Ilva, depositato l'emendamento per liquidare subito 150milioni all'indotto, sospesa la protesta
L'Ilva ha comunicato ai sindacati metalmeccanici l'aggiornamento della fermata di alcuni impianti a causa del mancato rifornimento delle materie prime provocato anche dalla protesta degli autotrasportatori. Centinaia di operai sono stati costretti a fermasi.Intanto gli autotrasportatori che lavorano con l'Ilva e che da giorni sostavano con i loro tir davanti alla portineria imprese dello stabilimento per protestare contro i ritardi nei pagamenti delle spettanze hanno sciolto il presidio con l'intento di riprendere la mobilitazione lunedì prossimo se nel frattempo non avranno ottenuto garanzie dall'azienda e dal governo. Lo rende noto la Fim Cisl ionica.
Circa 400 operai delle ditte dell'indotto, che per le stesse ragioni attendono garanzie sui crediti vantati nei confronti del Siderurgico e che manifestano da giorni a Taranto, hanno tenuto invece prima un sit-in davanti al Municipio e poi si sono spostati sotto la Prefettura. I sindacati chiedono di visionare i testi degli emendamenti al decreto per Taranto che prevedono garanzie per l'indotto.
Garanzie che potrebbero arrivare dal Parlamento. "In qualità di relatori, abbiamo Depositato questa mattina i primi emendamenti al ddl ilva. Tra questi, il più significativo è senz'altro l'emendamento con cui si destinano 24 milioni di euro del fondo di garanzia delle pmi per sostenere la liquidità delle aziende dell'indotto per un ammontare complessivo di circa 150 milioni"ha dichiarato il senatore Salvatore Tomaselli, relatore al provvedimento in commissione industria del Senato.
"Altra misura molto importante - prosegue Tomaselli - è lo stanziamento di dieci milioni di euro per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi nel deposito ex cemerad di statte, in provincia di taranto. Con un altro emendamento vincoliamo l'amministrazione straordinaria al mantenimento dell'unitarietà dell'azienda. Nelle prossime ore insieme al governo definiremo le ulteriori modifiche". (RepBA)
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