lunedì 20 aprile 2015

Quando una discarica è satura se ne cerca un'altra

Il destino delle città monnezza: unite dallo scambio dei rifiuti per il bene degli altri!

Augusta protesta: «Dall’Ilva una nave carica di veleni» 

Da Taranto sarebbero in arrivo ad Augusta migliaia di tonnellate di rifiuti speciali prodotti dalla famigerata acciaieria “Ilva”. A fare scattare l’allarme delle associazioni ambientaliste e della popolazione, l’arrivo del primo carico di circa 10.000 tonnellate che ieri mattina è giunto al porto commerciale con la nave “Rita Br”. La motonave di 6.699 tonnellate di stazza lorda, battente bandiera italiana ed iscritta al compartimento marittimo di Napoli, è entrata nella rada del porto megarese alle 13,50. I rifiuti, si tratta del polverino che gli elettrofiltri trattengono dai fumi dell’altoforno, verranno sbarcati e smaltiti nella discarica Cisma, a metà strada tra i territori di Augusta e Melilli.
A lanciare l’allarme è Legambiente Augusta che si dice fortemente preoccupata per questa situazione.
«Ci chiediamo – dice Enzo Parisi responsabile della locale sezione e dirigente di Legambiente Sicilia - con quale criterio le autorità competenti hanno autorizzato il trasferimento di questi rifiuti dalla Puglia alla Sicilia per poi smaltirli in un’area ad alto rischio ambientale che ha invece impellente e vitale bisogno di bonificare e di eliminare i propri rifiuti industriali piuttosto che accogliere quelli di altri. Chi ha pensato di bonificare le discariche interne dell’Ilva spedendo i rifiuti ad Augusta ha valutato che questa operazione toglierà impatti da Taranto per caricarli però sulla martoriata zona di Augusta, Priolo e Melilli? ».
 Legambiente Augusta chiede alle amministrazioni locali, al governo Crocetta, ai deputati regionali e nazionali di attivarsi subito in difesa della salute dei cittadini dell’area. (Lasicilia.it)

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