domenica 24 maggio 2015

Arrembaggio alla cassa


 

Focus città vecchia, il piano per l’Isola: ecco tutti i progetti

Recupero, riqualificazione, valorizzazione della città vecchia. Su queste tre direttrici, che costituiscono l’oggetto della delibera approvata martedì scorso, punta il Comune di Taranto nel programma che è stato elaborato e presentato a Palazzo Chigi il giorno successivo, mercoledì 20 maggio. Importo totale degli interventi inseriti nella strategia per l’Isola: 67 milioni e 331mila euro, oltre spiccioli. La strategia d’intervento è quella che si vuole attuare per dare concretezza alla legge salva Taranto, sulle linee guida del decreto 1 del 2015. Proprio sulla base del decreto Ilva (che conteneva anche prospettive di sviluppo per la città) il 20 gennaio si è tenuta una prima riunione nell’ufficio Risanamento Città vecchia con i rappresentanti della maggioranza comunale.
Obiettivo: acquisire indicazioni per varare il piano degli interventi promosso dal Governo. E allora via ad una serie di confronti, con enti pubblici e privati, associazioni e operatori economici del borgo antico. Un’attività che è andata avanti fino all’8 aprile. «Il serrato confronto con il partenariato - ha relazionato il sindaco Ippazio Stefàno - ha permesso di elaborare una strategia di azione che, se pure di grande respiro, risponde anche in forma puntuale alle richieste della legge». Interventi per i quali, insomma, si chiede al Governo il finanziamento, sulla scorta di studi di fattibilità o su progetti definitivi. Gli obiettivi sono quelli noti: arrestare il degrado e creare un ambiente urbano adeguato, risanare il patrimonio immobiliare pubblico e privato, arricchire la residenzialità nell’isola, attrarre investitori per nuove attività economico, sviluppare il sistema mare.
Per quanto riguarda strettamente il sistema pubblico ci sono tre grandi direttrici nel “piano città vecchia”: sicurezza dei luoghi, opere di urbanizzazione, valorizzazione dei palazzi nobiliari. E allora, nel dettaglio, ecco quali sono i progetti inseriti nel piano. Tre milioni e mezzo di euro per il progetto definitivo per arrestare degrado ed emergenza con il presidio statico in città vecchia. Altri 2 milioni e mezzo circa si dovranno spendere per pubblica illuminazione e videosorveglianza. Il sistema di raccolta delle acque meteoriche invece ha un suo progetto più dispendioso che, da solo, prevede un importo di 10 milioni di euro. Sempre per le opere di urbanizzazione: l’adeguamento della rete idrica (2 milioni e 400 mila euro), l’adduzione idrica condotta sottomarina (1 milione e 600 mila euro) e l’adeguamento della rete per le acque nere (2 milioni e 400 mila euro). Un altro progetto è quello che prevede la nuova pavimentazione in città vecchia: via l’asfalto e gli altri materiali impropri che ricoprono il selciato originale con una spesa di 4 milioni e 700 mila euro.
Riaprire la viabilità in zone in cui attualmente è preclusa, il progetto preliminare da 3 milioni di euro tondi. Per valorizzare gli ipogei contribuendo alla valorizzazione delle risorse culturali e ambientali c’è uno studio di fattibilità di 2 milioni e 700 mila euro. È già progetto definitivo, ed è il più oneroso fra tutti, quello per il patrimonio residenziale diffuso. Si tratta di realizzare sedici blocchi edilizi di proprietà comunale per residenze sociali: costo dell’opera è 15 milioni di euro. Infine il risanamento: in vico Nove Lune il patrimonio pubblico diventerà casa dello studente (per 2 milioni di euro circa). Previsto il risanamento di palazzi nobiliari. E precisamente di Palazzo De Bellis (1 milione e mezzo), Palazzo Troilo (3 milioni e 60mila euro), Palazzo Carducci (3 milioni), Palazzo D’Ayala (5 milioni e mezzo), Palazzo Delli Ponti (1 milione e mezzo), Palazzo Amati (1 milione e 800 mila).

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