Il file "Come siamo peggiorati" contiene i dati statistici storici delle emissioni dell'area industriale tarantina fino al 2005 in quanto il registro INES non dispone di dati più aggiornati (quelli del 2006 sono in fase di validazione). Sono tuttavia sufficienti ad avere un'idea del peggioramento della situazione ambientale a Taranto. Li ho sottoposti a elaborazione statistica: le cerecntuali dell'ultima colonna sono in rosso IN CASO DI PEGGIORAMENTO. Sono in blu IN CASO DI MIGLIORAMENTO. Vedrete che sono in grande maggioranza... ROSSI!
Ci sono dati come quelli dell'arserico che fanno impressione. Molti di quei dati sono delle stime. E comunque sono comunicati dalle aziende al Ministero dell'Ambiente.
Al ministero dell'Ambiente c'era un videoproiettore e due grandi monitor LCD che consentivano una buona visione dei dati e delle immagini (che abbiamo poiettato con grande impatto visivo, ne invierò una in un messaggio a parte).
Hanno fatto una certa impressione i dati della diossina.
Dal registro europeo Eper (dati 2004) abbiamo infatti ricavato questi dati di emissione industriale:
Spagna 75,6 grammi/anno
Svezia 20,6 grammi/anno
Regno Unito: 68,9 grammi/anno
Austria: 1,5 grammi/anno
Quindi
Gran Bretagna+Spagna+Svezia+Austria= 166,6 grammi/anno
Ilva di Taranto: 171 grammi/anno sulla base delle proiezioni effettuate dall'Arpa Puglia disponendo dei dati delle rilevazioni del febbraio 2008.
Ossia lo stabilimento Ilva di Taranto ha prodotto in 12 mesi più diossina di quanta ne hanno prodotta nel 2004 tutti gli stabilimenti di Gran Bretagna, Spagna, Svezia e Austria (messi assieme) inventariati nel registro europeo EPER, che è un archivio ufficiale delle emissioni dell'Unione Europea.
Alessandro Marescotti
venerdì 30 maggio 2008
Diamo i numeri...sull'ILVA
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