martedì 24 novembre 2015

Peccato, ci eravamo così affezionati!



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Taranto, parte la bonifica delle scorie

Un Dpcm sblocca la bonifica della Cemerad, una discarica con rifiuti radioattivi a Statte, alle porte di Taranto e a circa 15 chilometri dall’Ilva, abbandonata da molti anni e in condizioni di evidente pericolo. Il decreto è stato firmato dalla presidenza del Consiglio ed ora attende la registrazione della Corte dei Conti. Senza quest’intervento e senza il reperimento dei fondi necessari, 10 milioni, avvenuto in precedenza, la bonifica della Cemerad sarebbe rimasta al palo per chissà quanto altro tempo ancora. «Valuterò il Dpcm e passerò alla fase operativa – dichiara il commissario per la bonifica dell’area di Taranto, Vera Corbelli –. Che necessariamente dovrà essere accelerata per mettere in sicurezza il sito. Cemerad è infatti una delle criticità ambientali dell’area di Taranto».
Il Dpcm definisce la procedura da seguire per l’intervento nella Cemerad, mentre le risorse provengono dal budget messo a disposizione della bonifica di Taranto con l’accordo di giugno 2012 poi recepito dalla legge 171 dello stesso anno. Inizialmente gli interventi individuati riguardavano cinque scuole del rione Tamburi di Taranto – le più vicine all’Ilva e quindi le più esposte all’inquinamento –, l’area industriale di Statte e il Mar Piccolo di Taranto. Cento milioni la previsione di spesa complessiva. Dal plafond sono stati in seguito «stornati» 10 milioni e messi a disposizione della Cemerad.
Nata nel 1984, la Cemerad ha operato sino al 2000, anno della chiusura, nella raccolta dei rifiuti radioattivi provenienti da applicazioni mediche e industriali. Nel 2005 la società è stata dichiarata fallita. Le strutture, in seguito sequestrate, sono state affidate in custodia giudiziaria al Comune di Statte. Secondo l’ultima informativa resa alla Camera dal ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, nel sito sono stoccati 16.724 fusti, di cui 3.334 contengono sostanze radioattive mentre 13.380 sono considerati decaduti. Già nell’aprile 2012 un sopralluogo dell’Ispra ha messo in luce il degrado dell’area e l’abbandono dei rifiuti. Tuttavia si deve attendere la fine del 2014 e l’inizio di quest’anno per registrare qualche passo avanti. A dicembre scorso, infatti, nell’area Cemerad ha compiuto un sopralluogo una delegazione della commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti guidata dal presidente Alessandro Bratti. Lo stesso Bratti, a gennaio scorso, ha poi scritto al premier Matteo Renzi, denunciando una «situazione serissima», e descrivendo «le condizioni oggettive del deposito, inadeguato strutturalmente a contenere rifiuti speciali e privo di efficaci difese». Si è quindi arrivati a marzo, con la legge 20 sull’Ilva e su Taranto, che assegna alla bonifica della Cemerad un fondo di 10 milioni. Rimozione dei rifiuti, successiva caratterizzazione e smaltimento in un sito idoneo: questo l’intervento che sarà fatto. Che è poi uno di quelli previsti dal Comune di Statte con una previsione di spesa di circa 9 milioni di euro. Gli altri interventi ipotizzati dal Comune nel recente passato si sono rivelati praticabili. (Sole24h)

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