A partire dal sequestro preventivo della discarica Vergine ordinato dal Gip Valeria Ingenito il 31/01/2014 alla conferma dello stesso avvenuta qualche giorno dopo da parte del Tribunale del riesame, il silenzio da parte della Regione Puglia e della Provincia, quest’ultima commissariata, è sconcertante.
Ormai
sembra una prassi consolidata da parte della Magistratura doversi far carico delle INERZIE della politica italiana. Ora più che mai
sarebbe opportuno che la Regione Puglia
intervenisse a livello amministrativo e mettesse in discussione l’AIA
rilasciata alla discarica Vergine nel
2008 e beneficiaria di un prolungamento per ulteriori tre anni per via della
certificazione EMAS.
E’ tempo
che la politica e le istituzioni si facciano carico dei problemi che hanno
causato nella provincia del tarantino con il rilascio indiscriminato di autorizzazioni alle varie
discariche. Nel caso di Lizzano, la discarica Vergine ha ottenuto
un’autorizzazione senza aver
caratterizzato e messo in sicurezza le tante discariche che sorgono nella
stessa area da più di quarant’ anni , risalenti agli anni 70/80, quando non
vigeva alcuna normativa per lo smaltimento dei rifiuti. Tali discariche
ottenute semplicemente dall’esaurimento di cave di tufo sono state utilizzate per ogni tipo di rifiuti.
Spetta alla politica risolvere i
problemi poc’anzi menzionati, così come li ha creati dimostrando perlomeno
superficialità e scarsa attenzione alla salute dei cittadini. Al contrario, la
carica che gli amministratori hanno avuto dagli elettori è data per affrontare
e risolvere i problemi della collettività, altrimenti la loro presenza è solo
un costo e la loro funzione sociale del tutto inutile.
Associazione di Volontariato ATTIVA LIZZANO Onlus
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