lunedì 9 febbraio 2015

"Sotto la tigna, la capa malata"!

Ilva, morte cerebrale per meningite. L’azienda:«Nessun rischio contagio»


Un caso di meningite fulminante che ha colpito un operaio dell’Ilva (in stato di morte celebrale), ha fatto scattare un’eccezionale misura di prevenzione nello stabilimento di Taranto. Ieri sera una catena di messaggi partiti probabilmente da colleghi del lavoratore malato e dai sindacati, ha fatto recapitare a circa duecento lavoratori del reparto «Zona officine» del siderurgico, degli sms, messaggi whatsapp e email per avvertirli del rischio di contagio. «Chiunque sia stato a stretto contatto con A. B. (il dipendente affetto da meningite, ndr), del reparto collaudo zona officine negli ultimi giorni, in via preventiva consultare il proprio medico di famiglia o guardia medica per cura Ciproxin».

I controlli
Da questa mattina i lavoratori del reparto Mdc stanno avendo degli incontri con il medico dello stabilimento per le informazioni del caso. Allarmante la conclusione del messaggio recapitato ieri e diffuso anche questa mattina. «Vi invito a non sottovalutare eventuali sintomi, perché trattandosi di un virus, potrebbe creare un’epidemia nello stabilimento». Il dipendente malato che ha 40 anni, è in coma nella rianimazione dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Le sue condizioni sono giudicate disperate. Secondo fonti ospedaliere la meningite che lo ha colpito è di una forma non facilmente contagiosa.
 
L’azienda
In una comunicazione trasmessa all’Ilva, la direzione sanitaria della Asl di Taranto e del Dipartimento di prevenzione ha escluso rischi di contagio per l’infezione che ha colpito uno degli operai attualmente ricoverato in condizioni disperate nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santissima Annunziata. L’uomo che sabato scorso aveva accusato improvviso malessere, era entrato in coma appena dopo l’arrivo in ospedale. Secondo i sanitari del reparto malattie infettive che lo hanno visitato, la meningite che lo ha colpito è di natura pneumococcica per cui non è del tipo contagioso. Per questo, ha raccomandato la Asl nella stessa comunicazione indirizzata all’Ilva, non è necessaria nessuna profilassi alle persone che sono state in contatto con l’ammalato.
Ieri sera la notizia della meningite ha fatto il giro dei reparti del siderurgico ed era partita una catena di comunicazione, sui social, via sms e wathsapp, tra lavoratori Ilva che si raccomandavano reciproci consigli di sottoporsi a visita medica. Per tutta la notte appena trascorsa le guardie mediche del capoluogo jonico sono state interpellate da persone che chiedevano prescrizioni di farmaci specifici.
I responsabili sanitari dello stabilimento questa mattina hanno rassicurato i colleghi dell’operaio in coma che non corrono nessun pericolo e che ogni assunzione di farmaci in questo caso sarebbe inutile oltre dannosa. (CdM)

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