Pubblicato (con calma, ripulito delle richieste e SENZA CITARE LA FONTE) un pezzo del comunicato stampa che il Comitato per Taranto inviò in agosto, all'indomani dell'uscita della "Classifica di attenzione all'ecocompatibilità", stilata dall'Istat per i comuni capoluogo di provincia italiani,
INCHIESTA/ Anche l'Istat boccia Taranto
di MIMMO MAZZA (La Gazzetta del Mezzogiorno)
TARANTO - Nei giorni scorsi è stata diffusa dall'Istituto Nazionale di Statistica la relazione sugli «Indicatori ambientali urbani, anno 2008».
Nella «Classifica di attenzione all'ecocompatibilità», stilata per i comuni capoluogo di provincia italiani, Taranto risulta essere 52esima, con un calo di 11 posizioni rispetto al 2007, a fronte di una generalizzata tendenza al miglioramento.
Nelle singole tabelle dei fattori, per Taranto, si rilevano una serie di carenze più o meno gravi, dovute principalmente alla gestione amministrativa che inevitabilmente si ritorce a danno della salute pubblica e del territorio.
Ma ecco la mappa dettagliata delle tabelle con le criticità evidenziate dall’Istat e i correttivi necessari per rispondere all’ecocompatibilità.
TRASPORTI. Calo progressivo dal 2005 della domanda di trasporto pubblico.
ENERGIA. Assenza di un Piano Energetico Comunale, assenza totale di sistemi solari o eolici per l'alimentazione di strutture pubbliche, incremento notevole del consumo di gas metano (+30% contro 7,5% nazionale) e di energia elettrica (1,9% contro 0,1% nazionale).
RUMORE. Nessuna relazione biennale sullo stato acustico (dovuta per i comuni superiori a 50mila abitanti), assenza di un Piano di Risanamento Acustico o di centraline fisse di rilevamento, mancanza di interventi di bonifica per mitigare l'impatto del rumore (asfalto fonoassorbente o barriere acustiche).
VERDE. Assenza di un Piano del Verde Urbano e di un censimento della consistenza del verde pubblico, calcolo della densità di verde per superficie mai effettuato, verde urbano stimato in 0,2 metri quadri per abitante (stazionario dal 2000) che ci colloca all'ultimo posto assoluto in Italia (media nazionale di 93,6 metri quadri x abitanti).
ACQUA. Razionamento dell'acqua potabile e depurazione delle acque nere per il 90% della popolazione.
ARIA. Diminuzione delle centraline di monitoraggio rispetto al 2006 (da 5,7 x 100 chilometri metri quadri a 5,2 x chilometri metri quadri), riduzione del numero di inquinanti rilevati (da 10 a 6), superamenti del limite di sicurezza per la popolazione prevalentemente nelle stazioni di rilevamento in area industriale (malgrado ci siano teorici della matrice residenziale e veicolare dell'inquinamento a Taranto).
RIFIUTI. La raccolta differenziata costituisce il 6,6% del totale dei rifiuti, con incremento rispetto all'anno precedente molto inferiore rispetto alla crescita media nazionale. Rispetto al 28,5% italiano, Taranto si colloca agli ultimi posti (in dettaglio i valori per tipologia di rifiuto in rapporto al dato italiano espressi in chilogrammi per abitante: carta 23,5 contro 65,4; vetro 5,2 contro 9,3; plastica 2,0 contro 9,3; metalli 0,3 contro 5,4; organici 2,6 contro 52; altro 6,5 contro 21,4).
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