martedì 17 novembre 2015

L'ennesima vittima di otto decreti di Stato

Schiacciato da un tubo
muore un operaio all'Ilva
Area sequestrata e sciopero

Un operaio della ditta d’appalto 'Pitrellì è morto in un incidente sul lavoro avvenuto nel reparto Agglomerato dell’Ilva di Taranto. La vittima è Cosimo Martucci, 49enne di Massafra (Taranto). È rimasto schiacciato da una grossa condotta metallica utilizzata per l’aspirazione dei fumi che si è sganciata dall’imbracatura, travolgendolo. L’incidente è avvenuto in un piazzale nei pressi del reparto Agl2 (Agglomerato) dello stabilimento siderurgico. 

L’operaio pare sia morto poco dopo l’arrivo dell’ambulanza. Personale dello Spesal (Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) dell’Azienda sanitaria locale sta raccogliendo informazioni per stabilire le cause dell’incidente.

AREA SEQUESTRATA - La procura di Taranto ha aperto un fascicolo d’inchiesta sulla morte di Cosimo Martucci. L’area dove è avvenuto l'incidente è stata sottoposta a sequestro in attesa degli accertamenti per stabilire la dinamica dell’accaduto.

Sul posto si sono recati il procuratore Franco Sebastio e il sostituto procuratore Rosalba Lopalco. L’ultimo incidente, prima di quello di oggi, che costò la vita a un operaio all’interno dello stabilimento si era verificato l’8 giugno scorso. Quattro giorni dopo (il 12 giugno) morì per le gravissime ferite riportate il 35enne Alessandro Morricella, che era stato investito da una fiammata, mista a un getto di ghisa incandescente, mentre misurava la temperatura del foro di colata dell’Altoforno 2. Il 4 settembre 2014, in un altro incidente, morì Angelo Iodice, di 54 anni, originario della provincia di Caserta, della ditta 'Global Servicè dell’appalto Ilva, che fu travolto sui binari da un mezzo meccanico nell’area dell’Acciaieria 1.

PROCLAMATO LO SCIOPERO IMMEDIATO - Le organizzazioni sindacali hanno proclamato lo sciopero immediato degli operai dell’Ilva e delle ditte appaltatrici in seguito all’incidente.

 «Ancora una volta rivendichiamo duramente e fermamente le ragioni di sicurezza in fabbrica indiscutibilmente messe in discussione da tutte una serie di ritardi e carenze organizzative, più volte denunciate dalle organizzazioni sindacali». Lo scrivono le Rappresentanze sindacali unitarie di Fim, Fiom, Uilm ed Flmu annunciando lo sciopero dei lavoratori dell’Ilva e delle ditte dell’appalto fino alle 7 di domani mattina in seguito all’incidente in cui ha perso la vita il 49enne operaio di Massafra Cosimo Martucci, della ditta Pitrelli, nelle vicinanze del reparto Agl 2 (Agglomerato). Il lavoratore, scrivono i sindacati, è rimasto schiacciato «durante le manovre di sistemazione di un tratto di carpenteria metallica».

Riguardo al tema dei contratti, ha proseguito Barbagallo, «noi avevamo avanzato una proposta a febbraio, il 25 novembre si confronteranno i nostri segretari» dei diversi sindacati «che si occupano di contrattazione e speriamo che tirino fuori un progetto».

Ad ogni modo, sul versante di una proposta unitaria, ha argomentato ancora il segretario generale della Uil, «noi siamo pronti da tempo, mi pare che il confronti sui tavoli contrattuali di categoria stia andando avanti ed è opportuno che i nostri responsabili che seguono la contrattazione il 25 riescano a fornirci materia per definire una proposta unitaria alla controparte».

Anche perchè, ha aggiunto, «adesso è arrivato il momento per confrontarci, per trovare una soluzione unitaria per andare al tavolo con le controparti. Il 25 - ha ribadito - ci sarà un incontro con i tecnici ed i segretari che seguono la contrattazione: bisogna vedere se ci sarà una sintesi per una proposta unitaria - ha concluso -: la stiamo aspettando da febbraio».

USB - «Questo ennesimo incidente mortale è la riprova del fallimento totale della gestione commissariale, una gestione che non mette in condizione i lavoratori di operare in sicurezza e che finora ha pensato di andare avanti a colpi di falsi proclami». Lo sottolinea in una nota Francesco Rizzo, coordinatore dell’Usb (Unione sindacale di base) di Taranto commentando la notizia dell’incidente avvenuto stamani nel reparto Agglomerato 2 costato la vita al 49enne operaio della ditta Pitrelli Cosimo Martucci, schiacciato dalla condotta metallica per l’aspirazione dei fumi.

«Nel momento in cui giungeva la notizia del decesso del povero collega Cosimo - spiega Rizzo - eravamo intenti a segnale agli enti competenti la mancanza di Dpi, i dispositivi di protezione, all’interno dello stabilimento: questa è la situazione in cui viviamo tutti i giorni nello stabilimento. E' oramai chiaro che la gestione commissariale ci sta stritolando nella contraddizione salute-sicurezza o lavoro». Qualche giorno fa, conclude il coordinatore dell’Usb, «il commissario Gnudi, intervenendo a Bari, ha esplicitamente detto che sfidava chiunque a fare meglio di quanto ha fatto lui. Questo è il risultato caro commissario».

INTERROGAZIONE AL GOVERNO - Il deputato tarantino Gianfranco Chiarelli (Conservatori e riformisti) ha presentato una interrogazione urgente ai ministri dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico e dell’Economia sulla questione Ilva, che abbraccia sia la situazione ambientale sia la questione della sicurezza dopo l’incidente di oggi costato la vita al 49enne operaio Cosimo Martucci. Chiarelli, in particolare, chiede di sapere se i rappresentanti del governo siano a conoscenza "delle condizioni di lavoro che sottopongono chi opera all’interno dello stabilimento siderurgico a gravi rischi, come conferma l'ennesimo incidente mortale", se siano "a conoscenza dei gravi ritardi accumulati nella realizzazione del piano di rilancio ed ambientalizzazione dell’Ilva di Taranto" e "dell’allarme lanciato dall’Arpa Puglia in relazione ai picchi di emissioni nocive registrate negli ultimi tempi, ed in particolare nelle giornate di vento".

Il deputato ricorda poi la crisi dell’indotto e chiede "quali provvedimenti intendano adottare per affrontare tali gravi emergenze, e se ritengano di valutare la necessità di intervenire nei confronti degli attuali commissari e del management aziendale, apportando ogni utile cambiamento, atteso l'evidente mancato raggiungimento degli obiettivi". (gdm)

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