Ilva, la protesta si sposterà a Roma
Si sposterà da Taranto a Roma domani la protesta degli autotrasportatori dell’indotto Ilva che sono alla quarta settimana di mobilitazione e rivendicano il pagamento dei crediti vantati nei confronti del Siderurgico. Le modalità non sono ancora state definite, ma all’iniziativa hanno aderito anche gli altri lavoratori delle ditte d’appalto, i vertici locali di Confindustria e ha dato la disponibilità a partecipare anche il sindaco di Taranto Ippazio Stefano.Uno dei portavoce degli autotrasportatori, Giacinto Fallone, parla di "ultima spiaggia. Andremo a Roma e vogliamo essere 1.000. Daremo l’ultima possibilità allo Stato e al signor Renzi. Avremo così la coscienza pulita di aver compiuto ogni attività possibile e responsabile". In mancanza di segnali positivi, i manifestanti non escludono il blocco totale delle forniture al Siderurgico. Anche oggi gli autotrasportatori sono in presidio davanti alla portineria C dell’Ilva di Taranto e consentono l'ingresso solo a 20 mezzi per rifornire di materie prime lo stabilimento.
"Siamo uomini alla disperazione – spiega Fallone - da otto mesi, senza soldi e da un mese in un piazzale alla polvere e al freddo con le famiglie in forte difficoltà per il soddisfacimento dei bisogni minimi. Vergogna: non mi stancherò di gridarlo". (GdM)
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