Taranto, all’Ilva si ferma anche l’Acciaieria 1
E’ stata fermata nelle scorse ore l’acciaieria 1 dell’Ilva. Si tratta di una fermata già programmata e che nei giorni scorsi l’azienda aveva annunciato ai sindacati metalmeccanici. Lo stop dell’acciaieria 1 segue quello dell’altoforno 5 avvenuto nei giorni precedenti. Di conseguenza, l’assetto operativo dell’Ilva è ora con due altiforni su quattro, il 2 e il 4, e con un’acciaieria su due, la 2.Lo stop all’acciaieria 1 dell’Ilva risponde ad un duplice ordine di motivi: allineare l’assetto del siderurgico alla quantità di ghisa prodotta e intervenire con i previsti lavori di manutenzione. Con due altiforni su quattro in attività, il volume di ghisa prodotto giornalmente dall’Ilva si è infatti notevolmente abbassato. Attualmente è compreso tra le 10mila e le 11mila tonnellate giornaliere. Con questa produzione, l’attività di una sola acciaieria, la 2, che è quella che resta in attività, è più che sufficiente. E’ in quest’area dello stabilimento, infatti, che avviene la trasformazione in acciaio della ghisa colata dagli altiforni. Ma la fermata dell’acciaieria 1 sarà utilizzata dall’Ilva anche per migliorare l’efficienza e lo stato generale dell’impianto con una serie di azioni di «revamping». Proprio in previsione della doppia fermata, altoforno 5 e appunto acciaieria 1, l’Ilva ha comunicato nei giorni scorsi un incremento del personale che sarà collocato in contratto di solidarietà. Attualmente sono 2310 e tali resteranno sino al 31 marzo. Poi da aprile la solidarietà coinvolgerà 3131 addetti che diverranno infine 3128 a maggio e 3178 a giugno. L’Ilva resterà in produzione con due soli altiforni almeno sino ad agosto, quando dovrebbe ripartire l’altoforno 1 fermato per i lavori dell’Aia a dicembre 2012. Invece i lavori Aia sull’altoforno 5 non sono ancora cominciati, nè l’Ilva, dichiarano i sindacati, nell’incontro di qualche giorno fa ha fornito notizie in merito a costo, tipologia dell’intervento e imprese assegnatarie. Il riavvio dell’altoforno 5 è comunque previsto nel 2016.
Obiettivo della nuova squadra dirigenziale dell’Ilva, su imput dei commissari, è infatti quello di accelerare investimenti industriali e risanamento ambientale ora che il quadro delle risorse su cui si potrà contare comincia pian piano a chiarirsi. Già sbloccati infatti i primi 156 milioni: sono i soldi relativi all’accantonamento di Fintecna a fronte del contenzioso tra l’Iri e il gruppo Riva. (GdM)
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