giovedì 21 maggio 2015

C'è odore di soldi pubblici? Ricompaiono i professionisti del progetto pronto!

www.bastardidentro.it

Il piano per l’Isola in 67 milioni di euro. La delibera del Comune presentata a Palazzo Chigi 

Con una delibera pronta, approvata meno di 24 ore prima dell’incontro, gli amministratori di Taranto si sono presentati al Governo. A Palazzo Chigi, ieri pomeriggio, si è svolto l’incontro propedeutico all'insediamento del Tavolo interistituzionale permanente per l'Area di Taranto. Ma nonostante fosse ancora un appuntamento interlocutorio Taranto ha sfoderato il suo asso nella manica. Un documento che, ricevuto l’ok dalla giunta comunale di Taranto, elenca nel dettaglio e nel concreto cosa si vuole e si deve fare per salvare la città vecchia dai crolli e lanciarla nel panorama dei centri storici risanati e brulicanti di cultura e di giovani. Non a caso la delibera è stata intitolata “Programma di interventi per il recupero la riqualificazione e la valorizzazione della Città Vecchia di Taranto”. Uno scrigno nel quale sono contenuti i progetti individuati come fondamentali per l’obiettivo: il recupero del centro storico.
La delegazione del municipio, capeggiata dal primo cittadino Ippazio Stefano con il vicesindaco Lucio Lonoce e il segretario generale, ha portato questo faldone all’attenzione del Governo. Non un libro dei sogni, ci tengono a specificare, ma uno scadenzario di luoghi e attività, con la specifica di lavori e relative spese. Per un totale di quasi settanta milioni di euro. Il programma è articolato, l’importo esatto pari a 67.331.860 euro.
Il tavolo interistituzionale a Roma è previsto dalla legge per Taranto, più nota come decreto Salva Ilva approvato alla vigilia dello scorso Natale. «Sappiamo che la legge è una leva per lo sviluppo della città di Taranto. Sta a noi però presentare i progetti e recuperare i finanziamenti». E così, il Comune si avvantaggia con un piano interamente focalizzato sull’Isola. Che prevede due tipi di interventi: la dotazione strutturale delle opere di urbanizzazione (strade, fogna, acqua, gas e banda larga sono i punti cardine) e il recupero dei palazzi e delle case fatiscenti, di pregio e non. Per citare qualcuna di queste opere c’è il progetto già pronto per la realizzazione della Casa dello studente e tutti quei servizi connessi all’università. Poi ci sono ristrutturazioni di palazzi, come Palazzo Troilo e Palazzo Carducci. Compresi, dunque, quelli che non sono stati completati con i finanziamenti Urban. In quei casi si sono anche adeguati i programmi di intervento con le norme antisismiche aggiornate.
Il sindaco tiene a ribadire: «Sono progetti pronti. Vogliamo ristrutturare e indichiamo anche quali palazzi ristrutturare», aprendo alla possibilità - che appare una scontata necessità - di una collaborazione pubblico-privata, nel segno di project financing. Nel piano sono inoltre compresi recuperi anche in senso abitativo di alcune porzioni dell’Isola.
Il tavolo sarà poi costituito ufficialmente a breve giro, assicurano da Palazzo Chigi, forse con l'emanazione di un Decreto della presidenza del consiglio dei ministri “ad hoc”.
“Con la riunione di ierisi è messa in moto la macchina interistituzionale che dovrà coordinare, in una strategia comune, gli interventi ad ampio spettro destinati alla riqualificazione integrale del territorio, per il suo rilancio ambientale e produttivo”, si legge in una nota del Governo. Durante il confronto - presieduto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti affiancato dal segretario Generale Paolo Aquilanti - “è stato tracciato il quadro delle linee di intervento per la ripartenza dell'Area di Taranto e per la risoluzione delle problematiche esistenti: dal rilancio industriale al recupero della città vecchia e dell'Arsenale, dalla riqualificazione del patrimonio scolastico al Porto, dalle bonifiche alle infrastrutture”.
“Uno degli obiettivi su cui il governo punta con forza - si legge nella nota di Palazzo Chigi, è poi quello di valorizzare la funzione logistica di Taranto come elemento centrale dei collegamenti euro-mediterranei”. «Le risorse per affrontare questa sfida - ha osservato De Vincenti - ci sono. Il tema è quello di una loro utilizzazione ottimale». (Quot)

Nessun commento: