sabato 3 maggio 2008

Un bambino, un santo, una città

Lettera a San Cataldo di uno studente della scuola media Leonardo Sciascia di Talsano.
Pubblicata sul Corriere del Giorno del 1 maggio 2008, pag. 16
(E se prima di arrivare al San Cataldo passasse per i nostri amministratori?)

Caro San Cataldo,
tu sei il Santo Patrono della mia città, Taranto. Non avevo mai pensato di poterti scrivere una lettera, però dietro il suggerimento della mia prof.ssa di tecnica eccomi qui a parlarti come se tu fossi accanto a me. Come di sicuro tu già sai, la mia città ha tanti problemi... Ogni giorno sento parlare dell’inquinamento e delle tante persone che non hanno un lavoro, una casa... Vedere tanta sofferenza mi rattrista e mi sento impotente, per questo ho deciso di rivolgermi a Te che sicuramente ascolterai le mie parole e cercherai di risollevare Taranto e noi tarantini da questa situazione. Mi basta accendere la televisione per rendermi conto di quanto la mia città sia nota solo per le conseguenze provocate dall’inquinamento industriale: il cancro al polmone rimane una delle cause principali di morte e non solo tra le persone più anziane! Dai racconti dei miei genitori so che un tempo il mare era limpido e che la pesca era una delle maggiori risorse della città, purtroppo adesso la “popolazione” del mare sono solo di gli scarichi industriali, schiuma e sostanze nocive. So che l’industria permette a tante persone di lavorare e guadagnare, ma Ti prego di far capire a chi la controlla che occorrerebbero sistemi di depurazione per evitare che una fonte di benessere si trasformi in una fonte di distruzione. Accanto a questo Ti rivolgo la mia preghiera anche affinchè Tu sia vicino alle persone che sono in cerca di un lavoro per mantenere le loro famiglie, per fare in modo che la disperazione non li spinga a compiere gesti avventati e per i giovani che non imbocchino cattive strade abbagliati da facili guadagni. Dato che so quanto Tu sia infinitamente misericordioso non ho limiti nel chiederti anche e soprattutto di proteggere sempre la mia famiglia per fare in modo
che abbiano nella fede la forza per poter affrontare e superare tutti gli ostacoli che la vita ci mette davanti. Sono certo che ascolterai la mia preghiera, anche se sono solo le parole di un ragazzino... ma colme di fede.
Francesco De Fazio (1ª B)

Nessun commento: