Comunicato stampa AltaMarea su procedimento rilascio Aia all'Ilva
Altamarea pretende che nel procedimento AIA chiesto da ILVA s.p.a., si valutino puntualmente, dandone effettiva e concreta contezza nella motivazione del provvedimento finale, tutte le ragioni esposte nei 19 documenti presentati dalle associazioni ambientaliste tarantine, nonché da quello firmato anche dai Sindaci dei Comuni di Taranto e Statte. Qualora anche solo una osservazione o un singolo aspetto delle osservazioni e/o delle prescrizioni dei Sindaci di Taranto e Statte , non fosse adeguatamente valutato e/o considerato, ciò non solo sarebbe illegittimo, ma offenderebbe la sensibilità dei cittadini di Taranto e Provincia, costretti a subire i potenti inquinamenti di industrie pesanti come quelle dell’ILVA s.p.a. e non solo.
In questa prospettiva, pertanto, Altamarea, nei limiti in cui il parere reso dalla Commissione IPPC presso il Ministero dell’Ambiente e il piano di monitoraggio e controllo proposti, disattendono, non considerino, non valutino o non motivino sulle ragioni per cui ci si è discostati dalle osservazioni, dai documenti e dalle prescrizioni delle associazioni ambientaliste e dai Sindaci dei Comuni di Taranto e Statte, respinge con sdegno tale azione e diffida il responsabile del procedimento AIA per l’ILVA e il dirigente che emetterà il provvedimento finale, a correggere l’orientamento che si profila.
Altamarea, inoltre, ribadisce che il procedimento per il rilascio dell’AIA all’ILVA è tutt’altro che concluso, non essendo stata ancora convocata la conferenza dei servizi a seguito della emissione del parere reso dalla Commissione IPPC presso il Ministero. Pertanto, non si raccolgono le polemiche, del tutto pretestuose, seguite alla falsa notizia divulgata circa il presunto rilascio dell’AIA all’ILVA.
Altamarea sottolinea, ancora una volta, la necessità di creare un fronte comune nella lotta contro l’inquinamento.
Pertanto Altamarea rilancia uno dei punti della propria piattaforma, che prevede, nel rilascio dell’AIA all’Ilva s.p.a. e alle altre industrie site nel territorio, l’adozione delle prescrizioni più severe e tetti di emissioni notevolmente inferiori a quelli ordinariamente stabiliti dalla legge, attesa la peculiarità, le dimensioni dell’inquinamento e la necessità di rispettare comunque e innanzitutto la salute dei cittadini.
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