Grazie ad un articolo pubblicato sul Corriere del Giorno in data 15/07/09, sono venuto a conoscenza del fatto che Mercoledì 22 corrente mese si riunirà il tavolo istituzionale sulla siderurgia presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Quanto riportato ha naturalmente destato il mio interesse, soprattutto considerando che l’annuncio in questione è stato fatto dall'on. Pietro Franzoso, il quale con chiarezza ci informa che l'obiettivo del tavolo che si svolgerà con la partecipazione delle organizzazioni e delle parti sociali interessate, è quello di "individuare ulteriori misure a beneficio di questo importante settore industriale...". Inoltre ci ricorda, presumo per rimarcare l’importanza di simili iniziative, che su 13 mila dipendenti dell’Ilva di Taranto, oggi 6.700 sono in cassa integrazione. Senza entrare nel merito delle diverse questioni sollevate nell'articolo le due informazioni sopra citate mi hanno molto colpito. Non avrei niente in contrario alle misure a beneficio dei settori industriali in crisi, se non si dimenticasse costantemente di considerare le industrie in relazione alle norme o leggi, raramente rispettate dalle stesse, in relazione ad un preciso contesto e a dei soggetti mai interpellati. Sì, perchè le organizzazioni e le parti sociali interessate, citate nell’articolo dall’onorevole, non includono, per esempio, le associazioni dei cittadini che hanno pagato all’industria un caro prezzo. Ma ormai, forse, sarebbe meglio parlare di sudditi che per un periodo si sono creduti cittadini, persone che non possono decidere niente, costrette a delegare anche la vita. Ora le "organizzazioni e parti sociali interessate” individueranno certamente le misure più idonee a beneficio di chi, per anni, ha posto il profitto al di sopra di ogni cosa e ha usufruito a proprio esclusivo vantaggio di vite umane e animali, terre, piante, mari! I nostri, appunto! Per anni si è loro permesso di fagocitare tutto senza coltivare alternative in una città che di suo ne poteva avere diverse. Molto semplicemente e come sempre, il potere politico ha dato in pasto ogni cosa a quello economico, lasciando noi ex cittadini in una condizione di sudditanza che ci siamo stancati di subire...
A beneficio di questo tipo di "industria" però non bastano né la vita dei bambini malati di cancro, né il latte delle mamme contenente diossina. Non bastano i morti sul lavoro e l'avvelenamento dell'ambiente, non basta la contaminazione degli alimenti e l'abbattimento degli animali contaminati...no! Non basta mai. E pensare che tutto questo ha comunque portato alla cassa integrazione di metà dei dipendenti...complimenti, bel risultato! Meno male che c'è la crisi a coprire tutto; in un periodo di crisi si aprono nuove porte per chi senza scrupoli vuole continuare ad arricchirsi, perchè nei periodi di crisi tutto è consentito. Nel libro-inchiesta di Carlo Vulpio, " la
città delle nuvole", è scritto che per adeguare gli impianti dell'acciaieria basterebbero 100 milioni di euro equivalenti al 5% degli utili di due anni...senza contare gli imminenti interventi di cui si parlerà mercoledi...ma che importa! Per concludere vorrei dire all'on. Franzoso rivelatosi, in questa circostanza, quanto mai sensibile ai bisogni dei lavoratori e delle parti coinvolte, che
personalmente continuo a sperare in un suo intervento in risposta ad una lettera aperta, peraltro pubblicata dallo stesso Corriere in data 28/08/2008, che, come suo ormai ex elettore, mi permisi di indirizzargli circa un anno fa, quando "grazie" alla brillante gestione delle industrie ed ai benefici ad esse già elargiti, “grazie” agli anni passati nel silenzio sotto il ricatto di chi dava lavoro ed assenza di responsabilità da parte di chi avrebbe dovuto tutelarci, sono stati uccisi tutti i miei animali e distrutto il lavoro di una vita...
Cordialmente, Angelo Fornaro
1 commento:
Alla Famiglia FORNARO, tutto il mio appoggio e la mia massima solidarietà. Gianluca.
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