giovedì 16 aprile 2015

Quali sindacati?

Non a Roma, il nuovo primo maggio è a Taranto: dagli operai Ilva ai parenti delle vittime di amianto 

Più che un concerto, vuol essere un’adunata di tutte le comunità che hanno visto il loro habitat - e spesso le loro vite - sacrificato in nome del profitto. Dalla gente di Taranto alle mamme della Terra dei Fuochi, dai comitati antiracket di Brindisi ai movimenti ambientalisti di Crotone e Siracusa. Fino alle delegazioni lucane che si oppongono alle trivellazioni, ai parenti delle vittime di Casale Monferrato e ai movimenti che, nel giorno dell’inaugurazione dell’Esposizione Universale a Milano, novecento chilometri più a Sud rialzeranno il volume della protesta contro le grandi opere.

Se l’anno scorso il successo fu decretato con il passare delle ore, questa volta il concerto del primo maggio di Taranto - sarà trasmesso in diretta su Radio1 e Radio Farfalla - parte con i favori del pronostico rispetto al più datato appuntamento romano. Per la terza edizione dell’evento coordinato dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, un gruppo di operai e cittadini formatosi a seguito del sequestro degli impianti inquinanti dell’Ilva nel 2012, ci si aspetta di accogliere oltre centomila spettatori. A fare da cornice alla giornata il parco archeologico delle mura greche, un emblema dell’accidia che da vent’anni regna tra la classe politica locale. Inaugurata e abbandonata a inizio secolo dal sindaco forzista Rossana Di Bello, responsabile del dissesto dichiarato dal Comune nel 2006, l’area si snoda lungo otto ettari che nascono le origini greche della città. Storia e natura da riportare alla luce.

È su di essa che, in occasione della Festa dei Lavoratori, si accalcheranno attivisti, politici e appassionati di musica per vivere una giornata che «non potrebbe che celebrarsi in questa città, oggi rappresentante della vera emergenza italiana», afferma Samuel Romano, il cantante dei Subsonica, per la prima volta pronti a trascorrere il loro primo maggio in riva allo Ionio. «Sarà una manifestazione più reale rispetto a quella di Roma, più vera e meno legata all’idea di esporsi». Della stessa opinione sono stati altri artisti: dagli Afterhours ai Marlene Kuntz, da Mannarino ai Velvet. La loro giornata dedicata ai lavoratori si snoderà nella città in cui il 40% dei giovani è a spasso. Ad affiancarli alcune gradite conferme: da Caparezza a Brunori Sas, dai prodotti “locali” Diodato e Fido Guido ai Nobraino, dagli Officina Zoé a Le Bestie Rare.

La selezione è stata fatta dal direttore artistico dell’evento, l’attore tarantino Michele Riondino, e dal suo fido collaboratore Roy Paci, da tre anni coinvolto nell’iniziativa. «Le novità sono attese fino all’ultimo istante», fanno sapere gli organizzatori, che puntano ancora a strappare i “sì” di Vinicio Capossela, Luca Barbarossa e Fiorella Mannoia, sensibili alla causa tarantina. Ad aprire il concerto saranno artisti emergenti scelti attraverso le audizioni in corso in diverse città di Puglia e Campania. Quattro i presentatori della giornata: la giornalista Valentina Petrini, la conduttrice Valentina Correani, l’attore Andrea Rivera e la cantante Mietta. Il via è fissato per le 14.

Fino a quell’ora, a partire dalle 9, si parlerà invece di legalità e giustizia, temi della terza edizione del “concertone”. A stilare un resoconto dei sette decreti salva Ilva sarà Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano. Salirà sul palco e interverrà al dibattito anche il sindaco di Messina Renato Accorinti, tra i primi oppositori del ponte sullo Stretto. Ci sarà pure don Palmiro Prisutto a esporre la battaglia in corso contro l’industria petrolchimica nel “triangolo della morte” della Sicilia: composto da Gela, Augusta e Priolo. Raffaella Ottaviano racconterà la lotta in prima linea contro la camorra, combattuta da Ercolano. «Al dibattito abbiamo invitato il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che però ha già declinato l’invito», fanno sapere i Liberi e Pensanti. Musica, ma soprattutto politica e giustizia sociale. Il nuovo primo maggio dei lavoratori si celebra a Taranto.(Lastampa)

Primo Maggio a Taranto: "Siamo sempre più combattivi"

