
Grazie all’impianto, l’Ilva potrà adeguarsi alle indicazioni della legge regionale: il primo step è quello di oggi con valori di emissione pari a 2,5 nanogrammi per metrocubo, il successivo previsto nel 2010, pone un limite di emissione di 0,4 nanogrammi per mc.
Coerente con il suo atteggiamento in tutta la vicenda, il Ministro ha lodato il Gruppo Riva per aver investito nell’ambietalizzazione.
Nessuna critica, invece, è stata rivolta all’Ilva, ad un’azienda che negli ultimi quattro anni ha prodotto utili per 2,5 miliardi di euro, e che è stata costretta all’accordo dalla tenacia degli ambientalisti concretizzatasi nella legge antidiossine della giunta Vendola.
A rivendicare oggi il ruolo rilevante della cittadinanza, in questa che è stata definita una svolta storica, le associazioni e i cittadini presenti davanti alla direzione Ilva di Taranto.
Tra questi anche l’allevatore Vincenzo Fornaro che ha visto, insieme ad altri allevatori tarantini, abbattere più di 1200 capi di bestiame perchè contaminati dalla diossina.
“Chi ci risarcirà? chi bonificherà i terreni su cui andavano a pascolare le nostre percore?”: Se lo chiede l’allevatore Fornaro, e noi lo abbiamo chiesto al Ministro Prestigiacomo: Ascolta l’ Intervista di Antonietta Podda al Ministro Stefania Prestigiacomo

Stefania Prestigiacomo ha poi comunicato l’intento del Governo di voler sostenere l’opera dei dragaggi nel Porto di Taranto, ma con l’aiuto della Regione Puglia: Dichiarazioni del Ministro Prestigiacomo sui dragaggi

“Taranto con l’Ilva” – ha affermato – “rappresentava un’area dove valori importanti come il lavoro e l’ambiente rischiavano di entrare in conflitto…. Io adesso chiedo all’Ilva di fare uno sforzo in più, di dare un segnale concreto e visibile anche al quartiere Tamburi”.

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