Ilva, i commissari confermano gli investimenti nel 2016
A Genova i commissari confermano gli investimenti per lo stabilimento Ilva di Cornigliano. E se ieri Piero Gnudi, insieme agli altri commissari Enrico Laghi e Corrado Carrubba, ha partecipato ad un vertice in prefettura nel capoluogo ligure, oggi lo stesso commissario sarà a Bari per partecipare ad un dibattito sull’Ilva. Da Nord a Sud si conferma la volontà dell’amministrazione straordinaria di non gettare la spugna sul gruppo siderurgico anzi di rilanciare la produzione nei due stabilimenti di punta: Taranto e Genova.Un investimento di circa 6-8 milioni di euro entro il 2016 per l’adeguamento della linea 4 della zincatura che dovrebbe portare al riassorbimento di 80-100 lavoratori dell'Ilva di Cornigliano dei 750 oggi in solidarietà è l’impegno che il commissario straordinario Laghi ha preso ieri nell'ambito del collegio di vigilanza sull'accordo Ilva. L'incontro era stato convocato dal prefetto genovese Fiamma Spena sul futuro dello stabilimento e vi hanno partecipato, appunto, anche Gnudi e Carrubba.
«Riteniamo che Genova sia strategica per Ilva e che quindi possono essere attivati una serie di investimenti compatibilmente con le risorse a disposizione che diano sempre maggiore centralità allo stabilimento di Cornigliano» ha detto Laghi.
L’incontro durato circa due ore ha visto la partecipazione delle istituzioni locali e della Regione Liguria . Sull'altro investimento importante chiesto dai sindacati e dalle istituzioni locali, quello relativo alla banda stagnata e che vale circa 120 milioni di euro, Laghi ha detto che si tratta di un investimento che «si sta studiando ma il volume di investimenti necessario per tutto il gruppo è molto ingente, quindi occorre muoversi con gradualità a partire dalle risorse a disposizione». Abbastanza soddisfatti i sindacati. «Solo la ripartenza della zincatura - spiega il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro - potrebbe far rientrare 80-100 persone. È sicuramente un passo avanti ed è un messaggio positivo il fatto che a Genova siano venuti tutti e tre i commissari dell'Ilva e i responsabili dell'azienda».
E se i commissari presto incontreranno i sindacati in un vertice che sarà convocato a breve, non si spengono le polemiche sul loro operato, arrivate dal presidente nazionale di Confindustria Giorgio Squinzi, ancora l’altro ieri. Sul tema interviene Forza Italia: «Confindustria oggi boccia i commissari dello stabilimento siderurgico Ilva, ma si tratta di una circostanza ormai assodata e condivisa. C’è un dato che, però, non possiamo non stigmatizzare ed è il silenzio del governo nazionale. Non sappiamo se nell’agenda di Renzi ci sia una visione per non disperdere un valore straordinario rappresentato dalla siderurgia italiana nè se ci sia la previsione di interventi seri per rilanciare il connubio salute-lavoro. È evidente che qualcuno abbia deciso di non decidere, lasciando che il polo tarantino navighi senza un comandante al timone», afferma in una nota Luigi Vitali, coordinatore regionale del partito.
«Per questo - aggiunge - abbiamo organizzato un incontro sul tema con i rappresentanti pugliesi di Confindustria, Michele Emiliano e mondo universitario il 30 ottobre scorso. Lo abbiamo fatto perché quando si parla di una realtà che costituisce il 4% del Pil regionale bisogna tenere l'attenzione ai massimi livelli. I commissari sono inadeguati e l'Ilva perde 59 milioni di euro l'anno». «È il momento - conclude Vitali- dopo anni di giri a vuoto, di mettere il governo nazionale all'angolo: Renzi deve dire cosa intende fare ai cittadini. Lo deve a migliaia di lavoratori e ad un'intera Regione che, come la Puglia, ha veramente troppo da perdere».
Anche il segretario nazionale dell'Italia dei Valori Ignazio Messina è tornato sul caso siderurgico. L’occasione è stata una conferenza stampa organizzata a Bari. «Diciamo convintamente sì a una newco per il rilancio dell’Ilva di Taranto, ipotesi che peraltro coincide con la proposta sulla quale da tempo insiste l’Italia dei Valori. Occorre poi fare il più presto possibile per giungere ad un serio risanamento ambientale - ha precisato il leader dell'Idv - e nel contempo è prioritario utilizzare i soldi dei Riva, pari a un miliardo e cento milioni di euro, necessari per la complessiva riqualificazione dell'impianto. Non vorremmo che i cittadini siano beffardamente obbligati a pagare due volte: la prima perché sono stati danneggiati e la seconda perché costretti a pagare di tasca propria il risanamento». (Quot)
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