Quelli pietrificati!
Ecco uno di classici ricorsi storici alla tarantina... A volte ritornano!
Persefone Gaia: da Taranto a Berlino Interrogazione a Bondi per farla tornare
Vico, D'Alema e Madia al ministro: «Al più presto un incontro istituzionale tra tutte le autorità coinvolte»
L'appello di Vittorio Del Piano raccolto da tre parlamentari Pd
Riportare la Persefone Gaia in Puglia , più precisamente al MarTa di Taranto. È questo l'oggetto dell'interrogazione che il parlamentare del Pd Ludovico Vico ha presentato al ministro dei beni culturali Sandro Bondi, con la sottoscrizione dell'ex ministro degli esteri Massimo D'Alema e della parlamentare Marianna Madia.
La statua dell'antica «Dea in trono», risalente al quinto secolo a.C. e scomparsa da Taranto un secolo fa secondo gli studi del professore Vittorio Del Piano, si trova in pianta stabile al Museo Pergamon di Berlino. Il motivo lo ricorda Vico nell'interrogazione: nei periodi delle due guerre mondiali l’Italia ha subito «uno scempio sistematico» dei suoi beni artistici, e particolarmente saccheggiate sono state le risorse archeologiche pugliesi e tarantine.
«Da Taranto: acquistata nel 1915 sul mercato d’arte di Parigi» è la dicitura riportata in calce sulla statua, ma la sua storia, si legge ancora nell'interrogazione, incrocerebbe «misteriosi traffici effettuati con la complicità di mercanti senza scrupoli, ricettatori e tombaroli disposti a svendere il nostro patrimonio in cambio di pochi spiccioli, mentre la parola acquistata rende di fatto impossibile la restituzione sine die della statua».
La richiesta di Vico non suona però nuova in terra pugliese: la Regione nel 2008 si fece promotrice di una richiesta di prestito al Museo Pergamon di Berlino per poter allestire una mostra al MarTa, e consentire ai restauratori locali di accertare le condizioni della statua. Nell’interrogazione Vico, D’Alema e Madia chiedono a Bondi di «convocare al più presto un incontro istituzionale tra tutte le autorità coinvolte interessando oltre alle autorità tedesche anche i responsabili della Sovrintendenza ai Beni Archeologici della Puglia, del Marta di Taranto, della Regione Puglia, del Comune e della Provincia di Taranto, nonchè i parlamentari del territorio». (CdM)
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