Ilva, ossigeno per l'acciaio
lavori di pubblica utilità per 550 operai
di Nadia Campini (Le Repubblica)
L'acciaio genovese ha vinto la sua battaglia. I 550 lavoratori in cassa integrazione straordinaria ormai da quattro anni in seguito alla chiusura dell'altoforno di Cornigliano avranno i lavori di pubblica utilità e la conseguente integrazione salariale almeno fino al 31 dicembre del 2009. Pagheranno Regione e governo, con la compartecipazione di Comune e Provincia, con un meccanismo che i tecnici stavano definendo ancora ieri sera, in modo da garantire comunque i finanziamenti dell'operazione anche fino al 31 gennaio 2010. Entro la fine dell'anno ci sarà poi una verifica per fare il punto della situazione.
«E' stata importante per arrivare a questo risultato la presa di posizione unanime del consiglio regionale - sottolinea il presidente della Regione Claudio Burlando - ora si tratta di verificare il percorso nei prossimi mesi». Anche il ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola parla di «grande soddisfazione per l´accordo raggiunto», perché «grazie all´intervento del governo verrà garantita fino alla fine dell´anno una importante integrazione economica». L´incontro di ieri pomeriggio è iniziato per altro in modo disteso. «I patti vanno rispettati», ha messo subito in chiaro il sottosegretario al ministero del lavoro Pasquale Viespoli nel maxi-vertice sull´Ilva e questa affermazione ha aperto la strada ad un confronto più sereno, dopo che nelle ultime settimane erano arrivati da Roma segnali preoccupanti sulla possibilità di concedere un´ulteriore proroga ai lavori di pubblica utilità per i 550 dipendenti dell´Ilva di Cornigliano, finiti in cassa integrazione straordinaria dopo la chiusura dell´altoforno.0
La cassa avrebbe dovuto durare tre anni, ma prima i ritardi inevitabili della riconversione, poi la crisi mondiale hanno provocato l´allungamento dei tempi. Guadagnata nell´ultimo incontro romano la conferma della proroga della cassa integrazione straordinaria fino a fine piano, vale a dire fino all´agosto del 2010, mancava la conferma sui lavori di pubblica utilità dopo la scadenza attuale, quella del sette agosto prossimo. Nelle ultime settimane più volte i lavoratori genovesi sono scesi in piazza e alla fine si è arrivati alla convocazione dell´incontro di ieri pomeriggio al ministero del lavoro al terzo piano del palazzone di via Fornovo, dove tutti i protagonisti si sono incontrati attorno ad un lunghissimo tavolo ovale, in grado di ospitare fino a trenta persone.
Il ministro competente, Maurizio Sacconi, ha fatto solo una fugace apparizione, per lasciare poi la parola al sottosegretetario che ha gestito la partita. Ad ascoltarlo il presidente della Regione Claudio Burlando con l´assessore al Lavoro Enrico Vesco, la sindaco Marta Vincenzi con l´assessore Mario Margini, il presidente della Provincia Alessandro Repetto con l´assessore Paolo Perfigli, i vertici dell´Ilva rappresentanti da Daniele Riva e Pietro De Biasi e i sindacati in massa, Cgil, Cisl e Uil, Fim, Fiom e Uilm.
La tensione si è stemperata di fronte all´affermazione iniziale del sottosegretario, i patti vanno rispettati, di qui si è iniziato poi a lavorare su una proposta del ministero che prevede di coprire i lavori di pubblica utilità, in parte con l´impegno del governo, in parte con quello degli enti locali, fino a dicembre 2009, per riaggiornare poi la situazione e verificare quanti lavoratori effettivamente saranno ancora fuori dalla fabbrica. I sindacati parlano di «risultato positivo, che ovviamente andrà verificato alla luce dell´evolversi della situazione».
1 commento:
Molle, imbelle Tarentum !!!
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