mercoledì 9 aprile 2008

Incenerimento cancerogeno... ecco le prove!

Questa notizia, segnalata da Peppe, è apparsa sul sito del CNIID (Centre National d'Information Indépendante sur les Déchets - Centro Nazionale d'Informazione Indipendente sui Rifiuti in Francia). La traduzione è stata riportata su un post del Meetup. Un passo in avanti per approfondire la questione inceneritori e gli effetti sulla salute dei residenti nelle aree limitrofe:

"Il 30 novembre 2006, l'Istituto di Sorveglianza Sanitaria rese pubblici i risultati preliminari dello studio sull'incidenza tumorale in prossimità di impianti di incenerimento di rifiuti urbani. Il CNIID aveva già segnalato le punte di rischio significativo rilevate e attendeva i risultati definitivi. Quasi un anno e mezzo dopo sono finalmente disponibili... e sono ancora più allarmanti! La tabella a lato mostra come i rischi di contrarre ogni tipo di cancro erano stati sottostimati nel 2006. Data la brevità di latenza decisa fra esposizione e apparizione di un cancro (5 anni per le leucemie e 10 per gli altri tipi di cancro) è inoltre forte la probabilità che i dati siano stati ancor più sottostimati rispetto alla realtà, come del resto viene riconosciuto dallo stesso Istituto di Sorveglianza Sanitaria a più riprese nel rapporto: il picco di apparizione di malattie tumorali potrebbe perciò non essere stato ancora raggiunto.
Tipi di cancro
Aumento del rischio - Risultati preliminari – novembre 2006
Aumento del rischio di cancro - Risultati definitivi – marzo 2008
Mielomi multipli (uomini)
/
+23%
Mielomi multipli (2 sessi)
/
+16%
Sarcomi dei tessuti molli(2 sessi)
+12,9%
+22%
LMNH (2)(donne)
/
+18%
LMNH (2 sessi)
+8,4%
+12%
Cancro del fegato (2 sessi)
+9,7%
+16%
Cancro al seno (donne)
+6,9%
+9%
Tutti i tumori femminili
+4%
+6%
Secondo l'Istituto di Sorveglianza Sanitaria i risultati di questo studio si riferiscono a un contesto superato (incidenza tumorale fra 1990 e 1999) e non possono essere paragonati a un contesto attuale. "Stiamo chiedendo alle popolazioni che vivono oggi nelle vicinanze di un inceneritore di pazientare 10 o 20 anni prima di avviare nuove analisi così da constatare il rischio che un inceneritore attuale possa provocare un cancro" esclama Sébastien Lapeyre, che si occupa di inceneritori per il CNIID. La messa a norma degli impianti non previene ogni rischio e segnatamente quello costituito dal miscuglio di sostanze chimiche presenti nelle emissioni. "Le norme non sono affatto norme sanitarie ma solo norme tecniche, in quanto non basta che i limiti di legge siano ridotti a un decimo sull'uno o l'altro inquinante per far diminuire allo stesso modo anche i rischi per la salute" precisa Sébastien Lapeyre. I medici, insieme alle Organizzazioni Non Governative, si sono pertanto mobilitati in massa per denunciare i rischi sanitari attuali degli inceneritori. Le popolazioni pagano un alto prezzo per la mancanza di una volontà di riduzione del ricorso all'incenerimento. Mentre i lavori del Grenelle sono in corso, questi nuovi risultati, che passano inosservati, confermeranno una volta di più i rischi legati all'incenerimento e la rarità dei casi in cui si ricorre al principio di precauzione.

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