Ilva, Lupi ai trasportatori «Fermate la protesta». La replica: «Andiamo avanti»
A chiedere di congelare le iniziative di mobilitazione era stato stamani il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, che ha convocato un incontro al ministero con le associazioni di rappresentanza del settore il 18 febbraio alle ore 14.Gli autotrasportatori, che da otto mesi non percepiscono le spettanze, dopo la manifestazione di ieri a Roma sono tornati a presidiare la portineria imprese dello stabilimento Ilva. Già da giorni viene consentito l’ingresso solo a venti mezzi per rifornire di materie prime il Siderurgico. I rappresentanti della categoria sostengono di non poter attendere la conversione in legge del decreto Ilva e rivendicano il pagamento cash almeno di una parte dei crediti vantati, che ammontano complessivamente per Taranto a 15 milioni di euro.
"Siamo stanchi – aggiunge Fallone – di ricevere promesse mai mantenute. A Taranto servono atti concreti, non prededucibilità che significa altre incertezze, visto che solo in caso di utili saranno tali somme divise a tutte le aziende creditrici".
Intanto, ammonta a circa 2 miliardi di euro la dote sulla quale potrà contare l’Ilva in amministrazione straordinaria non appena il Parlamento convertirà in legge il decreto 'Salva-Ilvà. Il termine scade il 6 marzo, ma non sarebbe escluso, magari ricorrendo alla fiducia, che si possa anche fare prima. "Nelle prossime settimane" l’Ilva "avrà grande liquidità e sarà in grado di pagare immediatamente i fornitori", ha annunciato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio uscendo da Palazzo Chigi.
Si è cominciato verso le 12 con un vertice di Governo al quale hanno partecipato, oltre a Matteo Renzi e a Delrio, il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, il viceministro Claudio De Vincenti, il sottosegretario Teresa Bellanova, i commissari straordinari dell’Ilva e i vertici di Cassa Depositi Prestiti. Proprio da Cdp arriverà parte della dote dell’Ilva. Grazie ad un emendamento del governo, che fa salvo i vincoli di statuto imposti all’ente, Cdp potrà infatti finanziare l’Ilva con prestiti, garantiti dallo Stato, fino a 400 milioni di euro. A questi soldi vanno ad aggiungersi le linee di credito riattivate dalle banche creditrici di Ilva. Intesa Sanpaolo metterà a disposizioni fidi per 200 milioni ai quali vanno ad aggiungersi i 60 milioni messi a disposizione da Unicredit. Sempre grazie ad un altro emendamento del governo, corretto da un passaggio alla commissione Bilancio, saranno sbloccati anche i 156 milioni di Fintecna. Infine, ciliegina sulla torta, grazie all’emendamento scritto da Massimo Mucchetti su indicazioni del procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco, e poi ripresentato dal Governo, dovrebbero arrivare a brevissimo anche il miliardo e quasi 300 milioni di euro dei soldi sequestrati ai Riva e ancora tenuti in Svizzera. Un fiume di denaro che, secondo una fonte, potrebbe arrivare già all’approvazione del decreto in Senato. La giornata dell’Ilva ha avuto un seguito importante nel pomeriggio quando i lavoratori e le imprese dell’autotrasporto, che da settimane protestano a Taranto, sono arrivati a Roma per manifestare davanti a Montecitorio. Le loro voci arrivavano distinte nelle sale di palazzo Chigi dove, nel frattempo, Renzi teneva la seconda riunione sul Siderurgico con i rappresentanti degli enti locali, i sindacati e Confindustria Taranto. "Abbiamo constatato la tangibile attenzione e impegno da parte del governo", ha detto il sindaco di Taranto Ipazio Stefàno uscendo dalla riunione. "L'autotrasporto è stato considerato un servizio importante e i pagamenti riprenderanno non appena il decreto sarà legge". A Palazzo Chigi sono stati infatti messi a punto alcuni emendamenti a favore dell’indotto e dell’autotrasporto che il Governo presenterà martedì prossimo in commissione. L’ipotesi è quella di rendere prededucibili i crediti pregressi di fornitori e autotrasportatori, è poi già previsto un emendamento che rafforza a 30 milioni di euro il fondo di garanzia per le pmi a tutela dei crediti futuri mentre sembra ormai acquisito che la maggior parte delle imprese appaltatrici dell’Ilva saranno considerate creditori strategici.
