lunedì 2 novembre 2015

Privata o statale la parola d'ordine è la stessa: minimizzare la notizia del danno!

Ilva, sversamento: sono stati necessari tre giorni per concludere le attività di bonifica

Eravamo rimasti a mercoledì 28 ottobre: l’Ecotaras era ancora impegnata nelle attività di contenimento e bonifica nel tratto di mare dove si era sversato il materiale oleoso fuoriuscito dal canale due dell’Ilva lunedì mattina. Il 26 ottobre, infatti, l’Ilva aveva segnalato l’anomalia alla società Ecotaras e nel pomeriggio aveva diffuso una nota che giustificava così l’inconveniente:  “il malfunzionamento di una valvola, ubicata nel reparto trattamento acque attinente all’impianto di laminazione del treno nastri 2, ha causato la fuoriuscita di una contenuta quantità di materiale oleoso”.
 Ma la quantità di materiale sversato non doveva essere così contenuta se gli uomini e i mezzi della Ecotaras, società specializzata in disinquinamento, hanno dovuto lavorare fino alla sera del 28, per concludere tutte le operazioni di bonifica. Sempre nella nota Ilva di lunedì pomeriggio, come al solito rassicurante, si affermava che che situazione  era “sotto controllo” e che l’Ilva,“in costante contatto con l’Autorità Portuale di Taranto, stava procedendo allo smaltimento della sostanza oleosa”. Un’affermazione che ci risulta abbastanza ardita. Al momento si è in attesa delle analisi necessarie per la caratterizzazione. Gli esiti di tali analisi permetteranno di assegnare al materiale raccolto un codice CER ben definito. Solo successivamente si potrà procedere alla smaltimento del prodotto in impianti autorizzati. Il caso non è chiuso, quindi, e noi continueremo a seguirlo fino alla sua effettiva conclusione tenendo viva l’attenzione su una vicenda passata troppo sotto silenzio. (Inchiostroverde)

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