di Antonella Zezza
L’associazione Linea 5, ad un anno di attività e ad un anno dall’incidente mortale alla Truck Center, torna sul tema della sicurezza sul lavoro che è il filo rosso che intesse quasi tutte le iniziative dell’associazione nata poco dopo l’incidente alla Thyssenkrupp di Torino.
L’intento è quello di esprimere un preciso atto di responsabilità politica e intellettuale: sottrarre la morte sul lavoro all’eccezionalità, alla casualità, per collocare il diritto al lavoro e alla sicurezza nel cuore della esistenza collettiva e quotidiana. Come scriveva il giornalista Valentino Parlato nel 2007: «La quotidianità dei morti sul lavoro dovrebbe indurci ad una considerazione seria sul mondo nel quale viviamo e sul sistema capitalistico ancora dominante - riferendosi a Prodi che aveva usato l’espressione “martiri del lavoro”, Parlato aggiungeva - evitiamo di parlare di martiri e diciamoci: ordinarie, normali e previste e scontate uccisioni del nostro processo di produzione allargata».
Nel 2007 1210 morti, nel 2008 1060 morti, nel 2009: dal 1 gennaio al 28 febbraio 82 morti, degli infortunati o malati non si sa quasi nulla.
In anteprima nazionale è stato proiettato il documentario “Legami d’acciaio. 626 dove sei…” realizzato dalla giornalista Danila Bellino presente in sala. La giornalista ha dedicato il suo documentario alle tragedie sul lavoro dall’Italia meridionale in su, soffermandosi sui luoghi divenuti simbolo: la Thyssenkrupp di Torino, l’Ilva di Taranto e la Truck Center di Molfetta.
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