giovedì 21 agosto 2008

Di fabbrica si muore (e male)

Stefano M. Bianchi legge una lettera di Nicola Lovecchio, operaio del petrolchimico di Manfredonia, alla ricerca di risposte sulla malattia devastante contratta nell'ambiente di lavoro che non gli lascia alcuna speranza. Presentazione del libro di A. Langiu e M.Portaluri allo Shamadà di Taranto (Ripartenze).


1 commento:

Anonimo ha detto...

La lettera è bellissima nella sua pur drammatica realtà. Dimostra come bisogna fare appiglio importante anche e soprattutto su coloro i quali lavoro nei mostri ambientali che deterpuano e inquinano il nostro paesaggio. Ripartire da loro e con loro!