venerdì 8 agosto 2008

Cercasi mercenari per presidiare l'acqua...

dal Manifesto di ieri 7 agosto 2008 pag. 4

APRILIA Vigilantes con la pistola per intimidire la protesta dei cittadini per il caro bollette
Acqua privata a mano armata
L'iniziativa di Acqualatina per installare con la forza riduttori di flusso
Andrea Palladino
LATINA


Due macchine, un camion e una ruspa: mettere un riduttore del flusso dell'acqua ad Aprilia per Acqualatina non è così semplice. Serve poi anche una scorta armata, un vigilantes con pistola e manette ai fianchi, occhiali scuri e ordine tassativo di non dare informazioni. Il gestore idrico dell'Ato 4 - in provincia di Latina - ha così deciso di passare ai fatti di fronte alla rivolta dell'acqua più estesa ed importante d'Italia. Ad Aprilia sono settemila le famiglie che da due anni stanno continuando a pagare l'acqua al comune, non riconoscendo il nuovo gestore, una società per azioni mista, con la parte privata controllata dalla multinazionale francese Veolia. «Abbiamo iniziato con le utenze commerciali a marzo - spiegano dall'ufficio stampa - e da giugno stiamo riducendo il flusso anche alle abitazioni: sono morosi e per la società è una situazione non più tollerabile». Ma sul concetto di morosi il comitato per l'acqua pubblica di Aprilia non ci sta. Fino ad oggi i 7 mila utenti che hanno contestato il gestore privato hanno versato al comune di Aprilia più di un milione di euro. Ogni due mesi vanno dal comitato, che ricalcola i consumi basandosi sull'ultima tariffa del comune e preparando i bollettini. I cittadini preferiscono di gran lunga il comitato allo sportello di Acqualatina: sono meno di 500 le persone che hanno chiesto di aderire alla proposta di moratoria, che l'Ato4 aveva provato a proporre.
L'obiettivo non dichiarato dei pattuglioni di Acqualatina è di far capire chi è il più forte. L'elenco in mano ai tecnici incaricati di mettere i riduttori di flusso è in gran parte composto da chi ha deciso di contestare un contratto mai approvato dal consiglio comunale e una gestione messa sotto inchiesta recentemente dalla procura della repubblica. «Ma chi si rivolge a noi, chi chiede la conciliazione, chi viene allo sportello - continua l'ufficio stampa - non rischia nulla». Come a dire, attenti cittadini, se contestate e non pagate vi ritrovate una ruspa fuori casa, pronta a tagliare i tubi.
La carovana targata Veolia parte presto la mattina dalla sede di Aprilia. Primo obiettivo un condominio, poi una casa semplice, dove vive una signora, Maria D. E' una delle tante utenze che si è rivolta al comitato. Non risponde nessuno al citofono e per i due operai della ditta esterna che accompagnano con la ruspa la task force di Acqualatina c'è un po' di lavoro in più. Aprono il tombino, tagliano il tubo, mettono un disco con un forellino della grandezza di una punta d'ago. Finito il lavoro ripartono. Si dividono, il camion cerca di depistare la macchina del comitato che li segue. Terzo obiettivo, una casetta con tre appartamenti, anche questa senza nessuno in casa. Alla fine della giornata meno di dieci utenze avranno il flusso ridotto, un atto poco più che simbolico.
«Vogliono intimidire la popolazione», commenta Alberto De Monaco, del comitato spontaneo per l'acqua pubblica. «Al gestore chiediamo di utilizzare l'unico mezzo legittimo e legale in un paese in cui vige ancora lo stato di diritto: la risoluzione delle controversie deve passare per i tribunali, dove ogni parte può tutelare i propri diritti», conclude. Ed è stato proprio il Tribunale di Latina che sulla questione della legittimità dei distacchi aveva dato in passato ragione proprio agli utenti. Staccare l'acqua - secondo i giudici - non è consentito. Acqualatina è quindi passata ai riduttori, che permettono il flusso di soli 200 litri al giorno, almeno teoricamente. Pochi, pochissimi guardando i 35 gradi che segna il termometro ad Aprilia. Insufficienti per una famiglia con un paio di figli, che non potranno usare l'acqua per una doccia.
La strategia di Acqualatina fino a ieri era stata di cercare di convincere i cittadini ad accettare il contratto, offrendo sconti sulle penali e rateizzazioni. Da oggi, però, la società di Latina è passata alle maniere forti. Una svolta che l'amministratore delegato aveva annunciato in passato, dicendo che «i cittadini ne usciranno con le ossa rotte». Ma forse c'è qualcosa di più, qualche novità che potrebbe aver costretto il management a cambiare strategia. Ad esempio la firma di un mutuo con la banca irlandese Depfa, che ha impegnato le azioni private dell'Ato 4. Una clausola del contratto di mutuo prevederebbe infatti che la Depfa possa sostituirsi agli azionisti - pubblici e privati - in caso di eventi straordinari, rendendo di fatto la direzione e la gestione solo privata. E nell'ultimo bilancio di Acqualatina il Cda ha messo nero su bianco che ad Aprilia di problemi ne hanno più di uno. Per ora la pattuglia con scorta armata ha sortito poco effetto. Nella sede della Pro loco la fila di persone in attesa di ricevere l'aiuto volontario del comitato è sempre lunga, anche ad agosto. Nessuno sembra farsi intimorire ed anzi la nuova strategia di Acqualatina viene vista come una debolezza.

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