lunedì 18 maggio 2015

Qualche decina di operai... e la città è bloccata!

Se invece qualche cittadino fa un sit-in pacifico scattano subito le denunce.
Sono i due pesi e le due misure di una città necessaria, ancorata alla dipendenza dalle grandi industrie esterne, che solidarizza con gli "operai di stato" e reprime ogni pensiero creativo, alternativo, propositivo. 
La Marcegaglia Buildtec chiude perchè non le arrivano i finanziamenti di stato per continuare a stare a Taranto. 
Così come altre grandi industrie che godono di "tutele" finanziarie, legislative e persino di decreti ad hoc cotti e mangiati all'istante a Roma! 
Basta qualche tuta blu con famiglia votante per assicurarsi il proprio momento di gloria, ognuno si scelga il suo ponte da occupare, la sua arteria di traffico da bloccare e persino il suo palazzo pubblico per simulare un suicidio plateale!
Ce n'è per tutti quelli col contratto! 
Gli altri, per favore, prendano un treno (finchè ci sarà una stazione!), e vadano a sognare altrove!
 

Taranto, sit-in di protesta dei dipendenti ex Marcegaglia. Chiesto al sindaco Stefàno un tavolo presso il Ministero

Gli ex lavoratori della Marcegaglia Buildtec di Taranto, che avrebbero dovuto essere ricollocati dall'azienda piemontese Otlec in base a un accordo siglato il 3 dicembre 2014 al ministero dello Sviluppo economico, hanno prima bloccato temporaneamente il ponte girevole, poi si sono radunati sotto la sede del Municipio di Taranto per un sit-in di protesta.
Sono 84 i lavoratori interessati, attualmente in Cassa integrazione straordinaria (con scadenza a novembre), che dovevano essere riassunti dalla Otlec, azienda che opera nella lavorazione dell'acciaio e nella produzione di cogeneratori e bruciatori, ma l'accordo per la reindustrializzazione è saltato. Una delegazione di operai e di rappresentanti sindacali è stata ricevuta dal sindaco Ippazio Stefano, a cui viene chiesto un intervento immediato per l'attivazione di un tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico.(Quot)

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