martedì 19 maggio 2015

Il Comune e le politiche partecipate da solo

Taranto, il piano rilancio della città approda a Palazzo Chigi

Si insedia domani a Palazzo Chigi (incontro alle 14) il Tavolo istituzionale Taranto voluto dall’ultima legge sull’Ilva, la numero 20 dello scorso 4 marzo, per definire un progetto complessivo di rilancio della città attraverso il Contratto istituzionale di sviluppo. All’incontro ci saranno presidenza del Consiglio e ministeri da un lato e dall’altro comune, provincia, Camera di commercio e Autorità portuale e regione Puglia. Al confronto di domani il comune porta un progetto per il recupero della Città vecchia. Insieme al porto, alla bonifica ambientale dell’area extra Ilva e alla valorizzazione dell’Arsenale della Marina come museo di archeologia industriale senza per questo dismettere la sua funzione di struttura che provvede ai lavori di manutenzione delle navi militari, la migliore fruibilità della parte antica di Taranto costituisce infatti uno degli assi su cui il governo vuole costruire il rilancio della città in parallelo con la ripresa dell’Ilva, per la quale adesso cominciano a sbloccarsi le risorse per gli investimenti. In particolare, la legge pone l’accento sulla rivitalizzazione culturale del centro storico, affida al ministero guidato da Dario Franceschini il compito di vagliare il piano e ne delega la finanziabilità al Fondo sviluppo e coesione senza però quantificare e indicare disponibilità.
Il comune, che oggi l’approva in giunta, ha costruito la proposta per la Città vecchia attraverso un partenariato che ha coinvolto Confindustria Taranto, Marina Militare, privati e Arcidiocesi (che avanza un ulteriore restauro del Santuario Madonna della Salute per circa 4 milioni di euro). Ma idee pubbliche e private non sono ancora un progetto unico e coordinato, aspetto che ha suscitato delle critiche che il comune pensa di superare nel momento in cui il confronto col governo entrerà nel merito. La sola proposta pubblica si muove lungo alcune priorità: miglioramento dello standard di vivibilità, messa in sicurezza degli edifici degradati o a rischio crollo, rifacimento delle reti idriche, fognanti e di pubblica illuminazione, recupero dei palazzi storici. In particolare, ammontano a circa 50 milioni di euro il costo delle schede progettuali che il comune domani porterà a Palazzo Chigi. Per gli edifici storici, l’ente locale proverà ad ammettere a finanziamento centrale il ripristino dei palazzi Troylo e Carducci, inizialmente destinatari di risorse del piano Urban per circa 8 milioni, poi sospese dalla Regione per i vincoli del patto di stabilità. L’Autorità portuale di Taranto, invece, propone un piano per il recupero e la sistemazione dell’affaccio a mare della Città vecchia tra opere di consolidamento e creazione di spazi e infrastrutture dedicate ad attività turistiche e per la nautica da diporto. «Si tratta di interventi per 60 milioni – dice Sergio Prete, presidente dell’Autorità portuale di Taranto – ma il piano può essere realizzato anche a moduli con singole azioni. Proveremo a candidarlo a finanziamento del governo e tuttavia l’Authority può anche accedere a canali di finanziamento propri come il Pon Trasporti». (sole24h)

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