Diossina nelle carni si pensa a controlli a campione
Martedì va in giunta regionale la delibera sul nuovo ospedale
La Regione: non allarmanti gli ultimi dati
[M.R.G.] MARIA ROSARIA GIGANTE (La Gazzetta di Taranto, 31 luglio 2009, p.III)
Ancora qualche ora, al massimo qualche giorno ancora - si arriverebbe quindi alla prossima settimana - per rimettere a punto il piano di monitoraggio sulla diossina negli alimenti e far scaturire i provvedimenti necessari. Ma al momento non sembrano esserci decisioni eclatanti.
Massima cautela ieri a Bari al Tavolo tecnico regionale al quale hanno preso parte gli assessori alla Sanità, Tommaso Fiore, all’Ag ricoltura, Dario Stefàno, e tra gli altri anche il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Taranto, Michele Conversano. Al momento, quindi, non c’è alcuna decisione relativa ad un possibile abbattimento di capi capri-ovini negli ultimi due allevamenti nella provincia di Taranto già posti sotto vincolo sanitario dove, dopo l’esito di non conformità del latte ai limiti di diossina, è arrivato anche l’esito di non conformità delle carni. Nei mesi scorsi, parametri simili in altri sette allevamenti avevano portato all’abbattimento di oltre un migliaio di capi, con tutte le polemiche che ne sono nate, le preoccupazioni espresse da parte degli allevatori e la difficoltà ancora oggi esistente di dare loro risposte circa il futuro delle proprie aziende.
Si comprende, quindi, l’esigenza di andare ora cauti con ogni decisione che richiede peraltro le messa in campo di adeguate coperture finanziarie. «Stiamo valutando attentamente i risultati di questi ultimi accertamenti - dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Stefàno -. Si tratta, tuttavia, di risultati che ci mettono nelle condizioni di non allarme. Al massimo
entro la prossima settimana, adotteremo dunque un piano che costruiremo insieme, uffici dell’assessorato alla Sanità ed uffici dell’as - sessorato all’Agricoltura con l’Arpa ed il servizio veterinario. Metteremo anche in campo la valutazione sull’utilità e l’opportunità di effettuare un monitoraggio a campione delle carni», precisa Stefàno con chiaro riferimento alla richiesta del Dipartimento di prevenzione
Ospedale San Raffaele del Mediterraneo, concreti passi in avanti per la sua realizzazione a Taranto. Andrà in giunta regionale martedì prossimo - queste le intenzioni dell’assessore regionale alla Sanità, Tommaso Fiore - la delibera con cui si fissano le caratteristiche gestionali, ma anche la scansione temporale che dovrà portare alla realizzazione dell’ospedale pubblico-privato in joint-venture tra la Regione Puglia e la Fondazione San Raffaele di Milano, già operante su Taranto tramite la Cittadella della Carità.
dell’Asl jonica di effettuare controlli anti-diossina anche sulle carni che, prodotte negli allevamenti della provincia jonica, vengono macellate nella provincia di Bari. «Il quadro che emerge ci richiama alla responsabilità di dover adottare una serie di provvedimenti, ma non siamo nelle condizioni di dover predisporre un piano di emergenza - chiarisce ulteriormente l’assessore Stefàno -. Non ci saranno provvedimenti singoli, ma ogni decisione avverrà all’interno di un piano che, ripeto, stiamo valutando con attenzione considerato che siamo nelle condizioni per non gettare allarmi».
Ci sarà, quindi, la necessità di ulteriori indagini? «Approfondiremo i dati già in nostro possesso e procedere con un ulteriore monitoraggio a campione anche sulle carni».
Il piano di monitoraggio della diossina negli alimenti si era reso necessario all’indomani della scoperta da parte degli ambientalisti della presenza della sostanza in un campione di formaggio prodotto col latte destinato ad uso interno in uno degli allevamenti vicini all’area industriale. Da allora sono state numerose decine gli allevamenti posti sotto osservazione in un raggio che è arrivato a circa 25 chilometri dall’area industriale. Oltre un centinaio i campioni di diverse matrici alimentari esaminati.
Dopo questo passaggio, che giunge oltre un anno dopo il formale accordo tra il governatore Nichi Vendola (foto) e il fondatore del San Raffaele, don Luigi Verzé, si dovrebbe entrare più nel merito con le nomine e l’insediamento del cda e concretamente avviare il percorso per il recupero dei fondi e l’avvio della progettualità strutturale. Ci sarebbe, insomma, tutta l’intenzione da parte della Regione di stringere i tempi sull’operazione in modo da arrivare possibilmente prima delle elezioni regionali anche alla posa della prima pietra.
Nessun commento:
Posta un commento