COMUNICATO STAMPA DI LEGAMBIENTE
Un mercatino “contaminato radioattivamente” e il mercatino sano, a filiera corta, della Coldiretti per dire no alle centrali nucleari che rilasciano radioattività anche durante il normale funzionamento.
Grande successo della petizione che chiede al Governo italiano un sistema energetico moderno, pulito e sicuro.
Perché rischiare la salute? Non ci riferiamo alla tragedia di Cernobyl (cui questa iniziativa è dedicata), né ai frequenti incidenti alle centrali, ma alla cosiddetta contaminazione ordinaria. In pochi sanno infatti che una centrale nucleare rilascia radioattività anche durante il normale funzionamento.
Per questo motivo oggi il circolo Legambiente di Taranto e la Coldiretti hanno organizzato, davanti al Farmer Market di corso Umberto, un vero e proprio mercatino con esposizione di (finti) prodotti “contaminati” coltivati nei pressi di un’ipotetica centrale nucleare in esercizio ordinario, quindi senza incidente, proprio perché i rilasci di radioattività, anche se piccoli, avvengono anche col funzionamento normale di una centrale.
In contrapposizione ai i prodotti “contaminati”, a pochi passi, quelli del mercatino sano, biologico e a filiera corta dei produttori della Coldiretti. In questo modo è stata resa visibile fisicamente l’alternativa tra il “prima” dell’installazione di una centrale nucleare (prodotti tipici e locali) e il “dopo” (prodotti contaminati radioattivamente).
Secondo uno studio governativo tedesco più si vive vicino alle centrali, maggiore è il rischio di contrarre malattie gravi (Fonte: Ufficio Federale per la protezione dalle radiazioni, 2008); in base a questo studio, per i bambini che vivono entro 5 km da una centrale nucleare la possibilità di contrarre la leucemia è più alta rispetto ai coetanei che vivono a una distanza di oltre 50 km. E’ forse per questo che il governo ha previsto compensazioni economiche per i territori che ospiteranno le centrali?
Non rischiamo la salute, non svendiamo ancora una volta il nostro territorio, non gettiamo via le sue vere ricchezze: una agricoltura sana e di qualità, prodotti tipici e locali. Diciamo no alle centrali nucleari, pericolose, costose, che non riducono la dipendenza dall’estero, che non garantiscono il rispetto degli accordi sul clima, che non abbassano la bolletta energetica, che ci fanno passare da fonti fossili esauribili e inquinanti (carbone e petrolio) a un’altra fonte fossile esauribile e inquinante: l’uranio.
Oggi questo no lo hanno detto, insieme a Legambiente e Coldiretti, i tantissimi cittadini che hanno firmato la petizione nazionale di Legambiente per chiedere un modello energetico moderno, pulito e sicuro e un rapido processo di modernizzazione simile a quello intrapreso da altri paesi europei come Germania e Spagna che - grazie a una strategia energetica innovativa - stanno realizzando un fortissimo sviluppo delle fonti rinnovabili tale da permettere anche a loro, nei prossimi anni, l’uscita dal nucleare.
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