mercoledì 30 giugno 2010

Le "falsità" dell'Ilva

Da Youtube:

"I cittadini di taranto sono costantemente bombardati da notizie propinate come dati di fatto: incidenza tumori, tassi di mortalità, emissioni di sostanze pericolose FALSE o talvolta totalmente fuori luogo"
ECCO una delle tante MENZOGNE dette da DE BIASE, RESPONSABILE delle relazioni industriali dell'ILVA, nel convegno della CISL

domenica 27 giugno 2010

Beni demaniali ai comuni, come andrà a finire?

Beni dello Stato «donati» ai Comuni

I cinque milioni dell’area di Salina grande a Taranto costituiscono la quotazione più alta, da inventario del ministero delle Finanze, tra le oltre 1.400 voci (ma molte sono ripetute) catalogate nell’elenco di terreni e fabbricati dello Stato (tecnicamente, di proprietà del Demanio) destinati a passare di mano entro quest’anno per entrare nel patrimonio dei Comuni della Puglia nei cui territori ricadono. Tra gli altri ci sono anche l’ex convento di San Francesco della Scarpa (3 milioni e 800mila euro) e la sede del museo civico (4 milioni 695mila euro) a Bari e poi il campo militare Paradiso 82 milioni 106mila euro) a Brindisi, il palazzo della dogana delle pecore (3 milioni e 500mila euro) a Foggia e l’acquedotto di San Damiano (1 milione e mezzo di euro) a Gallipoli, in provincia di Lecce.
Il trasferimento di beni vendibili (seguiranno un altro elenco contenente invece i beni invendibili) è solo il primo passaggio di quel processo di trasformazione dello Stato italiano in senso federalista. Un processo che sembra proprio aver imboccato una china inarrestabile lungo quale le forze politiche, di centrodestra e di centrosinistra, pare abbiano trovato un motivo di collaborazione.

Francesco Boccia, deputato del Partito democratico, già assessore al Bilancio della prima giunta di Bari a guida Emiliano nel 2004, nonché capo del dipartimento per lo Sviluppo delle economie territoriali della presidenza del Consiglio dei ministri durante il governo Prodi, è componente della commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale. Il tema del federalismo demaniale gli sta particolarmente a cuore. «Perché - dice - significa che la partita del federalismo è cominciata e credo che la Puglia sia in grado di giocarsela fino in fondo. Ha tutte le carte in regola».
Onorevole Boccia, non c’è il rischio che la vendita dei beni pubblici si trasformi un’altra occasione di speculazione?

«Io credo che costituiscano un’occasione e sta alle autonomie locali fare in modo di valorizzare questi beni ricevuti in dote. Certo, il Pd ha chiesto e ottenuto, con proposte di modifica ed emendamenti, di fissare alcuni paletti alla possibilità di fare cassa con i beni sdemanializzati».
Leggi l'articolo completo su GDM

sabato 26 giugno 2010

Pecore salve?



Codice Ambientale più "ambientale"!

La revisione del Codice ambientale ha fatto ieri una nuova tappa del percorso. E stato infatti licenziato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri di ieri il provvedimento che modifica la parte I (disposizioni comuni), II (Via/Vas/Ippc) e V (Aria) del Dlgs 152/2006 e una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale sarà definitivamente legge.
Il provvedimento era stato approvato in via preliminare dal CdM dello scorso 13 maggio, ha quindi acquisito i pareri che prevedono modifiche, presentati negli ultimi giorni dalle competenti commissioni di Camera e Senato e dalla Conferenza Unificata Stato/Regioni, convocata appositamente in seduta straordinaria il 22 giugno scorso, dato che i tempi per le modifiche sarebbero scaduti entro il prossimo 30 giugno.
Le nuove modifiche intervengono innanzitutto a chiarire una questione di principio: l'ambiente è un bene meritevole di tutela in sé e non più in quanto strumentale alla qualità della vita umana. E i principi generali sono adottati in attuazione del dettato costituzionale, degli obblighi derivanti dal diritto internazionale e dal diritto comunitario. Eventuali deroghe, modifiche o abrogazioni sono previste purché garantiscano anche il rispetto delle competenze delle regioni e degli enti locali.
Il correttivo nella parte I delle disposizioni comuni richiama e codifica i principi fondamentali dell'azione ambientale: il principio di precauzione, la nozione di prevenzione, il principio della correzione dei danni provocati all'ambiente, il principio ‘chi inquina paga' che individua i soggetti che hanno l'obbligo di farsi carico dei costi derivanti dall'attività di prevenzione dei rischi nonché di riparare i danni eventualmente provocati, siano esso soggetti pubblici o privati. E recepisce inoltre anche il principio, in linea con alcune sentenze della Consulta, che nei casi in cui è previsto il potere sostitutivo del Governo, rimane salvo il potere delle regioni di prevedere poteri sostitutivi, in caso di inerzia o inadempimento di un ente competente, come può essere il comune.
Nelle modifiche alla Parte II spicca l'ingresso ufficiale della disciplina sull'autorizzazione integrata ambientale (Aia) nel Codice ambientale.
L'Aia, nel caso di opere di competenza statale viene assorbita dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via), pertanto quando questa è obbligatoria, il proponente è dunque obbligato a presentare da subito la documentazione delle informazioni richieste anche per l'Aia.
L'ultima parte del correttivo si riferisce alla Parte V, ovvero quella che riguarda la tutela della qualità dell'aria e la riduzione delle emissioni in atmosfera.
In questo caso le novità riguardano una revisione concettuale della nozione di impianto.
Da quanto scrive Italia oggi, infatti, nel correttivo non si parla più di impianto, inteso come elemento singolo che svolge una determinata attività, ma di stabilimento, ovvero il complesso di uno o più impianti presenti in una determinata area. Una rivisitazione importante ai fini delle emissioni e che sembra destinata a portare una rivisitazione a cascata di tutte le norme che attualmente regolano la materia e che si riferiscono ai singoli impianti.
Le modifiche attribuiscono poi al ministero dell'Ambiente il controllo delle piattaforme off-shore e dei terminali di rigassificazione di gas naturale liquefatto off-shore.
Cambia anche la durata dell'autorizzazione ai limiti di emissione non più di quindici ma di dieci anni e l'autorità competente può imporre il rinnovo anche prima della scadenza se risulti necessario per rispettare i valori prescritti dai piani regionali.
Sarà un nuovo decreto del ministero Ambiente a rivedere gli attuali valori limite alle emissioni previsti negli allegati del dlgs 152/2006, con la possibilità però da parte delle autorità competenti di stabilire valori limite più stringenti in sede di adozione dei piani e dei programmi di qualità dell'aria.

Quindi i piani regionali di qualità dell'aria acquisiscono il potere di imporre nuovi requisiti tecnico-costruttivi e valori limite di emissione più severi di quelli statali.

Servirà poi un'autorizzazione anche per le modifiche degli impianti, così come il trasferimento di uno stabilimento da un luogo ad un altro, a differenza di quanto previsto nel testo approvato a maggio che lo imponeva solo per i nuovi impianti.
Nel correttivo vengono infine elencati gli impianti e le attività in deroga, in particolare per gli impianti termici civili si precisa che la disciplina speciale si applica soltanto a quelli con potenza termica nominale inferiore a 3 MW, mentre sono invece sottoposti alla disciplina ordinaria gli impianti con potenza termica nominale uguale o superiore a 3 MW in quanto non si differenziano, sul piano delle emissioni in atmosfera, dai normali impianti industriali. (greenreport)

Povero mare..

LEGAMBIENTE PRESENTA “MARE MONSTRUM 2010″

Cattiva depurazione, inquinamento e cemento abusivo sono i mali endemici del mare italiano, che niente e nessuno sembra poter scalfire. Persistenti sacche d’illegalità a danno delle coste e dell’ecosistema marino, sulle quali, come ogni anno, Legambiente fa il punto nel suo rapporto Mare Monstrum. L’edizione 2010 del dossier è stata presentata questa mattina a Venezia, in occasione della partenza della Goletta Verde, la storica campagna di monitoraggio delle acque marine dell’associazione ambientalista. L’abusivismo edilizio cresce del 7,6% rispetto all’anno precedente e l’inquinamento derivante da scarichi fognari illegali, cattiva depurazione e inquinamento da idrocarburi addirittura del 45%. I sequestri aumentano del 46,2% passando dai 4.049 del 2008 ai 5.920 del 2009. Calano invece del 40% circa i reati accertati fra la costa e il mare, 8.937 infrazioni nel 2009 a fronte delle 14.544 del 2008, un calo determinato soprattutto dalla riduzione di reati accertati nel campo della pesca (-72,4%) e della nautica da diporto (- 76,6%).
Sempre in testa nella classifica delle illegalità le regioni a tradizionale presenza mafiosa, dov’è stato accertato il 59% del totale dei reati (a fronte del 55,5% del 2008). La Campania con 1.514 infrazioni è stabile al primo posto, seguita dalla Puglia con 1.338 infrazioni, dalla Sicilia con 1.267 infrazioni e dalla Calabria con 1.160 infrazioni. C’è da dire che la riduzione nei reati registrata quest’anno è in parte frutto del lavoro di prevenzione dell’illegalità svolto negli anni dalle forze dell’ordine, ma in parte anche riconducibile al significativo calo dei controlli effettuati dalle Capitanerie di porto, passati dai 618.126 del 2008 ai 529.700 del 2009 con una flessione del 14,3%, determinata da una riduzione di risorse economiche destinate alle attività investigative e repressive che ha penalizzato i controlli svolti in mare, sicuramente più costosi.
...
Tra le novità di quest’anno, anche la minaccia di nuove trivellazioni nel mare italiano. La preoccupazione è tanta e rimanda alla tragedia che si sta consumando negli ultimi due mesi nel Golfo del Messico, con l’incidente occorso alla piattaforma petrolifera della British Petroleum. Molte società energetiche hanno infatti avanzato richieste di ricerca, e in alcuni casi ottenuto permessi, in un’estensione di circa 39mila kmq dislocati in 76 aree, per la gran parte di elevato pregio ambientale e considerate zone sensibili proprio per i loro ecosistemi fragili e preziosi da tutelare. Le attività di ricerca in mare di idrocarburi sono concentrate nel mar Adriatico, Ionio e nell’area antistante la Sicilia meridionale e occidentale: si tratta di 24 permessi di ricerca rilasciati per una superficie complessiva di circa 11mila kmq. I luoghi più interessati dalle attività di ricerca di petrolio sono la costa tra le Marche e l’Abruzzo (3 permessi di ricerca), il tratto di costa pugliese soprattutto tra Bari e Brindisi (2), il golfo di Taranto e il canale di Sicilia (12). L’ultimo permesso in ordine cronologico è stato rilasciato pochi giorni fa alla Shell Italia per avviare le prospezioni in un’area di mare di 1.356 kmq di fronte al golfo di Taranto. Ma la multinazionale energetica sta già pensando a nuove ricerche nel canale di Sicilia a caccia di uno dei più grandi giacimenti d’Europa. E i tratti di mare che rischiano l’arrivo di “trivella selvaggia” e piattaforme nei prossimi anni potrebbero essere molti di più: dal 2008 ad oggi infatti sono state presentate altre 41 domande per 23.408 Kmq. (Globalpress Italia)