SINDACO STEFANO: L'INCONTRO È ANDATO BENE - "Dallo Stato arriverà un prestito ponte per l’Ilva di 260 milioni". Lo ha detto il sindaco di Taranto e Ipazio Stefàno uscendo dalla riunione di palazzo Chigi che si è appena conclusa mentre ancora davanti a Montecitorio protestano gli autotrasportatori di Taranto. "L'incontro – ha detto Stefàno – è stato molto positivo. Già il fatto di poter ottenere in meno di 24 ore una convocazione è segno della tangibile attenzione e impegno da parte del governo".
"L'incontro è andato bene: c'è l’impegno formale, l’impegno vero del Governo e delle altre istituzioni a chiudere tutto entro il 5 marzo ampliando le risposte e tenendo presente le pmi". Così il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sull'Ilva. "E' aumentato il finanziamento - ha sottolineato Stefano - non è mai stato così grande. Il Governo lavora per accelerare i tempi". Le risorse che dovranno alimentare gli arretrati dei creditori e far funzionare lo stabilimento di Taranto, ha spiegato Stefano, dovrebbero includere "1,3 miliardi sequestrati dal Tribunale di Milano, 150 milioni da Fintecna e 260 milioni dal prestito ponte con l’impegno delle banche a garantire i pagamenti".
Stefano ha spiegato che sono allo studio soluzioni anche per gli autotrasportatori "che hanno avuto il riconoscimento dei servizi essenziali". Le fatture non pagate delle aziende dell’indotto "rientreranno nel pacchetto dei rimborsi. Prevista anche la sospensione del pagamento Iva per sei mesi, a partire dall’autotrasporto. Siamo molto soddisfatti di questo incontro perchè testimonia l'attenzione vera da parte del Governo nei confronti di lavoratori e aziende".
"Il premier Renzi ci ha ascoltato per due ore durante le quali abbiamo potuto esporre tutti i problemi di Taranto. A breve ci saranno delle risposte.
L’autotrasporto è stato considerato un servizio importante e i pagamenti riprenderanno non appena il decreto sarà legge, cioè entro il 5 marzo". Il sindaco di Taranto ha confermato che martedì prossimo il governo presenterà un nuovo emendamento a tutela dei crediti dei trasportatori, mentre i fornitori dell’Ilva saranno in gran parte considerati fornitori strategici.
Oltre al prestito ponte di 260 milioni garantito dallo Stato l'Ilva – secondo quanto riferito dal sindaco di Taranto – potrà giovarsi dei 160 milioni di Fintecna oltre al miliardo e 200 milioni sequestrati ai Riva.
SIT IN A PALAZZO CHIGI DEI LAVORATORI - Si sono ritrovati all’alba davanti alla portineria imprese dello stabilimento Ilva e sono partiti con 11 bus alla volta di Roma gli autotrasportatori e gli altri lavoratori dell’indotto Ilva che non percepiscono da 8 mesi le spettanze dall’azienda. In tarda mattinata sit in davanti a Palazzo Chigi. Al fianco dei lavoratori il sindaco di Taranto Ippazio Stefano, il presidente della Provincia Martino Tamburrano, il presidente di Confindustria Taranto Vincenzo Cesareo e alcuni rappresentanti sindacali. Su uno dei bus con a bordo i lavoratori è stato affisso lo striscione 'Game over autotrasportatori Ilva Tarantò.
I rappresentanti della categoria sostengono di non poter attendere la conversione in legge del decreto Ilva e rivendicano il pagamento cash almeno di una parte dei crediti vantati, che ammontano complessivamente a 15 milioni di euro.
"A Roma – sottolinea Giacinto Fallone, uno dei portavoce della protesta – si deciderà il futuro di migliaia di famiglie di Taranto. Se non avremo le certificate garanzie per il ristoro dei nostri crediti, ormai antichi ma necessari, con sommo dispiacere, ma con determinazione, saremo noi a chiudere lo stabilimento Ilva di Taranto. Almeno porremo su un piano di parità i destini di tutti”. Una delegazione di manifestanti chiederà di essere ricevuta dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal sottosegretario Graziano Delrio.
MINISTRO LUPI CONVOCA AUTOTRASPORTATORI
Al fine di esaminare le problematiche relative ai rapporti tra le imprese di autotrasporto e la società Ilva, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, ha convocato un incontro con le associazioni di rappresentanza del settore il 18 febbraio alle ore 14. Nella circostanza il ministro ha invitato gli interessati a sospendere l'agitazione e concordare insieme ogni decisione in merito. (GdM)
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