venerdì 22 maggio 2015

Newche?

Ilva, la newco nascerà a Taranto in autunno: "Capitali privati fra 300 e 500 milioni di euro"

La newco dell'Ilva nascerà nel prossimo autunno. Lo ha annunciato il direttore generale del siderurgico di Taranto, Massimo Rosini, che ha incontrato insieme con il direttore centrale del personale, Cesare Ranieri, i sindacati metalmeccanici a Roma. Si sta già lavorando al piano organizzativo della newco, riferiscono i sindacalisti dopo l'incontro con l'Ilva, e l'azienda avrà anche una partecipazione di capitali privati che i manager Ilva hanno valutato nell'ordine compreso fra i 300 e i 500 milioni.
Nella costituzione della newco dell'Ilva, che è uno degli obiettivi fissati dalla legge approvata a marzo scorso dal Parlamento, interverrà anche il fondo di turnaround approvato nei giorni scorsi dal ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi. Proprio il ministro, riferendosi a questo fondo, ha detto che interverrà in tutte le situazioni di ristrutturazione industriale in cui si rende necessario e che il primo campo di applicazione sarà l'Ilva.
"Crediamo nell'efficacia del piano industriale presentato dall'Ilva - è stato il commento di Rocco Palombella, segretario generale della Uilm all'uscita dell'incontro romano - perché può contare su risorse e mezzi efficaci messi a disposizione dal governo e derivanti anche dai proventi sequestrati alla precedente proprietà. Esistono le condizioni per investimenti certi a favore del risanamento ambientale e sulle strutture degli impianti". Una nota della stessa Uilm precisa poi che il funzionamento dell'altoforno 1 riprenderà ad agosto, mentre il numero 5 - in rifacimento - sarà operativo nell'agosto del 2016.
E il coro dei sindacati è rivolto soprattutto alle cifre: l'obiettivo è quello di un'Ilva che a fine 2016 non sarà pù in perdita. "Si dovrebbe passare dall'attuale contrazione produttiva a 9 milioni di tonnellate d'acciaio su base annua nel 2018, dalle perdite di 360 milioni del 2014 a un utile di 100 milioni di euro nel 2017, fino a circa 300 dell'anno successivo".
"Serve un cambio radicale nella gestione e nell'approccio - dicono d'altronde i due manager Rosini e Ranieri - sinora la gestione commissariale non ha mostrato apertura verso l'esterno, adesso dobbiamo aprirci verso i sindacati, gli enti locali, l'indotto, i fornitori e i clienti". (Rep)

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