venerdì 25 giugno 2010

giovedì 24 giugno 2010

Lumache alla diossina!

COMUNICATO STAMPA DEL FONDO ANTIDIOSSINA TARANTO

PRIMI DATI ALLARMANTI SU ORGANISMI PRELEVATI NELL’AREA LIMITROFA ALLO STABILIMENTO ILVA DI TARANTO.
(Analisi effettuate dall’Università del Salento commissionate dal Fondo Antidiossina Taranto)

Il Fondo Antidiossina Taranto Onlus ha ritenuto importante monitorare i terreni vicini l’area industriale Ilva di Taranto, commissionando all’Università del Salento le analisi per i pcb, diossine e metalli pesanti sulle lumache (specie Helix aperta, Helix aspersa ed Helix lucorum), raccolte a più riprese e nei mesi scorsi in un terreno agricolo situato tra Statte ed il quartiere Tamburi. Questi organismi, molto diffusi nelle nostre zone, sono caratterizzati da un elevato apporto nutrizionale e, come è noto, sono considerati una prelibatezza culinaria. Le indagini sono ancora in corso, ma emerge subito, già dai i primi risultati, che questi organismi risultano fortemente contaminati da diossine, pcb e metalli pesanti, sicuramente derivanti dall’ambiente circostante, a tal punto che si debba ritenere che ci siano tutti i presupposti perché le autorità locali approfondiscano immediatamente questa grave situazione e considerino anche la possibilità di emettere un’ordinanza che vieti la raccolta e la vendita di questi organismi, così come è già avvenuto per gli ovini e caprini ai quali è stato vietato il pascolo nei terreni distanti meno di 20 km dall’area industriale.
L’iniziativa di analizzare le lumache per verificare lo stato di contaminazione delle aree in questione è stata decisa dal Presidente del Fondo Antidiossina Taranto Onlus, Prof. Fabio Matacchiera, (sembra, infatti, che sia la prima volta, così come riportato nella letteratura scientifica, che vengano utilizzati questi organismi, ai fini di valutazione circa la dispersione di microinquinanti nell’ambiente ed, in particolare, nel terreno e sulla vegetazione). La stessa Università del Salento ha accolto molto favorevolmente l’idea del presidente del Fondo, tanto che l’obiettivo del lavoro è diventato anche quello di verificare l’utilizzo di queste specie di organismi come approccio e strumento per il bio-monitoraggio ambientale.
Da questa prima indagine è risultato che le specie più contaminate da diossine, pcb e metalli pesanti sono quelle più ricercate per il loro valore nutrizionale e cioè la Helix aperta (comunemente note come lumache). Le stesse sono in grado di ingerire quantità elevate di terra, e, per le loro caratteristiche naturali, hanno sviluppato una marcata attitudine alla sopravvivenza, anche in scenari ambientali compromessi. Per tale specie sono stati evidenziati valori di metalli pesanti quali Pb, Ni, Cr.tot nell’ordine di 1 mg/Kg (su peso umido), mentre il valore del Ferro raggiunge picchi di addirittura di 500 mg/Kg (su peso umido). Le indagini su questi organismi continueranno successivamente, al fine di studiare l’andamento delle concentrazioni di questi inquinanti nei diversi periodi dell’anno ed i campionamenti saranno estesi a distanze maggiori dalla zona industriale.
Leggermente meno critica è la contaminazione della specie Helix lucorum, meno ricercate dai consumatori, con valori di metalli pesanti che sono circa un terzo di quelli riscontrati nella varietà “aperta”. Va precisato, inoltre, che a differenza delle lumache (Helix aperta), queste specie vivono anche nei periodi estivi in superficie, e non hanno la tendenza ad ingerire la terra in cui si rifugiano solo per poco tempo.
Per questo tipo di indagine sui contenuti di metalli pesanti, pcb e diossine, si è ritenuto che questi piccoli organismi “pascolanti” che si cibano di vegetali, brucando il fogliame delle coltivazioni, siano comparati ed assimilati alla categoria degli erbivori, proprio per il tipo di alimentazione e di contatto che hanno con l’ambiente circostante.
Le analisi di laboratorio sulle lumache, effettuate presso l’Università del Salento, hanno evidenziato, oltre ad alte quantità di metalli pesanti, un’alta contaminazione da diossine e pcb, sostanze tristemente note, in grado di apportare gravissimi danni irreversibili all’organismo umano.
In particolare per le lumache stattesi/tamburine è spiccato il seguente dato allarmante:

PCDD/F(policlorodibenzodiossine/furani)+PCB(policlorobifenile)= 27,65 pg WHO-TE/g grasso
Pg = picogrammi
WHO = (World Health Organization)
TE = TEQ (Toxic equivalent)

Per capire quanto possano essere elevate queste concentrazioni, basta fare riferimento alla normativa europea vigente, sancita dal REGOLAMENTO (CE) N. 1881/2006 (della Commissione 19 dicembre 2006) e N. 199/2006 (della Commissione 3 febbraio 2006) che specificatamente definiscono i limiti per le diossine, pcb e metalli pesanti negli alimenti:

DIOSSINE+PCB(policlorodibenzodiossine/furani+ policlorobifenile)

— bovini e ovini 4,5 pg/ WHO-TE/g grasso
— pollame 4,0 pg/ WHO-TE/g grasso
— suini 1,5 pg/ WHO-TE/g grasso

(non essendoci dei limiti specifici per l’alimento “lumache”, sono stati considerati i valori sui tessuti degli erbivori).
Sempre secondo questo regolamento, e considerando sempre i limiti vigenti sui tessuti degli erbivori, si riscontrano superamenti anche per il Piombo (limite 0,1 mg/Kg) e Cadmio (limite 0,050 mg/Kg).

La reazione si diffonde!




Ilva mediatica!

Ogni tanto capita, direi ormai da anni, che le testate giornalistiche nazionali si occupino del caso Taranto, intervistando i cittadini delle borgate interessate dall’inquinamento da minerali di ferro, o dalla diossina o dal benzopirene (chi più ne ha più ne metta) raccogliendo le storie personali legate più o meno strettamente al problema ILVA. Non più tardi di martedì scorso RAITRE ha dedicato nel telegiornale delle 19.00 e nell’approfondimento giornalistico delle 24.00 un altro interessante servizio sulla intollerabile situazione ambientale alla quale i cittadini di Taranto sono costretti a vivere ormai da quasi cinquant’anni. In questo articolo vi mostreremo il servizio apparso sul telegiornale nazionale alle ore 19.00.



