giovedì 10 aprile 2014

Si torna sui Sentieri buoni!

Sanita': via libera aggiornamento 'studio Sentieri' a Taranto

Una nuova e piu' analitica lettura sull'incidenza dei tumori nell'area di Taranto e sul loro collegamento all'inquinamento verrà dall'aggiornamento dello studio "Sentieri" da parte dell'Istituto superiore di sanità.
  L'aggiornamento e' infatti una delle misure contenute nella nuova legge su Ilva-Terra dei Fuochi insieme alla previsione di 50 milioni di euro per gli screening sanitari gratuiti nei confronti della popolazione esposta residente nelle due aree territoriali. Il via libera all'aggiornamento e' venuto dal ministero della Salute di concerto con quelli delle Politiche agricole e dell'Ambiente. Quando nell'ottobre 2012 furono resi noti i dati dello studio "Sentieri" relativi al periodo 2003-2009, emerse fra l'altro che a Taranto, rispetto al resto della Puglia, si contava un 20 per cento in piu' di casi di mortalit? di bambini, 10 per cento in piu' di uomini e 7 per cento in piu' ei donne. Per quanto riguarda poi i decessi dovuti a tumori, Taranto, sempre secondo lo studio "Sentieri", registrava un 12 per cento di casi in piu' per le donne e un 11 per cento in piu' per gli uomini rispetto alla media Puglia, con un incremento a tre cifre (145 per cento) per il mesotelioma della pleura, il cancro che si contrae per la prolungata esposizione all'amianto.
Quando questi dati furono diffusi a Taranto dall'Istituto superiore di sanità - presente l'allora ministro Renato Balduzzi - suscitarono molto clamore anche perché si era nel pieno della vicenda Ilva, con lo scontro tra Magistratura tarantina e azienda sulla nocivit? degli impianti dell'area a caldo. Di li' a poco, infatti, vedranno la luce sia la rivisitazione dell'Autorizzazione integrata ambientale all'Ilva, con una serie di prescrizioni per cokerie, altiforni e acciaierie, che la prima legge sull'azienda, la 231 del 2012, finalizzata a mantenerne la produzione ma in un'ottica di risanamento degli impianti. Un anno e mezzo dopo non ci sono dati nuovi sui tumori proprio perche', come annunciato nel convegno dell'Airtum, sono in fase di elaborazione, pero' una serie di azioni dell'Aia, finalizzate a ridurre le emissioni, sono state avviate dall'Ilva - l'azienda ha infatti comunicato che sono attivi 40 cantieri con 60 aziende e 800 addetti -. Dal canto suo, l'Arpa Puglia fa sapere, che in virtu' della ridotta attivit? dello stabilimento, la qualit? dell'aria a Taranto, soprattutto nel rione Tamburi il piu' vicino agli impianti, e' migliorata. Si sono drasticamente ridotte infatti le emissioni di diossina e benzoapirene, sostanza, quest'ultima, che puo' provocare il cancro. Sull'Aia, pero', ha ricordato l'Arpa, resta un rischio sanitario residuo, nel senso che nel 2016, ad interventi di bonifica completati nell'Ilva, una quota della popolazione tarantina potr? comunque ammalarsi e contrarre il tumore. Questa quota viene definita inaccettabile dall'Arpa Puglia che ha colto l'occasione del convegno Airtum di Taranto per denunciare come sia un errore, in Italia, separare la valutazione di danno sanitario da quella di compatibilit? ambientale ogni qualvolta si istruisce l'Aia per un impianto o un'azienda. L'Arpa rilancia quindi il modello americano dove le due valutazioni procedono di pari passo. (AGI) .

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