mercoledì 28 aprile 2010

Miserabili, pezzenti, e senza dignità!


Il diavolo e l'acqua santa?
Da sempre la Chiesa non ha mai disdegnato soldi anche maleodoranti per arricchire il suo corredo di ori e paccottaglia da cerimonia, per pagare processioni e pure restauri...
Ma ora è il Comune di Taranto, che non è un rappresentante di divinità o fede, ma è delegato dai cittadini, a vendersi persino quanto di tradizionale e non ancora "inquinato" era rimasto a questa città: la festa del santo patrono San Cataldo.
Non basta il ricatto occupazionale, l'elemosina delle fontanelle, l'affronto di chi proclama come sani degli impianti che ci portano a livelli da record per le statistiche di mortalità, l'inerzia di chi dovrebbe intervenire e si perde in chiacchiere, ora abbiamo anche il sigillo di Riva su San Cataldo!
E si può sapere quanto è costato quest'obolo di vergogna?
Qualunque sia la cifra esatta, forse una sola è quella metaforica che rende il senso di questa prostituzione: 30 denari!
Se almeno il nostro Santo avesse a cuore la sua città, farebbe piovere a dirotto per 3 giorni!
Ma, forse, anche lui preferisce dimenticarsi di noi...

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