mercoledì 13 maggio 2015

Lui può!

Ilva: sbloccato il denaro sequestrato ai Riva. Utilizzo esclusivo per il piano ambientale


Il Gip di Milano Fabrizio D'Arcangelo sblocca il denaro sequestrato ai Riva, che passa quindi all’amministrazione straordinaria. Sarà utilizzato esclusivamente per mettere in atto il piano ambientale - risanamento e rilancio - del polo di Taranto.
LE RISORSE DISPONIBILI – Il denaro in questione è quello sequestrato ad Emilio e Adriano Riva, 172 mila euro di beni. Va aggiunto però altro denaro: 400 milioni di euro di finanziamenti coperti da garanzia di Stato, di cui 300 erogati dalla Cassa depositi e prestiti e 100 dalle banche, e 156 milioni provenienti dal contenzioso Fintecna.
I FONDI SBLOCCATI – Le tempistiche sono state queste perché il denaro sbloccato – che si trova in conti svizzeri - a favore dei commissari straordinari era in attesa dell’esito del procedimento penale che vede protagonisti i due fratelli Riva (Emilio nel frattempo è defunto), Franco Pozzi ed Emilio Gnech.
Le accuse sono di truffa aggravata ai danni dello Stato, trasferimento di valori per i Riva e riciclaggio per Pozzi e Gnech. Ebbene, il gip ha seguito i dettami della legge Salva Ilva, che consente l’utilizzo dei fondi sequestrati per il risanamento, ma allo stesso tempo di garantire i diritti dei soggetti coinvolti dal processo penale. Anche se Adriano Riva farà ricorso in Cassazione, il meccanismo non sarà stravolto.
I beni verranno tramutati in obbligazioni emesse da Ilva e intestate al Fondo unico di giustizia e, per conto del Fug, ad Equitalia Giustizia spa quale gestore del Fondo. Il sequestro penale sulle somme diventerà sequestro delle obbligazioni di prossima emissione.
Al momento della sottoscrizione dei bond ci sarà il versamento nelle casse dell'Ilva, da utilizzare per attuare il piano ambientale, la tutela sanitaria ma non l'aumento di capitale. (Greenbiz)

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