mercoledì 11 marzo 2015

Avrà fatto in tempo per una lauta mancia?

“Emilio Riva, l’ultimo uomo d’acciaio”

E’ stato presentato oggi il libro “Emilio Riva, l’ultimo uomo d’acciaio” scritto da Giovanna du Lac Capet, compagna di Emilio Riva. A “sostenere” l’opera edita da Mondadori la prefazione di Vittorio Feltri che in una breve intervista di oggi sulle reti Mediaset e alcuni giorni fa sul sito “Il Giornale” ha parlato di Riva come l’uomo che è stato dipinto in maniera sbagliata con la diffusione di notizie false, l’uomo con il genio dell’impreditore, l’uomo ucciso dall’invidia, dall’ignoranza, dalla moda ecologista e dall’odio per i ricchi. Dice tanto altro Feltri cui non ci permettiamo di replicare, chi vuole può leggere la sua difesa di Riva e del suo operato cliccando QUI.
La Du Lac Capet, cittadina belga residente a Montecarlo (non certo a Taranto!), dice di essere stata per oltre 40 anni accanto a Emilio Riva, ex proprietario dell’Ilva, il colosso della siderurgia che ha portato in oltre 50 anni di attività industriale malattie e morte a Taranto e che ha messo in ginocchio la città sotto ogni punto di vista, ambientale, sanitario ed economico. Com’è noto, il siderurgico portava il nome di Italsider, passò dalla gestione statale a quella privata. Fu venduto per “pochi spiccioli” a Emilio Riva. Diventò Ilva Spa e di recente è passata nuovamente sotto la gestione statale (con l’intento di salvarla dal fallimento) dopo le vicende giudiziarie e la crisi economica in cui versava l’azienda.
Sette decreti statali salva-Ilva per salvare la siderurgia italiana (e non Taranto) non sono evidentemente bastati perché spunta il libro in cui non si parla di salute ma di economia, siderurgia e lavoro. Ha tutta l’aria di essere un ulteriore schiaffo alla città e una pesante offesa a tutti i defunti e a tutti coloro che ancora oggi stanno lottando per sconfiggere un tumore causato proprio dalle emissioni dell’Ilva. E pensare che proprio da alcuni giorni il co-portavoce dei Verdi Angelo Bonelli sta promuovendo il suo libro (in maniera gratuita!) dove spiega e racconta quanto accaduto a Taranto fino ai giorni nostri.
Tornando al libro (che costa 20€ e lo si trova in tutte le librerie e anche in formato ebook), la scrittrice dice di aver fatto a suo tempo una promessa a Emilio Riva per dare voce al suo silenzio ma non ha fatto in tempo a mantenerla perché Riva, come si sa, è deceduto quando aveva 88 anni. La Du Lac Capet parla di Emilio Riva come un uomo tutto d’un pezzo cui la vita non ha fatto sconti. Un uomo del nord (è nato a Milano) che ha fatto del rigore e alla dedizione al lavoro la propria ragione di vita che lo ha reso il più grande industriale italiano dando lavoro a centinaia di migliaia di persone (e le decine e decine di morti?).
Insomma, per chi volesse leggere la situazione tarantina da una prospettiva completamente diversa e falsa perché i dati epidemiologici, sanitari e ambientali parlano da soli, vada in libreria a leggere le affermazioni e le presunte verità sul conto di Emilio Riva scritte in questo libro.  (Mauro Guitto - Giornaledipuglia)

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