Puglia – Quotidiano di vita regionale 28.08.2008
E quando contro se stessi?
Michele Losappio ha anticipato il rientro dalle ferie sui giornali per fare, sui rifiuti in arrivo dalla Campania in Puglia, discorsi più da ultrà dell’ecologismo che da assessore pugliese all’Ambiente. Ha detto a Repubblica di essere pronto a fare le barricate (titolo del giornale) al fianco dei cittadini di Bovino, in provincia di Foggia. Invece di essere dalla parte della Regione o della ragione (e quindi dello Stato) e di esortare i cittadini di Bovino o di altro Comune a contribuire pacificamente, come tanti altri d’Italia, ad eliminare un problema nazionale appena avviato a soluzione, Losappio non imita neppure il realismo del sindaco di Bovino.
*** Il Genio militare, com’era previsto, ha completato i lavori per attivare i binari della stazione ferroviaria. I treni merci trasporteranno i rifiuti a Bovino. Di qui, in Tir, i containers saranno trasferiti alla discarica di Savignano. I lavori sono terminati alcuni giorni fa. Quindi, treni e Tir non sono entrati in azione. “Voglio augurarmi che ci avvisino prima – dice giustamente il sindaco Dedda - altrimenti davvero ci stenderemo sui binari. Spero che tengano fede alle assicurazioni di concertare l’eventuale arrivo”.
*** Il sindaco dice di aver incontrato la settimana scorsa a Napoli il braccio destro di Bertolaso, che gli ha dato queste assicurazioni, e di essere determinato a farle rispettare, anche perché, aggiunge: “Capisco la solidarietà per la Campania, ma la Puglia ha già dato il suo contributo, bruciando le ecoballe e consentendo il transito dei camion della spazzatura sulla Candela-Accadia”. Discorso da pubblico amministratore responsabile e ragionevole, specialmente quando esprime il legittimo timore che “il provvisorio diventi definitivo”.
*** Al contrario, Losappio raccoglie quelli che Repubblica definisce i “boatos degli ambientalisti locali”, sui rifiuti che arriveranno a Bovino per i prossimi due anni. E, invece di calmare gli animi, dicendo che non può essere possibile, oppure di telefonare a Bertolaso o al suo braccio destro per verificare se questo “provvisorio può davvero diventare definitivo”, scende nelle barricate prima del sindaco e dei cittadini di Bovino. Come sempre l’ultrà dell’ecologismo sostituisce l’assessore all’Ambiente con interventi che possono creare anche problemi di ordine pubblico, per non parlare dei danni alle imprese. Basta indicare due esempi nella città de sequestri edilizi, il primo e l’ultimo: il raddoppio del porto di Bari e la ripresa dei lavori al sottoparcheggio di piazza Battisti a Bari continuano ad essere fermi da anni: la Regione di Losappio non ha la mezz’ora di tempo per completare col suo ok. l’iter di tutte le altre Amministrazioni Pubbliche.
*** Ma quello di ieri è stato un rientro incredibilmente negativo per Losappio. Un’altra sua intervista nella stessa pagina di Repubblica costringe i lettori a notare la stridente differenza tra la spazzatura in arrivo a Bovino dalla Campania e l’inquinamento dell’Ilva, nella seconda città pugliese, ormai da mezzo secolo. Come può lo stesso assessore regionale essere pronto alle barricate per i “boatos degli ambientalisti” di Bovino e non per la riduzione della diossina dello stabilimento siderurgico di Taranto?
*** Per Taranto si continua a convocare, più che a fare. Fra pochi giorni ci sarà una ennesima ricognizione in loco – spiega Losappio – per verificare come procede l’attuazione di impegni sottoscritti mesi fa, ancora una volta, dall’Ilva e quindi non onorati, se hanno bisogno di altre interminabili verifiche. Anzi, avrebbe dovuto risparmiarsele un Gruppo che è nettamente 1° in Italia, 3° in Europa e 12° nel mondo nella produzione di acciaio, dando lavoro a 25 mila famiglie e fatturando 10 miliardi di euro l’anno, con utili di 2,5 miliardi negli ultimi quattro.
*** Toccava al siderurgico provvedere da decenni al disinquinamento o essere costretto a farlo dalla Regione per prima non certo con gli incontri, le ricognizioni, eccetera. Invece siamo tuttora fermi a Losappio che a Bovino è pronto alle barricate, mentre per l’Ilva, dopo ben tre anni da assessore, si limita a dire nell’ultima sua nota riportata da Repubblica che “all’incontro del 17 l’Ilva si presenta dopo aver incassato dal ministero la sconfessione dei dati allarmanti rilevati dall’Arpa sui camini. La Regione non vuole lasciare nulla al caso”. Addirittura non vuole lasciare nulla al caso.
*** “I report che le strutture assessorili hanno fornito non sono incoraggianti: delle opere concordate è stata realizzata la metà. Un 25 per cento – spiega Losappio – sarebbe in corso: c’è da capire che fine hanno fatto i lavori dell’altro 25 per cento. Tra questi ci sarebbero le barriere vegetali che dovrebbero difendere Statte dalle polveri delle acciaiere soffiate dal vento”. E chi è pronto alle barricate per Bovino aspetta tre anni per un semplice “c’è da capire”, sulle polveri respirate non solo a Statte? E quando gli assessori come Losappio faranno le barricate finalmente contro se stessi?
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