Un articolo di Sergio Zabot archiviato in Aspoitalia a proposito della politica nuclearista italiana.
Una cosa poco evidente, a 22 anni dal referendum sul nucleare, è che l'attuale rientro dell' Italia nella filiera dell'energia atomica è dovuto a un'ondata altrettanto emotiva e ideologica di quella di allora (che era andata nel verso opposto). I "sostenitori" delle centrali nucleari evocano paure quali la "fine del petrolio", l'inaffidabilità dei paesi esportatori di gas naturale, l'ineluttabilità di uno sviluppo per cui volenti o nolenti necessiteremo di sempre più energia, la riduzione dei gas a effetto serra.
Questa ideologia sottende invece interessi di grandi gruppi industriali; per creare concentrazione economica e finanziaria nelle mani di pochi eletti non c'è nulla di meglio di una filiera complessa come quella nucleare.
Per sostenere la necessità di realizzare in Italia impianti nucleari, vengono diffuse ad arte menzogne che fanno leva sull'emotività; ecco le bugie e le paure indotte più ricorrenti.
255_la politica dell'emotività_zabot
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