sabato 15 novembre 2014

"Intempestivamente"

Ilva, Gnudi incalza le banche: «Prestito in tempi brevi» 

Il commissario Piero Gnudi prova a stringere i tempi. Per incassare la seconda tranche del prestito ponte. E garantire un’altra boccata di ossigeno alla sua gestione della grande fabbrica. Le banche, invece, prendono altro tempo. Così il confronto tra il commissario di Governo, spedito al timone del colosso dell’acciaio, e i plenipotenziari degli istituti bancari si rivela un’altra tappa di avvicinamento. Un faccia a faccia che fonti vicino a Gnudi non esitano a definire come «un incontro sereno, andato tutto sommato bene» alla luce delle richiesta avanzate agli uomini delle banche. Perché la seconda fase del prestito ponte, da 125 milioni di euro, è di fondamentale importanza per poter proseguire i lavori dei cantieri Aia e per pagare gli stipendi di novembre, con annesse tredicesime.
In una parola, serve come l’aria per continuare a vivere ed evitare il tracollo. Per questo Gnudi, avrebbe insistito a lungo nell’illustrare la necessità che quei 125 milioni di euro. E avrebbe chiesto al pool di banche impegnato nel salvataggio dell'Ilva, Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banco Popolare, di erogare la seconda tranche del prestito in «tempi brevi» anche in assenza di un’offerta vincolante da parte dei possibili acquirenti. L’assenza, per ora, di un’offerta vincolante, dal punto di vista delle banche, infatti, alzerebbe il rischio del prestito erogato e di conseguenza il via libera allo sdoganamento di altri 125 milioni. È necessaria, quindi, una nuova valutazione degli istituti di credito per essere autorizzata e deliberata la seconda iniezione di liquidità. Verosimilmente entro la prossima settimana le banche dovrebbero dare una risposta.
Al momento i due maggiori pretendenti a subentrare ai Riva nella proprietà del colosso dell’acciaio, sono il gruppo Arcelor Mittal in cordata con il gruppo Marcegaglia e il gruppo siderurgico cremonese Arvedi. Nei giorni scorsi, peraltro, l'amministratore delegato di cassa depositi e prestiti Giovanni Gorno Tempini aveva manifestato l'interesse di Cdp ad un settore «strategico per il paese» come l'acciaio. Affermazioni che sembrano aver rimesso in moto i giochi sul gruppo. Fatto sta che per l’Ilva si stanno vivendo giorni per l’ennesima volta decisivi. Con la febbrile attività del commissario straordinario.
Su un altro binaro, invece, viaggia l’impegno di Vera Corbelli, commissario per le bonifiche, che ieri ha incontrato il sindaco Ippazio Stefàno. Il vertice è servito a fare il punto della situazione riguardo lo stato delle attività previste dal protocollo d’intesa del 26 luglio di due anni fa.
Piena sintonia si è riscontrata sulla decisione di intraprendere un confronto costante per una strategia più complessiva dell’area di Taranto «Ho apprezzato la visita del Commissario e l’attenzione che riserva alla città. Abbiamo trovato pieno accordo - ha spiegato Stefàno - sull’idea di avviare una strategia d’azione complessiva sulle problematiche legate all’ambientalizzazione per trasformare un’area di criticità in un’area di soluzioni». E a proposito di incontri le segreterie provinciali di Cgil, Cisl, Fiom e Fim, hanno giudicato intempestiva la proposta di un vertice avanzata dal presidente di Confindutria Vicenzo Cesario, con al centro la crisi Ilva.
«Tale appuntamento - si legge nella nota firmata da Giusepppe Massafra, Daniela Fumarola, Donato Stefanelli e Mimmo Panarelli - risulta intempestivo considerando che abbiamo avuto un incontro con il commissario straordinario Piero Gnudi, per discutere degli scenari che si prospettano intorno alla vicenda. Ed è stata evidenziata la necessità di individuare un luogo di confronto nel territorio per discutere di tali questioni. Riteniamo, però, che debba essere un luogo istituzionale, in stretta connessione con l’attività di governo nazionale. Per questo - concludono i segretari delle organizzazioni sindacali - va considerata l’ opportunità di ripristinare all’interno della consulta provinciale la funzione di raccordo e di elaborazione, per affrontare i temi dello sviluppo a Taranto».(Quot)

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