martedì 8 giugno 2010

Finirà la cuccagna?

A BREVE DECRETI PER STOP A PRIME CONVENZIONI CIP6
(ASCA) - Roma, 7 giu - A breve dovrebbero essere chiusi i contratti e arrivare i primi stop alle convenzioni con i produttori di elettricita' CIP6, l'energia incentivata perche' ''assimilabile'' alle rinnovabili.
Secondo quanto riferiscono fonti vicine al dossier, i primi decreti del Ministero dello Sviluppo Economico per la chiusura di alcune convenzione degli impianti CIP6 a gas saranno pronti per la fine di giugno mentre entro il 2010 potrebbero essere chiusi quelli per le centrali alimentate con combustibili piu' ''difficili'' come gli scarti di raffineria.
Dopo il decreto di fine 2009 che prevedeva la possibilita' di chiudere anticipatamente le convenzioni ''c'e' stata un'adesione pressoche' completa - apprende l'Asca da fonte qualificata - tutti i produttori con convenzioni in essere hanno presentato la loro manifestazione d'interesse per verificare la possibilita' di aderire. In questa fase il Ministero sta conducendo gli approfondimenti necessari per stabilire alcuni parametri del decreto e per quantificare i corrispettivi da riconoscere per la chiusura anticipata delle convenzioni''.
''Le difficolta' - prosegue - sono legate alla numerosita' degli impianti ed alla loro diversita'. Per questo abbiamo deciso di partire con quelli alimentati a gas che sono piu' semplici da gestire nella trattativa e piu' omogenei tra loro. Oltre a questo bisogna considerare che il decreto stabilisce un percorso volontario quindi bisogna arrivare a termini condivisi con i produttori per chiudere i contratti''. ''Con alcuni produttori siamo in fase conclusiva, con altri ancora in fase iniziale ma nel corso del mese si auspica ci possano essere i decreti con le condizioni per chiudere i primi impianti''.
Ci vorra' piu' tempo per chiudere gli accordi con i petrolieri perche' gli impianti usciti dal Cip6 dovranno conque restare in esercizio per provvedere allo smaltimento dei combustibili di scarto della raffineria. Sul fronte dei costi ''sicuramente ci sara' un risparmio sulle bollette'' rispetto ad andare avanti con le convenzioni fino alla loro scadenza (l'ultima termina nel 2020). Anche se nella trattativa con i produttori ''non si puo' essere troppo stretti perche' il decreto e' su base volontaria e il singolo produttore puo' sempre ritirarsi se i termini non lo convincono''.
Ancora ''difficile'' fare una stima sul risparmio finale in bolletta perche' ''gli indennizzi di chiusura anticipata del contratto vengono fissati caso per caso''.
Il problema e' far si' che anche in caso di risoluzione delle convenzioni ci sia un'adeguata ''spalmatura'' degli oneri da recuperare in bolletta.
Per questo il versamento di questi corrispettivi ''sara' posticipato a fine 2010-2011 non necessariamente in un'unica soluzione ma si pensa in due o tre rate semestrali''.
Anche in questo caso, pero', l'onere rischia di essere eccessivo e allora la soluzione ''sempre per evitare un impatto forte in bolletta potrebbe essere quella di prevedere piani finanziari specifici per pagare gli indennizzi ai produttori''.

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