Sanita': via libera aggiornamento 'studio Sentieri' a Taranto
Una nuova e piu' analitica lettura
sull'incidenza dei tumori nell'area di Taranto e sul loro
collegamento all'inquinamento verrà dall'aggiornamento dello
studio "Sentieri" da parte dell'Istituto superiore di sanità.
L'aggiornamento e' infatti una delle misure contenute nella
nuova legge su Ilva-Terra dei Fuochi insieme alla previsione di
50 milioni di euro per gli screening sanitari gratuiti nei
confronti della popolazione esposta residente nelle due aree
territoriali. Il via libera all'aggiornamento e' venuto dal
ministero della Salute di concerto con quelli delle Politiche
agricole e dell'Ambiente. Quando nell'ottobre 2012 furono resi
noti i dati dello studio "Sentieri" relativi al periodo
2003-2009, emerse fra l'altro che a Taranto, rispetto al resto
della Puglia, si contava un 20 per cento in piu' di casi di
mortalit? di bambini, 10 per cento in piu' di uomini e 7 per
cento in piu' ei donne. Per quanto riguarda poi i decessi
dovuti a tumori, Taranto, sempre secondo lo studio "Sentieri",
registrava un 12 per cento di casi in piu' per le donne e un 11
per cento in piu' per gli uomini rispetto alla media Puglia,
con un incremento a tre cifre (145 per cento) per il
mesotelioma della pleura, il cancro che si contrae per la
prolungata esposizione all'amianto.
Quando questi dati furono diffusi a
Taranto dall'Istituto superiore di sanità - presente l'allora
ministro Renato Balduzzi - suscitarono molto clamore anche
perché si era nel pieno della vicenda Ilva, con lo scontro tra
Magistratura tarantina e azienda sulla nocivit? degli impianti
dell'area a caldo. Di li' a poco, infatti, vedranno la luce sia
la rivisitazione dell'Autorizzazione integrata ambientale
all'Ilva, con una serie di prescrizioni per cokerie, altiforni
e acciaierie, che la prima legge sull'azienda, la 231 del 2012,
finalizzata a mantenerne la produzione ma in un'ottica di
risanamento degli impianti. Un anno e mezzo dopo non ci sono
dati nuovi sui tumori proprio perche', come annunciato nel
convegno dell'Airtum, sono in fase di elaborazione, pero' una
serie di azioni dell'Aia, finalizzate a ridurre le emissioni,
sono state avviate dall'Ilva - l'azienda ha infatti comunicato
che sono attivi 40 cantieri con 60 aziende e 800 addetti -. Dal
canto suo, l'Arpa Puglia fa sapere, che in virtu' della ridotta
attivit? dello stabilimento, la qualit? dell'aria a Taranto,
soprattutto nel rione Tamburi il piu' vicino agli impianti, e'
migliorata. Si sono drasticamente ridotte infatti le emissioni
di diossina e benzoapirene, sostanza, quest'ultima, che puo'
provocare il cancro. Sull'Aia, pero', ha ricordato l'Arpa,
resta un rischio sanitario residuo, nel senso che nel 2016, ad
interventi di bonifica completati nell'Ilva, una quota della
popolazione tarantina potr? comunque ammalarsi e contrarre il
tumore. Questa quota viene definita inaccettabile dall'Arpa
Puglia che ha colto l'occasione del convegno Airtum di Taranto
per denunciare come sia un errore, in Italia, separare la
valutazione di danno sanitario da quella di compatibilit?
ambientale ogni qualvolta si istruisce l'Aia per un impianto o
un'azienda. L'Arpa rilancia quindi il modello americano dove le
due valutazioni procedono di pari passo. (AGI) .
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