Va detto che nell’approfondimento successivo è stata data la parola anche al dirigente sicurezza ed ecologia dell’ ILVA Ing. Buffo che dichiarava come con l’impianto UREA ,sistemato lo scorso anno, si fosse raggiunto un abbattimento della diossina del 90% delle emissioni di diossina, attendiamo conferme a questo dato, ma ricordiamo che se anche fosse risolto il problema diossina, rimarrebbero comunque i danni recati alla popolazione dovuti a cinquant’anni di emissioni senza controlli, di cui 15 sotto la gestione Riva, e soprattutto resterebbero in piedi ancora i problemi relativi alle emissioni di benzopirene, ai quali non si è data ancora apprezzabile risposta, e quelli non meno importanti relativi alle emissioni di polveri di ferro, per i quali l’impianto industriale tarantino dovrebbe andare incontro a una vera e propria totale ristrutturazione alla quale l’azienda non sembra minimamente essere interessata. Ci chiediamo a questo punto, in un momento così importante nel percorso orientato verso il raggiungimento di una coscienza comune ambientale della popolazione tarantina, il senso dell’iniziativa messa in atto dalla Confindustria ionica che attraverso i propri legali ha depositato presso il TAR di Lecce un ricorso avverso all’ammissibilità del referendum consultivo finalizzato alla chiusura dello stabilimento ILVA di Taranto. La principale censura, si legge in un una nota del legale avv. Pietro Quinto, legale della sezione di Taranto delle Confindustria, “riguarda il fatto che il Comitato dei Garanti abbia ammesso parte dei quesiti richiesti, modificandoli, tuttavia, nella sostanza. I promotori avevano infatti chiesto che i cittadini si esprimessero sulla chiusura di Ilva ma chiedevano, al contempo, un preciso impegno del Governo a trovare soluzioni alternative per l’occupazione dei lavoratori”. Ci sembra abbastanza singolare che la Confindustria tarantina ponga in essere questa azione adducendo motivazioni sindacali, dunque dove non arriva la CGIL, o la CISL o la UIL, potremmo dire, arrivano gli industriali tarantini…, ci sembra ancorchè strano che laddove non ci siano state simili iniziative da parte degli organi deputati alla salvaguardia dei diritti dei lavoratori colmi questo presunto vuoto una figura evidentemente interessata per altri motivi alla vicenda. Vedremo come si esprimerà il TAR di Lecce, ma credo necessario che su un tema così importante si dia la voce ai cittadini, siano essi lavoratori dell’ ILVA, impiegati, professionisti o imprenditori, la salute non conosce appartenenza di classe.
(Marco Lubelli Fiorentino, Meteoscienze)

mercoledì 23 giugno 2010

DL 85 del 2010 per Grottaglie! E Taranto dorme?

Comunicato stampa di Rinascita civica


Il Comune di Grottaglie deve chiedere e ottenere la cessione gratuita dei beni
del demanio aeronautico che si trovano a Grottaglie!


L’inettitudine, l’incapacità, l’indifferenza, l’insolenza, la presunzione ecc. di chi abbiamo voluto che ci governasse in tutti questi lunghissimi venti anni al Comune di Grottaglie, rischia di diventare un fardello davvero troppo pesante nelle attuali condizioni economiche.
E’ stato recentemente approvato dal Governo il decreto legislativo n. 85 del 28 maggio 2010 sul cosiddetto “Federalismo demaniale”.
Con questo decreto viene prevista la possibilità, per gli enti locali che ne facciano richiesta e in possesso di una serie di requisiti previsti dal medesimo decreto, di ottenere la cessione gratuita, e sottolineiamo “gratuita”, di beni facenti parte del demanio statale.
Tra i beni del demanio statale astrattamente suscettibili di cessione gratuita agli enti locali, sono compresi anche quelli del demanio aeronautico.
Sappiamo tutti molto bene che l’aeroporto di Grottaglie è stato stretto in una “morsa”, tra gli interessi dell’aeroporto di Bari e di quello di Brindisi, creata ad arte per impedire l’apertura del nostro aeroporto ai voli civili. Sappiamo anche che questa “strategia” prevede ogni tanto la possibilità di lanciare qualche “illusione” di riapertura dello scalo di Grottaglie, con il solidissimo, irremovibile retropensiero che nulla potrà e soprattutto nulla dovrà mai determinarne davvero la riapertura.
E’ dunque assolutamente indispensabile sottrarsi a questo “giogo” ed emanciparsi dalla schiavitù barese e brindisina.
Per fare questo l’occasione – astrattamente – c’è. Questa occasione è data proprio dal recente decreto legislativo n. 85 del 28 maggio 2010, e dalla possibilità di chiedere e ottenere la cessione gratuita dei beni del demanio aeronautico che si trovano a Grottaglie.
Ma guardate in faccia coloro che ci amministrano, guardate cosa hanno fatto e cosa non hanno fatto, guardate in faccia anche le seconde file, i supporters del sindaco, del vice sindaco, degli assessori, dei consiglieri comunali; ma secondo voi, questi soggetti sono in grado di sfruttare un’occasione del genere visto che non si sono nemmeno degnati di andarsi a leggere questo decreto legislativo?

E il Comune aprì le porte..

Alla faccia de "lu sole, lu mare e lu ventu"!

Crolla il mito del Salento. Dal boom dei tumori al business dei certificati verdi. L'inchiesta
Epidemiologia dei tumori in Puglia e nel Salento. La ricerca del Cnr (atmosfera e clima) sul Salento

Brindisi-Taranto, l'asse del male. Territori avvelenati, aria malata, terreni pieni di diossina. E popolazione che muore di tumori. Da quasi 20 anni ci sono dati incontrovertibili che documentano l'aumentata incidenza di malattie tumorali di origine ambientale nella provincia di Lecce. E ci sono dati Istat che indicano come e perché il Salento sia l'area più inquinata della Puglia. Un tasso di mortalità per tumori maligni di trachea, bronchi e polmoni cresciuto vertiginosamente. Le aree interessate sono tutte nel Salento, da Lecce in giù. Maglie il paese più colpito (43 decessi nel 2004, 37 nel 2005), ma anche Gallipoli, Nardò, Tricase, Cutrofiano.

Dati che sforano la media regionale e che indicano, per tutto il Salento, un quadro di eccesso di mortalità attribuibile all'inquinamento ambientale di origine industriale. La provincia di Lecce, stranamente, è l'area a più alta incidenza di cancro della Puglia, secondo le statistiche Istat e le cifre dell'Osservatorio epidemiologico. Ma come? Non era Taranto la città più inquinata d'Europa a causa dell'Ilva e delle emissioni di diossina. E come mai i grandi colossi industriali si trovano a Brindisi (il Petrolchimico) e a Taranto (l'Ilva) e le gente muore di tumore a Lecce e provincia? La risposta è da cercare nel vento. Secondo lo studio dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Cnr, che ha indagato sugli agenti inquinanti presenti nell'atmosfera del territorio salentino, la causa è proprio nel vento. Che trasporta diossina da Taranto e altri tipi di agenti inquinanti dal petrolchimico di Brindisi.

E così il Salento del fotovoltaico, fiore all'occhiello dell'energia rinnovabile, non è altro che un centro di tumori per colpa di altre industrie. E non solo. Si scopre anche che è stato "colpito" dal business del certificati verdi. E che le 20 industrie di biomasse che vogliono costruire nella provincia di Lecce (portando olio da tutto il mondo e bruciandolo per produrre energia) hanno intenti niente affatto ecologici. Così come si scopre, grazie alla denuncia ad Affaritaliani.it di Giuseppe Serravezza, oncologo talentino, che ci sono interessi economici e le mani di aziende del nord, altre straniere e una siciliana, per sfruttare il territorio salentino per produrre energia, a discapito dell'ambiente e dei cittadini...



epidemiologia-tumori-salento


Rapporto_ISAC_Provincia_2007

La notte del sole

Anche se c'è un mondo di "convenienze" che non va mai comunque sottaciuto. Senza lasciarsi imbambolare dai presunti "buoni princìpi" di queste multinazionali dell'energia che fioriscono in Puglia negli ultimi anni. Diciamo che almeno è sicuramente meglio stappare spumanti per pannelli solari piuttosto che per gli inceneritori come fanno Stefàno e Florido...

Energia: fotovoltaico; il 26/6 'La notte del sole' a Lizzano. A luglio l'evento itinerante in altri due centri del Tarantino
'La notte del sole': l'evento itinerante, con serate dedicate al fotovoltaico, partira' a Lizzano il 26 giugno.

La manifestazione si trasferira' a luglio a Palagianello e Grottaglie, sempre in provincia di Taranto. Nella serata inaugurale l'energia rinnovabile degli impianti '9Ren' illumineranno il borgo antico di Lizzano, mentre le note salentine degli 'Apres la Classe' accompagneranno l'evento in piazza IV Novembre. A Lizzano l'azienda italo-spagnola '9Ren' ha gia' impianti fotovoltaici e mini-eolici. (ANSA).

Gli studenti presentano l'università della Gelmini

l Sindacato Studentesco LINK Taranto mercoledì 23 Giugno, alle 17.00 presso l’aula 3 della II Facoltà di Giurisprudenza a Taranto, terrà un’assemblea pubblica per informare gli studenti sui danni che produrranno i tagli all’Università Pubblica.

Appuntamenti con l'acqua

Nell’ambito della campagna referendaria organizzata dal Forum Italiano dei movimenti per l’Acqua si svolgeranno una serie di iniziative denominate “H2Ora- l’Acqua scende in piazza”(convegni, assemblee, concerti, ecc-..) finalizzate all’approfondimento sul tema dell’Acqua, bene comune per eccellenza.
Anche nella provincia di Taranto i comitati locali organizzano due iniziative:

Mercoledì 23 giugno ore 20.00 presso la Sala Convegni – via Vanvitelli – Mottola.
Incontro /dibattito “La Sacralità dell’Acqua” a cura del Comitato Locale A Salvaguardia dell’acqua di Mottola , interverranno la Dott.ssa Margherita Ciervo del “Contratto Mondiale dell’Acqua” che presenterà anche il suo libro “Geopolitica dell’Acqua” editore Carroci e Giovanni Vianello del Comitato pugliese Acqua Bene Comune. Durante l'incontro saranno presentati alcuni dipinti realizzati per l'occasione da una scuola di pittura locale, alcune foto suggestive e altre espressioni artistiche sul tema acqua.

