lunedì 17 novembre 2014

Denari, pochi

Morì di mesotelioma, il tumore causato dall'amianto, lavorando all'Ilva di Taranto, ma per l'Inail i figli non hanno diritto ad alcun riconoscimento per il decesso da malattia professionale: solo l'assegno di 2.000 euro per le spese funerarie. E' quanto denuncia Luciano Carleo, presidente dell'associazione 'Contramianto onlus', che rivolge un appello ai parlamentari per modificare l'art. 85 del Dpr 1124/65, il Testo unico per infortuni e malattie professionali.
La legge sull'assicurazione da infortuni e malattie da lavoro limita il diritto di rendita al solo coniuge nella misura del 50%, ai figli conviventi non occupati il 20% sino al 21esimo di età, se studenti universitari sino al 26esimo anno. "Nessun riconoscimento Inail - scrive Carleo - sarà corrisposto ai figli di un elettricista del siderurgico di Taranto morto di cancro pleurico per esposizione all'amianto perché, essendo vedovo (aveva perso la moglie alcuni anni addietro di tumore), il diritto non può andare ai figli maggiorenni e occupati: questo è quanto previsto dall'art. 85 del Dpr 1124/65. Una vera ingiustizia. Per questo - conclude il presidente di Contramianto Onlus - chiediamo ai parlamentari di Camera e Senato di mobilitarsi affinché la norma venga cambiata per ripristinare il giusto diritto". (Rep)

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