Dopo i già segnalati problemi di salute pubblica e di sostenibilità ambientale ecco un altro sforamento del nostro inceneritore: i costi!!.
L’occasione ce la fornisce il dibattito in corso sulla della definizione della tariffa sui rifiuti a Modena.
Si sta animando il dibattito sugli aumenti richiesti e relative motivazioni a supporto.
Ci permettiamo di ricordare la ingombrante presenza finanziaria, ma non solo!, del solito innominato ed innominabile: il nostro inceneritore, oltretutto raddoppiato.
Un contributo importante e imparziale per la valutazione dei costi di gestione di un inceneritore di rifiuti lo fornisce la Regione Emilia Romagna, con Bollettino Ufficiale N.8 del 28-01-2010 (recentissimo quindi) dedicato anche alle politiche dei rifiuti in Regione.
In particolare a pagina 190 viene fatta una simulazione sui costi annui globali di un “ipotetico” inceneritore da 200.000 tonnellate anno. (vedi documento integrale sotto).
Ricordiamo che quello di Modena si colloca ora a 180.000 t|anno, con un “bonus” di ampliamento di altre 60.000 entro poco tempo, quindi siamo nel pieno range di tali conteggi.
I costi valutati assommano alla stratosferica cifra di oltre 34 milioni di euro, riga A8 “totale costi”, (quasi 70 miliardi delle vecchie lire!) che anno dopo anno graveranno sulle nostre tasche.
Poi ci vengono a dire che non hanno soldi per estendere la differenziata porta a porta, ma 80-100 milioni per costruirlo + 34 mln/anno per tenerlo operativo li hanno trovati.
Impressionano pure i costi finanziari, riga A5, € 13.912.500, oltre il 40% delle spese!! Sono forse i soldi dati alle banche per i mutui accesi?
Alla voce ricavi, righe B e C sono le tasse che direttamente o indirettamente paghiamo, sia direttamente come smaltimento rifiuti, sia indirettamente ad esempio con il 7% della bolletta elettrica, per pagare le righe B1 e B2. Sono sovvenzioni pubbliche date impropriamente agli inceneritori, già condannate dalla comunità europea.
Quanto spenderemmo in meno senza questi pesantissimi oneri e attuando invece una seria metodica di raccolta rifiuti porta a porta. Oltretutto con grandi benefici per la salute e l’ambiente!.
Chiediamo che, sul modello del presente prospetto, vengano resi pubblici i costi effettivi reali dell’inceneritore di Modena.
Chiediamo che venga fermata l’ulteriore linea da 60.000 tonnellate anno.
Chiediamo che venga revocata l’autorizzazione ad importare 30.000 tonnellate di rifiuti speciali anche da fuori provincia.
Chiediamo che le municipalizzate tornino al loro ruolo di servizio alla comunità e non degli azionisti privati.
Con che faccia si chiedono aumenti di tariffa quando la Azienda macina utili su utili?
Forse per dare vantaggio agli azionisti privati con i proventi di un servizio pubblico?
E’ questo il modo di aiutare le famiglie e le imprese a superare la crisi che ci attanaglia?
Tornando all’inizio, too big for us, anche per questo aspetto economico finanziario è evidente la sottovalutazione globale da parte della nostra Amministrazione della reale portata dell’inceneritore sia prima e anche dopo il malaugurato raddoppio.
Il Presidente del Comitato Modena Salute Ambiente, Silvano Guerzoni
(fonte Progetto per Ferrara)
BURERTn.8 del 28.1.2010-P2
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