Giovedì 24 giugno ore 19.30 presso Largo Mentana – Lizzano
Associazione Attiva Lizzano organizza “L’Acqua è un bene di tutti”. Presentazione e dibattito sul libro della Dott.ssa Margherita Ciervo “Geopolitica dell’Acqua”, interventi di Giovanni Vianello del Comitato pugliese Acqua Bene Comune e di Gianni Carella, lavoratore dell’Acquedotto Pugliese. Seguirà la premiazione del concorso artistico “L’Acqua è un bene di tutti”.Concluderà la serata il concerto live di Sciamano e Hacc Pacefatta .

Durante le iniziative si continuerà la raccolta delle firme del referendum per l’Acqua pubblica.

Nella provincia di Taranto ad oggi sono state raccolte oltre ottomila firme, mentre a livello nazionale le firme raccolte hanno superato, raddoppiandolo, l’obbiettivo delle 500.000 firme, solo con il lavoro dei volontari dei comitati promotori e sostenitori del referendum, a dimostrazione che i cittadini considerano questo bene comune, un diritto inalienabile, una risorsa che non può essere soggetta alle regole del mercato e quindi al profitto.

lunedì 21 giugno 2010

Per fortuna siamo pugliesi!

...perchè se era per comune e provincia stavamo freschi, anzi, caldi!

REGIONE RICORRE CONTRO CENTRALE ENI A TARANTO

(ASCA) - Bari, 21 giu - La regione Puglia ha inoltrato all'Avvocatura regionale la richiesta di impugnativa, dinanzi al TAR Lazio, del Decreto Ministeriale n. 209 del 26 aprile scorso, con cui il Ministero dell'Ambiente, di concerto con il Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali, ha espresso giudizio favorevole sulla pronuncia di compatibilita' ambientale presentata dalla societa' ENI Power S.p.A., concernente la realizzazione di una centrale a ciclo combinato da 240 MWe all'interno della Raffineria ENI di Taranto.
"A nostro avviso - spiega l'Assessore all'Ambiente Nicastro - il decreto in questione e' stato emanato senza tenere in debita considerazione il parere negativo espresso dalla Regione Puglia sulla realizzazione di tale impianto in un'area, fortemente antropizzata, gia' compromessa da elevati livelli di inquinamento e per questo dichiarata, per legge, ad grave rischio di crisi ambientale".

Medicina integrata

Sanita': convenzione Marina militare-Asl a Taranto
Scambio di prestazioni, collaborazione per medicina subacquea

(ANSA) La Marina militare e l'Azienda sanitaria locale di Taranto firmeranno domani una convenzione per lo scambio di prestazioni sanitarie. L'accordo sara' valido fino al 31 dicembre 2012 e riguardera' le emergenze della medicina subacquea e dell'ossigenoterapia. La Asl garantira' prestazioni sanitarie e la fornitura di materiali farmaceutici e di consumo. L'ospedale militare mettera' a disposizione strutture, personale e apparecchiature per esami specialistici nel campo della diagnostica per immagini, delle attivita' cliniche e della medicina iperbarica.

Brindisi reagisce!

Quattromila «no» al rigassificatore
Il corteo ha attraversato le strade di Brindisi. Vendola: «Sarà sconfitta inglese, vincerà la politica della vita»

BRINDISI - Tre ore di corteo, da piazza Crispi a piazza Vittoria, per dire «no» al rigassificatore. Quattromila brindisini hanno manifestato sabato pomeriggio il loro netto dissenso alla costruzione dell’impianto di Capo Bianco. Il governatore Nichi Vendola e il sindaco Domenico Mennitti hanno percorso, l’uno accanto all’altro ma circondati dalla politica locale, il tragitto della manifestazione condividendo scelte e indirizzi delle associazioni ambientaliste che chiedono anche una riduzione delle quantità di carbone bruciate nella centrale Enel di Cerano. Fischi e striscioni contro il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, assente annunciato, e ribattezzato dal gruppo del "No al carbone" «FerrarEnel assente ingiustificato».
C’era invece l’ex presidente Michele Errico a rimarcarne l’assenza, non colmata neppure dalla partecipazione «a titolo personale» dell’assessore provinciale al Mercato del lavoro, Vincenzo Ecclesie. «Le elezioni, comunali e provinciali, a Brindisi si sono giocate e sono state vinte sul tema del rigassificatore - ha specificato Vendola - la volontà popolare è chiara, quella degli enti locali è condivisa: questo territorio, insieme a quello di Taranto, è già capitale di un’industrializzazione violenta a cui noi porremo fine. La politica, di qualsiasi colore, che pensa che la malattia e lamorte sono prezzi necessari del progresso, è una politica che puzza di morte e che va sconfitta dalla politica che parla di vita. Questa vicenda costituirà una sconfitta inglese». Tutt’altro che chiusa, secondo Vendola, la partita contro Brindisi Lng che ha ottenuto la Valutazione d’impatto ambientale e che ora attende solo il decreto autorizzativo per riprendere i lavori di costruzione dell’impianto. Ci sono ancora i round da disputare contro gli enti locali e, neppure l’assenza di Ferrarese, preoccupa il governatore. «Mi aspetto che anche la Provincia sostenga la nostra lotta così come ha sempre sostenuto - ricorda Vendola - e mi aspetto anche un fronte comune compatto per ottenere la firma delle convenzioni con le società energetiche, prima tra tutte Enel».

Insieme alle migliaia di manifestanti, anche la politica bipartisan con i sindaci dei Comuni delle province di Brindisi e Lecce, gli assessori regionali Fabiano Amati, Michele Losappio e Lorenzo Nicastro, i senatori Michele Saccomanno ( Pdl) e Giuseppe Caforio (Idv), i consiglieri regionali Maurizio Friolo (Pdl) e Giovanni Brigante (La Puglia per Vendola). «Vogliamo decidere per il futuro del nostro territorio - ribadisce Michele Di Schiena, magistrato da sempre impegnato con l’associazione Forum Ambiente-Sviluppo-Salute promotore della manifestazione - ed oggi, proprio come durante la manifestazione dello scorso dicembre, la gente ha chiaramente espresso il suo giudizio su ciò che ritiene giusto per la propria città». A conferma che l’appuntamento è stata l’occasione non solo per esprimere un parere contrario al rigassificatore, ma anche l’adesione ad un progetto di sviluppo basato sul turismo. Il corteo, colorato e politicamente variegato, ha sfilato senza problemi anche davanti alla sede di Brindisi Lng, sul lungomare regina Margherita: i giovani ambientalisti hanno fermato la sfilata, si sono sdraiati sulle basole per poche secondi e poi hanno ripreso il percorso.
Francesca Cuomo, CdM

sabato 19 giugno 2010

Lizzano insorge contro la discarica!

Comunicato Stampa di Attiva Lizzano

L’associazione di cittadini AttivaLizzano ha raccolto in 10 giorni centinaia di esposti di denunce sottoscritti dai cittadini di Lizzano per denunciare i disturbi e i malori causati dall’odore e dall’aria malsana proveniente dalla vicina discarica per rifiuti speciali.


Gli esposti di denuncia, recanti i dati anagrafici dei cittadini sottoscriventi, espongono la tipologia di disagio, la data, l'ora e il luogo in cui essa è stata avvertita.
Si richiede pertanto un intervento adeguato e immediato delle autorità appellandosi al diritto alla salute del cittadino.
Le autorità interpellate sono: Procura della Repubblica, Comune di Taranto, Provincia di Taranto, Comune di Lizzano, ARPA, ASL di Taranto, Assessorato alla sanità della Regione Puglia.
Questi esposti sono l’ennesima dimostrazione del disagio che la discarica provoca e della sua potenziale pericolosità per la salute, nonché un ulteriore sollecito da parte della cittadinanza rivolto alle amministrazioni comunali affinché prendano in seria considerazione il problema e intervengano in maniera efficace per risolverlo al più presto.
L’associazione inoltre sollecita fortemente le amministrazioni comunali di Lizzano , Fragagnano , Faggiano , Monteparano e Taranto a mantenere l’impegno di indire il consiglio intercomunale (già annunciato) per deliberare un documento comune che neghi la deroga, richiesta dall'Impresa Vergine, per smaltire rifiuti speciali con parametri di inquinanti nell'eluato ben tre volte più elevati.
AttivaLizzano inoltre si appella alle competenze della Regione Puglia affinchè si impegni con gli strumenti che ha a disposizione nella tutela della salute dei cittadini Lizzanesi che da diversi anni dimostrano attenzione e timore per la situazione ambientale.
Inoltre AttivaLizzano CHIEDE di essere invitata a partecipare alla Conferenza dei Servizi in quanto associazione costituita da cittadini.

giovedì 17 giugno 2010

Riva colpevole!

Comunicato stampa di Legambiente

Ilva: prescrizione reati a carico dell’ex presidente Emilio Riva. Legambiente: “ Il reato c’è, decade solo per i tempi.”

