Sono isterici gli ambientalisti, che chiedono una città pulita, o Vico che prima chiede di sospendere per Taranto il Protocollo di Kyoto contro le emissioni e poi si mette a marciare il 29 novembre insieme ai cittadini e agli stessi ambientalisti contro il disastro industriale?
Miserie umane...
L’INTERVISTA. IL PARLAMENTARE DEL PARTITO DEMOCRATICO PARLA ANCHE DEL REFERENDUM PER CHIUDERE L’ILVA: QUESITO NON UTILE
La crisi ha riportato l'elemento dell'economia reale al centro. Senza industrie sei più povero e i guai li sentiremo nei prossimi anni. Battere la crisi innovando l'economia reale a Taranto può significare non essere più dipendenti dell'area a caldo, ma il processo di ambientalizzazione non prescinde dalla grande industria. La sfida innovativa è contenere diossina e polvere, lavorare per l’Autorizza - zione integrata ambientale anche nella produzione del cemento. Per fare questo occorre una comunità che apra al dialogo senza isterismi ideologici da parte ambientalista e da parte del mondo economico.
E l’energia?
A Taranto il futuro arriva attraverso l’autosufficienza energetica delle industrie. La città non ha royalties sulle tasse petrolifere. Non c’entra il risarcimento ambientale, ma il territorio va preso in considerazione. Il territorio deve negoziare anche quando deve dire no.
Sta parlando dei rapporti con
l’Eni?
Io chiedo: che fine hanno fatto gli investimenti per Taranto? Il miliardo di euro del progetto “Taranto Plus”, il raddoppio della raffineria? Se non si vogliono più realizzare ce lo dicano. L’Eni ora parla di centrale, ma, come per l’Ilva, bisogna essere in regola con l’Aia. Ci sono le verifiche ambientali. Lo stesso per le perforazioni in Mar grande. Pongo domande semplici per avere risposte semplici. Da due mesi chiedo al governo: l’Eni ha chiuso il bilancio 2008 con un utile antetasse di 7 miliardi di euro e ha versato di imposte nette 330 milioni di euro pari al 5 per cento dell’imposta netta. Al governo, azionista al 30 per cento, chiedo: l’Eni ha versato le imposte in altri Stati? Perciò a livello locale s’impone la necessità di una classe dirigente unita, che si misuri con i problemi, con una grande capacità di negoziare per il territorio.
1 commento:
Vico ha il genero che è entrato da poco ma ha fatto una carriera fulminea raggiungendo livelli elevati.
Vi risparmio come, tanto non è difficile da intuire.....
Secondo voi vuole far chiudere l'ILVA ?
A costo di farci mangiare diossina a pranzo e cena deve riamnere aperta !!!!!!
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