giovedì 27 agosto 2009

Perseguitati i cittadini attivi: ecco un caso

Negato il “Diritto di Difesa” ai poveri
Denunciati presso le autorità amministrative e giudiziarie alcuni magistrati del TAR Puglia, sezione di Lecce, componenti della Commissione per il gratuito patrocinio.

A causa della mia attività, da 11 anni sono vittima di bocciature ritorsive al concorso forense, che tutti ritengono truccato (basta chiedere ai Ministri Gelmini e Meloni, al sottosegretario Mantovano, all’ex Ministro Castelli, ecc.). Da ciò è scaturita la mia disoccupazione ed indigenza” – dice il Dr Antonio Giangrande presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie.
“Quest’anno ho ritenuto maturo ed opportuno tutelare i miei diritti. In presenza di innumerevoli irregolarità commesse a mio danno dalla Commissione di Reggio Calabria, competente a correggere i compiti della sessione 2008 del concorso forense dei candidati di Brindisi, Lecce e Taranto, (elaborati non corretti, commissari mancanti, ecc.) e in virtù della consapevolezza delle mie ragioni sostenute dalla folta giurisprudenza, ho presentato, senza l’ausilio dei baroni del Foro, l’istanza per poter accedere al gratuito patrocinio per presentare il ricorso al Tar.
Pur essendoci i requisiti di reddito e nonostante le eccezioni presentate fossero già state accolte da molti Tar, la Commissione presso il Tar di Lecce mi nega un diritto palesemente fondato e lo comunica, malgrado l’urgenza, un mese dopo, a pochi giorni dalla decadenza del ricorso principale.
Hanno rilevato una mancanza di fumus, con un sommario ed improprio giudizio di merito senza contraddittorio e su elementi chiarissimi ed incontestabili.
E’ stato fatto da chi, direttamente o per colleganza, avrebbe deciso, comunque, il proseguo, nel caso in cui il ricorso al Tar sarebbe stato presentato in forma ordinaria, inibendone l’intenzione. Per dire: subisci e taci.
Lo hanno comunicato dopo un mese, nel pieno delle ferie e a 15 giorni dalla decadenza del ricorso principale al TAR, impedendo, di fatto, anche la proposizione del ricorso in forma ordinaria.
Perché si nega il diritto di difesa ai non abbienti?? Perché si impedisce la conoscenza dei trucchi concorsuali?? E’ troppo grave la lesione ed il danno per subire e per tacere, oltretutto, quello che succede a me succede a tutti e in tutta Italia e nessuno fa niente.
Talché sono stato costretto a presentare un esposto alle più alte cariche dello Stato, Istituzionali ed amministrative, oltre che alle autorità giudiziarie.
In un Stato giuridicamente e civilmente avanzato a tutto ciò dovrebbe conseguire l’accusa di falso, omissione ed abuso d’ufficio per i magistrati ed avvocati delle Commissioni, concorsuale e del gratuito patrocinio, ovvero l’accusa di calunnia nei miei confronti. Dovrebbe….?!? Invece, in Italia nell’assordante silenzio che ne consegue in un clima d’impunità, se pubblichi le notizie di stampa e le interrogazioni parlamentari riguardanti gli insabbiamenti di denunce analoghe, sei immediatamente perseguito per diffamazione da coloro che hanno insabbiato”.
Su richiesta riprodurrà l’esposto e le autorità riceventi.

Antonio Giangrande

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