Vi ricordate l'acciaio tra gli ulivi che fu lo slogan dello sviluppo tarantino? Eccolo, lo abbiamo trovato, si nascondeva, nessuno se ne ricordava più: una ciminiera piccola piccola e nascosta che ci racconta la storia dei nostri ultimi cinquant'anni. Che cara, sembra un caminetto di campagna!
Quanto ridere fa oggi la miseria dell'agricoltura e della pesca di fronte al progresso della macchina! Siamo tutti ricchi ora, e in salute. Pensate che miserabile monotonia se, tra quelle fresche frasche sul rione Tamburi, ci fossero state altre frasche, e masserie e campi di grano!
Oggi possiamo dirlo, è andato tutto per il meglio, criminalità e disoccupazione sono ricordi da brigantaggio. Lo Stato, prima, e i privati, poi, si sono accollati i nostri problemi e ci hanno dato le buste paga per attivare tutti i mutui che vogliamo!
Se solo riuscissimo a far capire ai turisti, ai malati terminali e ai loro parenti tutto il bene di questa fortuna!
Il loro problema è di non aver ancora imparato a leggere i segnali di fumo...
Saluti da Taranto
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