venerdì 25 dicembre 2009

E dobbiamo pure ringraziare se l'Ilva annuncia di voler rispettare la legge?

L'Arpa: Ilva abbatterà emissioni entro 2010 come legge prevede

«Un regalo inatteso sotto l'albero di ciascuna famiglia tarantina»: così il direttore dell'Arpa Puglia, Giorgio Assennato, definisce la decisione dell'Ilva di Taranto, nell'ambito del piano di fattibilità, di arrivare entro dicembre 2010 a contenere le concentrazioni di diossine nei fumi emessi dal camino dell'impianto di agglomerazione entro la soglia di 0.4 nanogrammi/Nm3. Si tratta di un adempimento previsto dalla legge regionale 44/08 sulle diossine - ricorda Assennato in una nota - che imponeva all'azienda il rispetto entro giugno 2009 della soglia di 2.5 ng ITEQ/Nm3 ed entro dicembre 2010 della soglia di 0.4 ng I-TEQ/Nm3.
In questo modo - afferma - «sono state premiate la coraggiosa innovazione legislativa della Regione e il senso di responsabilità istituzionale da cui derivò il protocollo d'intesa del febbraio scorso siglato dal Governo (Presidenza del Consiglio, Ministro per l'Ambiente, Ministro per gli Affari regionali, Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto): un evento unico di governance ambientale efficace e partecipata». Assennato ricorda che peraltro continua ad essere vigente la norma del DLgs 152/2006, che consente alle aziende di emettere elevate quantità di diossine in atmosfera.
«Quando a dicembre 2010 l'azienda dimostrerà di poter rispettare il limite di 0.4 ng I-TEQ/Nm3 - osserva - l'emissione nel 2011 sarà pari a soli 11 grammi di diossine. I dati parlano da soli». Il direttore dell'Arpa rileva inoltre che «soltanto un anno fa Ilva sosteneva l'impossibilità di rispettare i limiti della legge regionale e ancora in questi giorni qualcuno sostiene che la legge è stato un imbroglio, se non addirittura una truffa. Come direttore generale di ARPA Puglia, sono orgoglioso di aver contribuito a questo fantastico risultato, che ha dimostrato come un organo tecnico possa svolgere un ruolo fondamentale nelle complesse situazioni proprie di un'area ad elevato rischio di crisi industriale».
«Un ultimo importante riconoscimento del ruolo di Arpa Puglia - conclude Assennato - è la decisione di convocare a Taranto, ai primi di febbraio, il Consiglio federale del sistema agenziale, costituito da Ispra, l'Agenzia Nazionale, e da tutte le Arpa regionali: non era mai successo». (GdM)

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