“Il reato c’è e nonostante l’annullamento della condanna per prescrizione, rimane confermato l’accertamento dei fatti dichiarato con la sentenza del Tribunale di Taranto poi confermata dalla Corte di Appello”.
E’ questo il commento di Legambiente alla sentenza pronunciata ieri dalla Suprema Corte di Cassazione nel processo a carico dell’Ilva di Taranto nella persona del patron Emilio Riva e di altri imputati in merito all’inquinamento derivante dai forni delle cokerie e dei parchi minerali.
“La Corte”, afferma Eligio Curci, avvocato di Legambiente, “nel dichiarare tutti i reati ormai prescritti, ha però respinto i ricorsi degli imputati tendenti ad ottenere una sentenza di assoluzione.
Pertanto, solo il tempo necessario per il completamento dei tre gradi di giudizio ha permesso a Riva di evitare la conferma anche della condanna inflitta dai giudici.
Certamente, rimane intangibile l’affermazione del diritto di Legambiente di costituirsi parte civile in processi che, come questo, riguardino pesanti danni all’ambiente e rimane confermato il diritto dell’associazione ad agire nei confronti di Emilio Riva per chiedere il risarcimento dei danni da lui causati con i comportamenti accertati nel giudizio”.
“E’ altrettanto incontestabile”, dichiara Lunetta Franco, presidente del Circolo Legambiente di Taranto, “che nell’assenza assordante di tutti gli enti territoriali che istituzionalmente avrebbero il compito di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini del territorio, Legambiente continua nella sua assidua presenza, anche giudiziaria, per combattere ogni forma di inquinamento”.
La sentenza sulle cokerie ILVA giunge in un momento in cui questo reparto del siderurgico è al centro delle polemiche in relazione all’emergenza benzo(a)pirene. Secondo la relazione presentata dall’ARPA il il 92% di questo pericolosissimo inquinante, infatti, proviene proprio dalle cokerie.
“Non pensiamo che le questioni ambientali possano essere risolte per via giudiziaria”, conclude Stefano Ciafani, responsabile scientifico nazionale di Legambiente, “ma l’accertamento incontrovertibile, come in questo caso, delle responsabilità, è un’ulteriore conferma dell’urgenza di prescrizioni severe nell’Autorizzazione Integrata Ambientale che dovrà essere rilasciata all’LVA e di controlli che, oltre a verificarne l’efficacia, impediscano in futuro il compiersi di reati a danno dell’ambiente e della salute dei cittadini di Taranto”.

martedì 15 giugno 2010

Mali di Taranto in onda nazionale

Questo che vedete qui sotto è il servizio sui Mali di Taranto andato in onda questa sera alle 19.00 sul TG3 nazionale. La continuazione la potrete vedere questa sera su Linea Notte sempre su RAI 3.

lunedì 14 giugno 2010

AIA o non AIA?

COMUNICATO STAMPA di Legambiente Taranto
Rilasciata con oltre due anni e mezzo di ritardo l’AIA a Eni, Enipower, Edison. Ancora nulla per l’Ilva

Il Ministero dell’Ambiente ha rilasciato le Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) a Raffineria ENI, centrale ENIPOWER ed EDISON. Si tratta di provvedimenti assunti con notevole ritardo rispetto alla scadenza del 31 Ottobre 2007 imposta dalla Comunità Europea. Di fatto sono state concessi a queste imprese oltre due anni e mezzo di franchigia, ritardando l’adeguamento dei loro processi produttivi alle Migliori Tecnologie Disponibili (MTD) o, come richiedono le associazioni ambientaliste, alle M.T. in assoluto. I ritardi hanno inoltre stravolto l’applicazione dell’accordo di programma che subordinava il rilascio delle varie AIA ad una valutazione propedeutica della loro efficacia in rapporto all’intero complesso delle criticità ambientali dell’area jonica. Non è comunque chiaro se l’accordo di programma sia da considerarsi scaduto (i 300 gg sono trascorsi da un pezzo) o tuttora in vigore come alcuni articoli dei tre provvedimenti lascerebbero presumere. Nel primo caso Taranto sarebbe privata di un importante intervento organico per il risanamento ambientale della sua area industriale. Nel secondo caso, l'applicazione dell'accordo di programma dovrebbe subire ulteriori ritardi per il colpevole allungamento dei tempi di rilascio dell'AIA all'Ilva. In entrambi i casi Taranto, per le inadempienze del Ministero dell'Ambiente, è ancora oggi privata di uno strumento di fondamentale importanza, quale il raccordo delle AIA, per affrontare l'attuale emergenza benzo(a)pirene. Per cui tutto viene fatto ricadere sulle spalle di Regione Puglia e Comune di Taranto.

Il rilascio delle AIA regolamenta finalmente in maniera organica l'assetto in materia ambientale delle autorizzazioni e dell'organizzazione dei processi produttivi delle tre aziende interessate. Ma data la corposa documentazione, una valutazione delle AIA rilasciate a raffineria ENI, centrali ENIPOWER ed EDISON non può che essere espressa dopo un loro approfondimento. Va comunque rilevato come a queste aziende venga concessa un'ulteriore insopportabile dilatazione dei tempi per la presentazione dei progetti e la successiva fase di loro realizzazione. E questo nonostante le stesse aziende fossero da lungo tempo sostanzialmente a conoscenza delle prescrizioni a loro imposte data l'interminabile durata delle istruttorie. E' comunque ancora possibile intervenire sulle AIA rilasciate nel caso di loro inadeguatezza: in sede di applicazione dell'accordo di programma (se confermato), o su intervento del sindaco in base al D.L.vo 59/05. Variazioni potrebbero anche scaturire dai nodi rimasti tuttora irrisolti per la raffineria ENI nell' ambito delle procedure ancora in corso riguardanti la "Direttiva Seveso" (ossia la normativa sui rischi di incidenti rilevanti).

Taranto Sonora!


Presentazione Progetto " Taranto Sonora | SonorApuliae" presso la libreria Gilgamesh in via oberdan 46 a Taranto. Parteciperanno tutte le associazioni coinvolte nel progetto. Non Mancate!!!

Ecco cos'è Taranto Sonora:

WORKSHOP IN ECOLOGIA DEL SUONO

AIUTACI A CREARE LA MAPPA SONORA DI TARANTO


SCADENZA: 20 LUGLIO 2010
scarica il bando da qui:
http://sonorapuliae.altervista.org/

Al lavoro sui Campioni audio della città.
Taranto Sonora vuole essere un workshop tematico ed assieme un happening da costruire sui suoni della città vecchia di Taranto. Si tratta di formare un gruppo di lavoro che per circa una settimana, con registratore digitale alla mano, campionerà i venti "punti di ascolto" selezionati in modo da realizzare una mappa sonora consultabile online ed inoltre un filmato di videoarte che verrà diffuso attraverso i canali di comunicazione di 'Taranto Sonora' ed i suoi partner. Il tutto si basa sul principio di soundscape composition. Secondo Murray Schafer infatti i suoni dellʼambiente, fin dai primordi della storia dellʼuomo, non costituiscono soltanto unʼidentità culturale e sociale, ma possiedono delle valenze di natura cosmica. Partendo da questo presupposto il lavoro di mappatura sonora, che verrà realizzato nell'ambito del workshop attraverso la pratica delle “passeggiate di quartiere” all'interno della città vecchia di Taranto, tenterà di costruire tassello dopo tassello la nostra soundscape composition. Dopo il lavoro di campionatura infatti, in concomitanza d' incontri frontali sul concetto di "paesaggio sonoro" e "metodologie improvvisative" di un piccolo ensemble (il gruppo di lavoro che verrà costituito) verrà eseguito un happening finale nel tentativo di unire, secondo l'idea di multimedialità del noto compositore John Cage, pioniere dell'avanguardia musicale in questo secolo, videoarte, suono e informalità del gesto artistico.


>>Giorni, appuntamenti, la performance collettiva finale
Sonor Apuliae Taranto Sonora si svolgerà dall' 11 agosto al 17 Agosto 2010. E' un workshop aperto a tutti, italiani e non; in definitiva a tutti coloro che hanno intenzione di trascorrere una settimana delle loro vacanze lavorando su un progetto che voglia coniugare soundesign, sperimentazione musicale e cittadinanza attiva al fine di produrre un archivio sonoro on line (cartoline sonore) della città vecchia di Taranto ed una performance finale incentrata sul lavoro di campionatura svolto durante la settimana di workshop e che si terrà presso la Cooperativa Sociale Robert Owen di San Giorgio Jonico(TA).

>>Perchè Taranto Vecchia?
Per tre motivi: 1)Perchè è uno dei luoghi più suggestivi dI Taranto 2)Perchè si possa parlare di una città attraverso un lavoro svolto all'interno della città stessa 3)Per valorizzare un territorio con processi di socialità partecipata.

Per informazioni:
ass.lablib@yahoo.it

Festa per l'acqua a Lizzano

Tarsu da contestare

CONFERENZA STAMPA CODACONS SPORTELLO TRIBUTI e COMITATO TARANTO FUTURA
COLLEGIO DEGLI INFERMIERI- VIA MAZZINI 37/D- MARTEDI' 15 GIUGNO-ORE 10-, SUL TEMA:

1) IMPORTANTISSIME SENTENZE DELLA COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE SULLA TARSU (PAGAMENTO TARIFFA 2008 RETROCESSA AL COSTO DI SMALTIMENTO 2001, PAGAMENTO TARSU STUDI PROFESSIONALI, IRREGOLARITA' DELLA CONVENZIONE ULTIMA COMUNE-SOGET PER ONERI RICONOSCIUTI A QUEST'ULTIMA);

2) TOTALE NULLITA' PAGAMENTO TARSU 2010- MANCANZA DELLA LEGGE- ILLEGITTIMITA' DEL REGOLAMENTO TARSU DELIBERATO IL 18.5.2010;

3) SISTRI- TRACCIABILITA' DEI RIFIUTI SPECIALI- COMPETENZE DEL COMANDO CARABINIERI- SITUAZIONE DELLE IMPRESE LOCALI.

domenica 13 giugno 2010

Buongiorno!

