venerdì 30 maggio 2008

Marcia per il Clima

Una grande alleanza tra le associazioni per fermare la febbre del pianeta,

dire sì alle rinnovabili e all’efficienza energetica, no al nucleare

Manifestazione nazionale il 7 giugno a Milano

L'annuncio del Ministro Scajola sul ritorno al nucleare dimostra che le nostre preoccupazioni erano fondate. La nostra associazione ha fatto dell'opposizione al nucleare uno dei suoi punti cardini con il lavoro storico dell'ufficio scientifico, con la mobilitazione di circoli e regionali, con il sostegno alle popolazioni di Cernbobyl. Oggi più che mai dunque deve continuare il nostro "no al nucleare" sapendo, però, che il contesto oggettivo e il clima generale sono molto diversi da quelli non solo di vent'anni fa, ma anche dell'anno scorso. Oggi il no al nucleare dev'essere tenuto legato a doppio filo alla questione del clima. La rivoluzione che vogliamo ha degli obiettivi precisi: ridurre in dieci anni del 20% il consumo complessivo di energia attraverso risparmio e maggiore efficienza, di far dipendere per almeno il 20% il fabbisogno energetico da fonti rinnovabili e di ridurre del 30% le emissioni di gas che alterano il clima sulla terra. Partendo dal principio che i cambiamenti epocali nascono anche da milioni di cambiamenti quotidiani, la nostra campagna “Stop the Fever- Fermiamo la febbre del Pianeta” lancia il suo appello a cittadini, imprese, governi locali, scuole e personaggi pubblici per fermare i cambiamenti climatici, ridurre i consumi energetici, promuovere le fonti rinnovabili e abbattere le emissioni di CO2 in atmosfera.

Per proporre alternative migliori al nucleare e dire no a nuove centrali, sabato 7 giugno a Milano, scenderà in piazza una vasta alleanza di associazioni. Insieme si metteranno MARCIA PER IL CLIMA sigle dalle anime talvolta diverse, ma un obiettivo comune: fermare la febbre del pianeta, promuovere il cambiamento e l’innovazione nelle scelte energetiche e infrastrutturali.

Sarà una grande “marcia” di cittadini che credono in un’alternativa energetica alle fonti fossili, respingono con forza ogni ipotesi nuclearista, credono in una gestione diversa e sostenibile del territorio e dell’agricoltura, propongono soluzioni concrete per la gestione dei rifiuti, promuovono la mobilità su ferro, non credono nelle grandi opere faraoniche panacea di tutti i mali, ma nelle infrastrutture utili e in un’opera capillare di ristrutturazione delle nostre aree urbane e del territorio.

L’Italia deve dimostrare di saper partecipare a un nuovo progresso. Che non è fatto né di fonti fossili, né tanto meno di nucleare. Le attuali tecnologie non hanno ancora risolto nessuno dei problemi legati al rischio d’incidenti, alla messa in sicurezza delle scorie e allo smantellamento dei vecchi impianti. L’atomo è una scelta antieconomica e insicura. E' evidente a tutti che la manifestazione del 7 giugno assume a questo punto una valenza nuova, fortemente orientata al rifiuto totale di una svolta nucleare in Italia, e quindi dobbiamo assolutamente cavalcare l'onda in termini di mobilitazione e comunicazione.

E' chiaro infatti che questa ondata nuclearista "scalda" anche le motivazioni dell'adesione e della fondamentale partecipazione alla MARCIA PER IL CLIMA.

Il corteo della MARCIA PER IL CLIMA partirà alle 15 da piazza San Babila. In mattinata, dalle 10 in poi saranno organizzati incontri tematici e mostre presso i Giardini di Porta Venezia.

Anche se è faticoso raggiungere Milano, è importante la presenza dei circoli pugliesi, del regionale alla marcia di Milano per testimoniare che una politica energetica sostenibile è possibile visto che in Puglia il Pear approvato va in tutt’altra direzione puntando su idrogeno, termodinamico, fotovoltaico ed eolico.

Tutte le informazioni le trovate su www.stopthefever.org.


Francesco Tarantini

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