Oggi allo spazio Fandango Incontro di Roma si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell'evento "Primo Maggio Taranto 2015". L'evento, come nelle due scorse edizioni, è interamente autofinanziato. Creato dal "Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e pensanti", gruppo di operai e cittadini che si è formato a seguito del sequestro degli impianti inquinanti dell'Ilva nel 2012. Obiettivo principale della manifestazione: "Legalità, quale giustizia?". Il direttore artistico della kermesse musicale sarà Michele Riondino con il contributo di Roy Paci mentre la conduzione sarà affidata a Valentina Petrini, Valentina Correani, Andrea Rivera e Mietta. Numerosi gli artisti che hanno aderito al progetto a titolo gratuito: Officina Zoè, Bestierare, Iosonouncane, Velvet, Ilaria Graziano & Francesco Forni, Diodato, Francesco Baccini, Subsonica, Marlene Kuntz, Caparezza, Andrea Rivera, Roy Paci & Aretuska, LNRipley, Fido Guido, Bud Spencer Blues Explosion, NoBraino, Brunori Sas
Arrivato alla terza edizione, il concerto del Primo Maggio a Taranto si presenta anche quest’anno come il concorrente più credibile del concerto del Primo Maggio organizzato dai sindacati confederali a Roma. Ci saranno di sicuro, tra gli altri, i Subsonica e Caparezza, i Marlene Kuntz e Brunori Sas, Diodato e gli LNRipley. Ma sul palco dovrebbero salire anche Nina Zilli e Mannarino, ormai sembra fatta. Una competizione sentita e segnata anche da qualche colpo basso: l’anno scorso un esponente dei sindacati definì l’appuntamento di Taranto “una sagra paesana”, quest’anno il cast del "Concertone" di piazza San Giovanni è stato diffuso ieri, proprio nel giorno della conferenza stampa di presentazione dell’appuntamento di Taranto. Un caso?
«Io lo prendo come un segno del nostro successo» dice l’attore Michele Riondino, del Comitato organizzatore del concerto di Taranto. «Così come lo fu l’anno scorso ricevere dal sindacalista della Cisl la provocazione di essere una sagra di paese: sono questi i momenti belli che stiamo vivendo, perché il nostro successo è basato sull’insuccesso degli altri, e quando gli altri riconoscono il nostro successo, vuol dire che in parte riconoscono i loro errori. Noi continueremo a gridare a voce alta gli errori dei sindacati nella questione tarantina e nella questione dell’Ilva. E anche quest’anno la grande differenza tra i due palchi sarà che in uno ci saranno le tematiche del lavoro e la musica, nell’altro ci sarà la musica e chissà cosa ne sarà del dibattito politico».
Al terzo anno e dopo due edizioni di successo possiamo dare l’appuntamento con il Primo Maggio di Taranto come un dato acquisito, indietro non si torna.
«Tranquilli non lo si è mai, la manifestazione continua ad essere autoprodotta, indipendente e autofinanziata, i problemi non mancano nel trovare tutti i finanziamenti per accogliere gli ospiti che aumentano di anno in anno, perché se c’è un dato certo è che tra gli artisti c’è grande voglia di partecipare al nostro evento. Dobbiamo per questo ringraziare la Confcommercio di Taranto e tutti i commercianti che hanno capito che questa manifestazione serve a rilanciare la città e a non farci ricordare solo per il problema ambientale, puntiamo insomma all’accoglienza».
Cosa è cambiato in questi tre anni nello spirito della manifestazione?
«Rispetto allo spirito combattivo che avevamo nel primo anno, non è cambiato nulla. Anche perché nel corso degli anni la situazione a Taranto non è affatto migliorata, è anzi anche peggiorata: è sufficiente considerare che per l’ennesima volta è stato partorito dal Governo un decreto che il presidente del Consiglio definisce “salva-Ilva” ma noi chiamiamo con il suo vero nome, che è “ammazza-Taranto”».
Qual è il vostro tema per quest’anno?
«Quest’anno metteremo l’accento sui paradossi con i quali il Governo ci costringe a convivere. A cominciare da quello legato alla giustizia: che giustizia si può avere da un governo che stabilisce nuove regole e attraverso queste nuove leggi permette a un’azienda di continuare ad inquinare? L’Ilva continua ad inquinare e a produrre secondo i parametri che sono stati stabiliti prima dai Riva e oggi dal governo che è ne è a tutti gli effetti l’attuale proprietario. Dunque il tema non è la legalità ma capire quale giustizia. Io mi rifaccio a una canzone di Guccini che dice: “Cercavamo giustizia e invece abbiamo trovato una legge”. Il governo e il presidente del Consiglio con le leggi tutelano un’industria che produce veleni e che ci ammazza uno a uno».
Quali i punti più criticabili del decreto Salva-Ilva?
«Gli investimenti decisi dal governo non riguarderanno la copertura dei parchi minerari, ovvero la fonte più inquinante che abbiamo nel nostro territorio; restano esclusi anche i lavori di sistemazione e ammodernamento degli altiforni; non sarà realizzato il promesso registro tumori; infine, la divisione in “bad” e “new company” renderà impossibili i risarcimenti chiesti attraverso le vertenze avviate dagli operai. I sindacati affrontano il tema solo dal punto di vista occupazionale dei 5 mila lavoratori dell’Ilva, noi invece poniamo l’attenzione su come i 130 mila tarantini che non hanno nulla a che fare con l’Ilva subiscono queste decisioni e si ammalano».
A proposito del concerto, arrivano i Subsonica, torna Caparezza.
«Siamo soddisfatti, anche perché tutti gli artisti oltre a venire gratuitamente aderiscono al nostro manifesto politico. Noi ospitiamo ma non paghiamo i musicisti, paghiamo invece tutti i tecnici e i lavoratori che rendono possibile questa giornata di spettacolo. E questo contrariamente a quanto fanno altri, ma ogni riferimento a manifestazioni concorrenti non è affatto casuale. Siamo anche molto felici di ospitare Marco Travaglio che dal palco ci spiegherà stati partoriti i vari decreti Salva Ilva, avremo Don Palmiro Prisutto che una volta al mese a Gela denuncia i morti di tumore a causa del petrolchimico, e il sindaco di Messina Renato Accorinti, primo oppositore del ponte sullo Stretto. Presenze significative soprattutto se paragonate al nostro sindaco Stefàno e alla Curia tarantina, tutti parte del processo “Ambiente svenduto”». (Repubblica)

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