Il Comune di Taranto: «Terra ed acqua inquinati ai Tamburi»

Berillio ed altri metalli pesanti nel terreno. Cloro e metano nell'acqua. Nuova emergenza ambientale ai tamburi e il comune si mobilita per bonificare suole oed acqua risultati contaminati a seguito della caratterizzazione del sito in via Galeso.
Le analisi preliminari all'avvio del progetto di riqualificazione urbana hanno imposto la sospensione di ogni attività per verificare prima la reale sussistenza di pericolosità sanitaria o ambientale.
La bonifica interessa una zona di 75 ettari, quella oggetto del sottoprogetto 4, la zona di via Galeso, tra via Orsini e via Machiavelli, dove è stato riscontrato nel suolo il superamento dei limiti di berillio ed altri metalli previsti dalla norma ambientale. Gli sforamenti si concentrano nelle aree non pavimentate e non asfaltate. L'analisi di rischio ha evidenziato un pericolo attivo per la popolazione ed è per questo necessario un intervento veloce di ripristino degli equilibri ambientali.
La rimozione del terreno inquinato sarà aeffettuata su 150mila metri quatrati, ci vorranno circa 3 mesi e mezzo a partire da settembre, il tutto sotto monitoraggio dell'Arpa.
Per quanto riguarda la falda occorrerà approfondire i rilievi, anche se non c'è un rischio sanitario ma solo ambientale: l'acqua di falda va verso il mare non interferisce con le condutture di acqua potabile. (GdM)

Mali di Taranto in onda nazionale

Lunedì 14 giugno va in onda un SERVIZIO SULL'INQUINAMENTO A TARANTO: ore 19 nel TG di Raitre (un minuto e mezzo) e ore 24 in Linea Notte (dieci minuti)

Nasce la Consulta sulla Disabilità

Convocazione Comitato promotore della Consulta sulla Disabilità presso la Provincia di Taranto

Tutta la cittadinanza è invitata a presenziare alla prossima riunione dell’istituito Comitato promotore in epigrafe del 18.06.2010 alle ore 17.00 presso la sala ex Auditorium della Provincia di Taranto (Via Lago di Bolsena n. 2 –
pianoterra), per discutere sulla bozza del Regolamento da presentare all’Ente Pubblico Provincia di Taranto.
Cittadini e associazioni potranno collaborare e aderire ufficialmente alla stesura dell’Albo delle citate Associazioni.
Potete fornire tutte le modifiche su cui si intende discutere in riferimento alla bozza base del Regolamento che si può richiedere al Segretario Francesco Vinci (tel. / fax 099.2310126; cell. 340.5068873; controlebarrier_f@libero.it)
Sono gradite segnalazioni di nominativi ed indirizzi di posta elettronica di associazioni di immigrati a cui comunicare detta riunione, al solo fine di confrontarsi e valutare interessi condivisibili e di reciproca utilità futura.

Dario Boccuni, "Verde Smeraldo", Associazione di volontariato per l'ambiente e i disabili.

Tra nuvole, pecore e diossina

Un articolo pubblicato sul sito Meteoscienze
ILVA: ALTRE DUEMILA PECORE VERSO L’ABBATTIMENTO…LA STORIA DELLE PECORE ALLA DIOSSINA

Nell’ormai consueto aggiornamento sulla situazione ILVA a Taranto mi è sembrato giusto raccontarvi una storia forse poco conosciuta dal grande pubblico nazionale, ma che merita di essere raccontata a causa dei suoi riflessi aberranti quanto incredibili. A Taranto nel 2008 vennero abbattute circa 1700 pecore della masseria Fornaro e di altre otto masserie nei pressi dello stabilimento siderurgico tarantino perché le loro carni e il latte da loro ricavato era inquinato da diossina, oggi, a distanza di due anni si va verso l’abbattimento di altri 2000 capi appartenenti alla azienda zootecnica dell’allevatore Antonio D’Alessandro situata in un’area limitrofa alla zona industriale di Taranto e già da tempo sottoposta, come altre masserie in quelle stesse vicinanze, a vincolo sanitario.
Stando alle analisi effettuate nei mesi scorsi, sui campioni di carne prelevati nell’azienda D’Alessandro, sono stati rinvenuti livelli di non conformità al limite consentito di diossina nelle carni e nel latte prodotto ed utilizzato per l’alimentazione dei capi allevati. Da qui l’ordinanza di abbattimento emanata dall’USL di Taranto e non ancora eseguita. Dunque mentre in provincia di Napoli, giustamente, ha fatto molto scalpore l’inchiesta relativa alla contaminazione delle carni e del latte derivato da bufale nutrite con foraggio contaminato dalla diossina derivante dalla combustione di rifiuti tossici. A Taranto alla luce del sole per quasi cinquant’anni una azienda, prima pubblica ed ora privata, ha potuto indisturbata scaricare in atmosfera quantitativi così ingenti di diossina e PCB da contaminare le carni di innumerevoli animali dei quali si è cibata l’intera popolazione tarantina per anni. A tal proposito le prime analisi della concentrazione di diossina su abitanti di Taranto furono fatte nel 2008 dall'associazione Tarantoviva, con i soldi dei vari iscritti. Fu prelevato il sangue di dieci volontari e analizzato dal laboratorio Inca di Venezia: il sangue del campione delle persone più anziane, le più esposte, conteneva il livello di diossina più alto mai registrato nella casistica internazionale. Successivamente l'associazione “bambini contro l'inquinamento” fece analisi sul latte materno di alcune donne tarantine mentre Peacelink faceva analizzare il formaggio locale. Il responso fu sempre lo stesso: la diossina era dovunque. Dunque oggi, a distanza di due anni contraddistinti da una lunga battaglia contro la diossina e per l’abbattimento delle emissioni velenose dell’ ILVA ci tocca commentare un nuovo abbattimento, che oltre alla crudeltà dell’opzione (sulla quale va detto ci si sta attivando affinchè si trovi una soluzione alternativa che salvi il bestiame, a tal proposito c’è un progetto di trasformazione della masseria in un centro per la pet terapy) fa emergere l’annosa e inquietante domanda: “Quale è stato e quale è il reale tributo che la nostra comunità tarantina ha dovuto pagare in questi anni per tenere in piedi il “mostro d’acciaio”?”. Negli scorsi articoli abbiamo pubblicato le gravi affermazioni del Direttore dell’ ARPA Puglia sui morti provocati dal benzopirene al Rione Tamburi (due in più l’anno), ma probabilmente mai nessuno potrà sapere quanti hanno perso la vita e la perderanno nei prossimi anni a causa della diossina. Per quanto ancora permetteremo che ciò accada, per quanto i tarantini accetteranno colpevolmente che si calpesti il loro più inviolabile diritto -quello alla salute? Vi terremo informati, come al solito, sui prossimi sviluppi della questione, la nostra battaglia di informazione è appena iniziata.

sabato 12 giugno 2010

firme per l'acqua

TARANTO, venerdì 11 giugno, ore 23.00 circolo Arci "Pepper" - via pitagora

sabato 12 giugno, ore 10.00 piazza dei caduti sul lavoro - Taranto, Tamburi (durante la commemorazione delle vittime sul lavoro, evento organizzato dall'associazione 12 giugno)

domenica 13 giugno, ore 10.00 fino alle 12.00 parrocchia Sant'Antonio - Taranto (nei pressi dell'ospedale civile e pubblico di Taranto). Durante la distribuzione del pane.
ore 18.00 alle 20.00 parrocchia Sant'Antonio - Taranto. Durante la processione.

SAVA
, domenica 13 giugno, dalle 9,30- 19,00 Via Maggiore del Prete

Avetrana, domenica 13 giugno ore 20.00 piazza Vittorio Veneto

Massafra, durante la festa della parrocchia Sacro Cuore

L'ACQUA NON SI VENDE E NON SI RUBA NE' IN ITALIA NE' IN AFRICA

Il ministro Frattini vuole finanziare la diga Gibe III in Etiopia con 250 milioni di euro

FERMIAMOLO!

MARTEDI' 15 GIUGNO ORE 15.30
PRESIDIO DAVANTI IL MINISTERO AFFARI ESTERI

Piazzale della Farnesina

Libertà d'espressione a palagianello

SABATO 12 GIUGNO ORE 20:00 PIAZZA ROMA PALAGIANELLO.
CITTADINANZA ATTIVA ORGANIZZA UN DIBATTITO PUBBLICO SULLA LIBERTA' D'ESPRESSIONE E TUTELA DELL'ART.21 DELLA COSTITUZIONE, PARTENDO DA UN FATTO CONCRETO: LA DENUNCIA DEL SINDACO DI PALAGIANELLO NEI CONFRONTI DEL CONSIGLIERE COMUNALE DI OPPOSIZIONE VITO VETRANO, PER AVER DETTO LA SUA SULLO SPERPERO DI DENARO PUBBLICO CHE AVVIENE A PALAGIANELLO.

L'EVENTO INIZIERA' ALLE 20 CON PROIEZIONE DI VIDEO FRA I QUALI: ZANOTELLI, ASCANIO CELESTINI, PIERO RICCA ECC.

POI SEGUIRA' DIBATTITO PUBBLICO DOVE TUYTTI POSSONO PARTECIPARE ALL'INIZIATIVA

venerdì 11 giugno 2010

Contro la puzza!

