martedì 24 marzo 2015

Gli effetti del lavoro a tutti i costi che fa felice il padrone e i sindacati!


Carpenteria Ilva, 110 operai su 269 hanno noduli a tiroide

Nel reparto Carpenteria dello stabilimento Ilva di Taranto 110 lavoratori su 269 (media del 43%) hanno uno o più noduli alla tiroide. E’ quanto comunicato alla Fiom Cgil dal dottor Nicola Tota dell’ospedale 'Miullì di Acquaviva delle fonti (Bari), che ha condotto lo screening tiroideo. L’esame citologico su agoaspirato ha dato esito negativo in 26 casi, positivo in 3 casi più uno non determinato.
Nelle conclusioni sull'esito dello screening tiroideo si sottolinea che “pur non essendo il campione di lavoratori esaminati statisticamente rappresentativo, anche considerando che trattasi di popolazione selezionata e non avendo a disposizione un campione di controllo confrontabile, la prevalenza di patologia nodulare tiroidea sembra in linea con i dati della letteratura nazionale ed internazionale”. Nello stesso reparto lavorava Nicola Darcante, l’operaio di 39 anni morto di tumore il 16 maggio 2014.
La Fiom Cgil, spiega una nota, “prende atto del lavoro svolto dall’ospedale Miulli per Ilva, utile a determinare l'eventuale presenza di patologie nei lavoratori, ma non a definirne il nesso di causalità rispetto all’attività lavorativa e il luogo dove operano gli stessi operai del reparto Carpenteria”. L’organizzazione sindacale, nell’incontro di oggi con l’azienda, ha invitato nuovamente la direzione a fornire ad Arpa e Ares le informazioni necessarie per avviare una indagine epidemiologica nel reparto.
“I lavoratori e i cittadini - conclude il sindacato – attendono ora, con Ilva in gestione pubblica, che i commissari e il nuovo management dedichino attenzione e impegno alla tutela della salute, con la messa in campo di azioni in netta discontinuità con la gestione del passato, a partire dalle attribuzioni e responsabilità del medico Competente”. (GdM)

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