DOBBIAMO MANIFESTARE IL NOSTRO DISAGIO DI FRONTE ALL'IMPATTO ODORIGENO DELLA DISCARICA

In merito alla ripetuta presenza di esalazioni maleodoranti nel paese, l'associazione AttivaLizzano ha deciso di farsi interprete del disagio espresso verbalmente da numerosi cittadini lizzanesi e delle preoccupazioni rispetto alla nocività per la propria salute.
Abbiamo preparato un modulo (pubblicato in bacheca) da compilare ogni volta che “la puzza” ci da fastidio. Tale modulo va poi consegnato in sede (via Canova 9 ogni giovedì e venerdì dalle 18:00 alle 21:00), l'associazione si impegna ad inviare in blocco tutti gli esposti alle varie istituzioni, ogni volta che si raggiunge un numero cospicuo di fogli.
Sarebbe opportuno informare tutte le persone che conosciamo di questa possibilità, diffondete la voce e coinvolgete chi è interessato.
Qualora qualcuno dovesse avere dei problemi per la stampa dell'esposto può richiederlo direttamente in associazione il giovedì dalle 18:00 alle 21:00.

giovedì 10 giugno 2010

Pecore abbattute e... Confindustria se la prende col referendum!

Vergogna!!!




SWAP-PARTY!!!


Già... perché chiamarlo scambio o baratto farebbe inorridire la borghesiuccia bene tarantina... E allora ben venga un nome "that's america" se ilrisultato è quello di recuperare e contrastare la logica del consumo e dell'usa e getta modaiolo!

Sabato 12 giugno dalle 17:00 alle 21:00 si terrà presso il centro commerciale Mongolfiera di Taranto uno “Swap Party”, i presenti, con la mediazione di una giuria, potranno scambiare capi di abbigliamento a costo zero.

Nato a Manhattan, nel cuore pulsante dello shopping, lo Swap Party (swap vuol dire letteralmente scambiare, barattare) è l’ultima tendenza in fatto di moda che consente di fare shopping a costo zero. Le fashion-victims di oltre oceano, da quando si sono trovate alle strette, hanno semplicemente cambiato il modo di fare acquisti, abbattendo i costi senza rinunciare allo stile. La parola d’ordine in tempi di crisi, anche nella moda, è re-inventare, riciclare!

Come funziona?
1) l’iscrizione allo Swap Party è gratuita;
2) porta con te (massimo) 6 articoli che vuoi scambiare;
3) una giuria specializzata decidera il valore degli articoli che verranno suddivisi per categoria;
4) gli articoli verranno esposti in appositi stand;
5) cosa portare: abbigliamento, borse, scarpe, cappelli e cinture;
6) cosa non portare: gioielli, bigiotteria, intimo, costumi da bagno;
7) inoltre i primi 200 iscritti/e riceveranno un buono da 5 euro da spendere in galleria;

Buon baratto a tutte/i!
(newsoria)

Da oggi la commemorazione del 12 giugno!

TERZA GIORNATA IN RICORDO DELLE VITTIME SUL LAVORO

GIOVEDI’ 10 GIUGNO
TARANTO, presso la Biblioteca Comunale “Acclavio”, P.za Dante, Ore 17:30 Proiezione del documentario dal titolo “Democrazia Sconfinata” di Ornella Bellucci e Danilo Ricciardello.

VENERDI’ 11 GIUGNO MARTINA FRANCA, presso Confraternita Mutuo soccorso Operaio (vicinanze chiesa di San Martino), Ore 18 Presentazione del libro “Morti Bianche” di Samanta Di Persio con proiezione del documentario di Rosa Pratico (Sky Tg 24)


SABATO 12 GIUGNO TARANTO
, presso Piazza Caduti del Lavoro (ex Masaccio),

Ore 10 Deposizione corona d’alloro.
Saluti Cosimo Semeraro (pres. Associazione 12 Giugno)
Giovanni Minoli (pres. Associazione ANMIL)
Ippazio Stefano (sindaco di Taranto)
Gianni Florido (pres. Provincia di Taranto)
Nichi Vendola ( pres. Regione Puglia)
Ore 11.30 Conferimento “Premio Tamburi” Medaglia d’argento Presidente della Repubblica a don Luigi Ciotti da parte Movimento Cristiano Lavoratori.
Ore 12 Corteo fino alla chiesa “Gesù Divin Lavoratore” dove sarà officiata da don Ciotti una messa in suffragio delle morti sul lavoro.


SABATO 12 GIUGNO Ore 16, San Marzano di San Giuseppe presso Centro Polifunzionale Sociale via Manduria, Convegno di studi su: “Uno spiraglio di luce per un processo giusto e rapido”.

Saluti Prof. Giuseppe Borsci (sindaco di San Marzano)
Sig. Semeraro (Pres. Ass. 12 Giugno)
Proiezione: Documentario di Sky tg24 di Rosa Pratico.

Interventi:
Dott. Giuseppe Gigante (direttore INAIL Taranto)
Dott. Raffaele Guariniello (Procura Repubblica di Torino)
Dott. Martino Rosati ( Giudice Tribunale di Taranto)
Dott. Maurizio Carbone ( Presidente A.N.M. sezione di Taranto)
Sen. Felice Casson (vice presidente Commissione Giustizia Senato)
Conclude: Don Luigi Ciotti.
Modera: Ornella Bellucci (Giornalista)

Ore 21 Piazza Donatello (San Marzano): “OMAGGIO A PAOLO FRANCO”

mercoledì 9 giugno 2010

Vittime di violenza

lunedì 14 giugno 2010, 16.00 - 19.00, Palazzo Galeota, Via Duomo Taranto
Ethra Accademia Sociale nell'ambito del Progetto " Sportello d'ascolto antiviolenza donna" Avviso Pubblico per Azioni di Sistema a favore dell’associazionismo familiare D.R n. 1818 del 31 ottobre 2007 con Regione Puglia e Assessorato alla Solidarietà, presentano un momento informativo su:

VITTIMOLOGIA INTERNAZIONALE E I SERVIZI ALLA VITTIMA DI VIOLENZA


Interverranno:
Prof. J.P. DUSSICH ( Prof.di Criminologia presso l'Università della Florida)
Prof. ARMANDO SAPONARO ( Prof. di Criminologia presso la Facoltà di Scienza dell'Educazione dell'Università Aldo Moro di Bari)

LA PARTECIPAZIONE E' APERTA A TUTTI
SI RILASCIA ATTESTASTO DI PARTECIPAZIONE
http://www.american-society-victimology.us/bios/dussich_john.html
http://www.csufresno.edu/criminology/faculty/dussich.shtml

Stefàno "citte citte"!



La statistica inclemente

Ipres, preoccupa la situazione dei giovani in Puglia

In Puglia si confermano i dati preoccupanti sulla condizione dei giovani e delle donne che rappresentano i soggetti più esposti alle difficoltà di accesso e di permanenza nel mercato del lavoro. Il dato è contenuto nell’annuario statistico 'Puglia in Cifre 2009', presentato oggi all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro dall’Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali. I dati relativi al 2009 evidenziano una dura flessione dell’occupazione in Puglia, facendo registrare una contrazione di 50.000 rispetto al 2008 (-3,8 per cento), a fronte di un calo nazionale di circa 380.000 occupati (-1,6). Le ore di Cassa Integrazione hanno registrato un’impennata (+ 458,4 nel primo bimestre 2010 rispetto allo stesso periodo del 2008).
Nell’opera si sottolinea poi l’aumento degli 'inattivi' e il forte divario tra il mercato del lavoro regionale rispetto a quello dell’Unione Europea.

La tredicesima edizione dell’annuario, tra l’altro, presenta molte innovazioni: la presenza della Bat per quanto riguarda l'analisi e la riclassificazione dei dati e un’indagine censuaria presso tutti i 258 comuni pugliesi. Il capitolo territorio e ambiente propone considerazioni sugli indicatori ambientali: Brindisi risulta la città più virtuosa quanto a concentrazione di biossido di azoto NO2 nell’aria (in media 19 microgrammi per metro cubo, a fronte anche di un dato medio italiano pari a 37) e polveri sottili (24 PM10 in microgranmmi per mc, a fronte anche di un dato medio italiano pari a 34). Foggia, ad esempio, rappresenta la città con minore quota di produzione di rifiuti urbani per abitante (kg/ab/anno), 480 rispetto anche alla media italiana di 610.

Nel capitolo «popolazione e società» sono analizzati i movimenti anagrafici della popolazione autoctona e straniera della regione. I dati sulla popolazione straniera confermano come nel complesso la Puglia tenda timidamente a mutare i connotati di una semplice regione di passaggio, divenendo, sempre più, una terra di insediamento (ancorchè sia ancora molto lontana dai modelli stanziali della Lombardia, Emilia Romagna e Lazio). Interessanti – è detto nell’annuario – sono le indicazioni che provengono dal tasso di fecondità con la Puglia che detiene un primato negativo: di poco superiore a 1,2 figli per donna, al di sotto del tasso nazionale e relativo al Mezzogiorno.

Nel capitolo «welfare e istruzione» è analizzata l’offerta dei servizi socio-assistenziali, determinata dalle politiche sociali regionali, che appare influenzata dall’avanzare del processo di de-istituzionalizzazione (soprattutto dei servizi riservati ai minori e agli anziani) e dall’attivazione di nuovi servizi. Il territorio regionale dispone di una dotazione significativa di infrastrutture ma emergono alcune criticità, come lo squilibrio interprovinciale nella distribuzione territoriale delle strutture, la carenza di strutture a ciclo diurno a carattere comunitario, un’evoluzione ancora molto lenta verso servizi innovativi per le persone non autosufficienti.

Nel capitolo dedicato al tema della finanza locale è analizzata la composizione delle entrate e delle spese: con riferimento alle singole province pugliesi si registrano, rispetto ai valori medi regionali, scostamenti anche significativi dell’incidenza percentuale dei singoli titoli. Quanto alla classificazione funzionale delle spese correnti, l'analisi mostra come la funzione che a livello regionale assorbe la maggior parte delle spese è quella di amministrazione, gestione e controllo, seguita dalle funzioni di gestione del territorio e dell’ambiente, del settore sociale, della viabilità e trasporti, dell’istruzione pubblica. Il grado di pressione finanziaria risulta più elevato nella provincia di Foggia; mentre la pressione tributaria fa registrare il valore maggiore nella provincia di Taranto. Con riferimento agli indici di autonomia, si distinguono i risultati relativi all’autonomia impositiva, che risulta maggiore nella provincia tarantina, e a quella finanziaria, che invece premia la provincia di Bari. Inoltre, il grado di indebitamento procapite si attesta per la provincia di Taranto su un valore decisamente superiore al dato medio regionale. Nel capitolo dedicato all’economia regionale ci si sofferma anche sui modelli evolutivi della programmazione urbanistica e commerciale, evidenziano a tal riguardo le crescenti difficoltà nella redazione degli strumenti di programmazione comunale. (GdM)

Dagli ulivi all'acciaio. Il film

Mercoledi 9 giugno in via Umbria 222 a Taranto: Proiezione di documentari storici "Dagli Ulivi all'Acciaio" ( - Sicurezza e morti sul Lavoro - Ambiente - Come è cambiata la nostra città in 60 anni ) - Discussione finale - Inizio proiezione ore 17.30

martedì 8 giugno 2010

Eppur si muove?

E la Provincia che fa? Qualcuno dice che Conserva e Florido non sappiano ancora che a Taranto dagli anni '60 ci sia un'acciaieria... Come mai?





Ma quanto vince e per dove?

CONSORZIO ASI TARANTO VINCE BANDO DELLA REGIONE PUGLIA

Si interverra’ su rete idrica, fogna nera, fogna bianca, illuminazione, riorganizzazione quadri elettrici, videosorveglianza. Fattori questi che oggi piu’ che mai rappresentano il presupposto di appetibilita’ di una area industriale, fondamentali per lo sviluppo e la crescita, anche in considerazione di fenomeni malavitosi per i quali, ad esempio, lo strumento delle videosorveglianza, diventa un formidabile deterrente e un elemento di serenita’ per le normali attivita’ di impresa. Oggi infatti, i Consorzi ASI, e a tutto questo non sfugge il Consorzio tarantino, devono in maniera autonoma reperire strumenti e risorse, per lo svolgimento dei compiti istituzionali, per la manutenzione delle aree, il miglioramento dei servizi alle imprese. Attivita’ che un tempo godevano di contribuzioni pubbliche gratuiti e per i quali non erano certo necessari bandi e concorsi. Oggi il regime concorrenziale impone anche al Consorzio ASI di attenersi a specifiche regole, quali la partecipazione a bandi, il contenimento dei costi, la concorrenzialita’ dell’offerta. In passato i Consorzi Industriali potevano permettersi il lusso di valutare e promuovere progetti che avessero solo finalita’ sociali. Oggi invece l’ASI e’ sul mercato, ed e’ il primo interlocutore per i progetti di sviluppo del territorio in coesistenza con gli altri Enti territoriali. (AGI)

4 ore soltanto? Un caffè lungo...

Cosa vuol dire? che l'ilva investe meno sull'ambiente rispetto al 2007?

ILVA TARANTO: APPALTI, VENERDI’ 4 ORE DI SCIOPERO FIM-FIOM-UILM

Quattro ore di sciopero per le aziende di appalto ILVA da effettuarsi venerdi’ 11 giugno, dalle 7 alle 11, sono state indette da FIM-FIOM-UILM con Assemblea davanti alla Portineria Imprese, per protestare sulle condizioni dei lavoratori e delle aziende in appalto, dove si sta riscontrando una situazione di grande sofferenza e di incerte prospettive lavorative. In merito la Direzione ILVA ha fornito alcuni dati sul numero di aziende ( 234 di cui 170 con meno di 15 dipendenti ) e di addetti 2686 che attualmente operano con ILVA e che rappresentano il regime normale perche’ non paragonabile al 2007 – 2008, anni in cui per forte richiesta del mercato dell’acciaio e grandi volumi d’investimento anche sull’ambiente operavano nell’appalto ILVA circa 6.000 lavoratori.(AGI)

Finirà la cuccagna?

A BREVE DECRETI PER STOP A PRIME CONVENZIONI CIP6
(ASCA) - Roma, 7 giu - A breve dovrebbero essere chiusi i contratti e arrivare i primi stop alle convenzioni con i produttori di elettricita' CIP6, l'energia incentivata perche' ''assimilabile'' alle rinnovabili.
Secondo quanto riferiscono fonti vicine al dossier, i primi decreti del Ministero dello Sviluppo Economico per la chiusura di alcune convenzione degli impianti CIP6 a gas saranno pronti per la fine di giugno mentre entro il 2010 potrebbero essere chiusi quelli per le centrali alimentate con combustibili piu' ''difficili'' come gli scarti di raffineria.
Dopo il decreto di fine 2009 che prevedeva la possibilita' di chiudere anticipatamente le convenzioni ''c'e' stata un'adesione pressoche' completa - apprende l'Asca da fonte qualificata - tutti i produttori con convenzioni in essere hanno presentato la loro manifestazione d'interesse per verificare la possibilita' di aderire. In questa fase il Ministero sta conducendo gli approfondimenti necessari per stabilire alcuni parametri del decreto e per quantificare i corrispettivi da riconoscere per la chiusura anticipata delle convenzioni''.
''Le difficolta' - prosegue - sono legate alla numerosita' degli impianti ed alla loro diversita'. Per questo abbiamo deciso di partire con quelli alimentati a gas che sono piu' semplici da gestire nella trattativa e piu' omogenei tra loro. Oltre a questo bisogna considerare che il decreto stabilisce un percorso volontario quindi bisogna arrivare a termini condivisi con i produttori per chiudere i contratti''. ''Con alcuni produttori siamo in fase conclusiva, con altri ancora in fase iniziale ma nel corso del mese si auspica ci possano essere i decreti con le condizioni per chiudere i primi impianti''.
Ci vorra' piu' tempo per chiudere gli accordi con i petrolieri perche' gli impianti usciti dal Cip6 dovranno conque restare in esercizio per provvedere allo smaltimento dei combustibili di scarto della raffineria. Sul fronte dei costi ''sicuramente ci sara' un risparmio sulle bollette'' rispetto ad andare avanti con le convenzioni fino alla loro scadenza (l'ultima termina nel 2020). Anche se nella trattativa con i produttori ''non si puo' essere troppo stretti perche' il decreto e' su base volontaria e il singolo produttore puo' sempre ritirarsi se i termini non lo convincono''.
Ancora ''difficile'' fare una stima sul risparmio finale in bolletta perche' ''gli indennizzi di chiusura anticipata del contratto vengono fissati caso per caso''.
Il problema e' far si' che anche in caso di risoluzione delle convenzioni ci sia un'adeguata ''spalmatura'' degli oneri da recuperare in bolletta.
Per questo il versamento di questi corrispettivi ''sara' posticipato a fine 2010-2011 non necessariamente in un'unica soluzione ma si pensa in due o tre rate semestrali''.
Anche in questo caso, pero', l'onere rischia di essere eccessivo e allora la soluzione ''sempre per evitare un impatto forte in bolletta potrebbe essere quella di prevedere piani finanziari specifici per pagare gli indennizzi ai produttori''.

lunedì 7 giugno 2010

Occhi puntati sull'Ilva!

7.6. Ambiente

Il sindaco di Taranto emette ordinanza: limitare le emissioni entro 30 giorni

Per limitare l’inquinamento cittadino, il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, ha ordinato all’Ilva di predisporre entro 30 giorni un piano di ottimizzazione degli impianti, secondo le migliori tecniche disponibili (Bat). La decisione del primo cittadino arriva dopo la diffusione dei risultati dell’indagine compiuta dall’Arpa Puglia, da cui emerge che le cokerie contribuiscono al 99% all’inquinamento da benzoapirene al quartiere Tamburi. Inoltre – si rileva dai dati dell’Arpa – nel 2009 è stato costantemente superato il valore obiettivo, relativo alle emissioni di benzoapirene, di un nanogrammo per metro cubo d’aria. Il piano di ottimizzazione degli impianti – secondo le indicazioni del sindaco – deve essere «finalizzato alla limitazione/minimizzazione delle ricadute in ambito urbano». Inoltre, il primo cittadino chiede che si «avvii con immediatezza un efficace controllo, attraverso il sistema di monitoraggio a videocamera, delle emissioni diffuse e quelle convogliate» e sollecita l’installazione «di un sistema di monitoraggio ad alta risoluzione temporale lungo tutto il perimetro dello stabilimento (Face monitoring)». Infine, attraverso l’ordinanza, Stefano intima «l'istallazione di un impianto di monitoraggio in continuo» di idrocarburi e altri inquinanti e il «campionamento di polveri sulle macchine caricatrici e sfornatrici» che «consenta un prelievo mediato lungo l’intero sviluppo delle batterie». (GdM)