Ogni singolo italiano produce meno rifiuti, aumenta la differenziata
di Emanuele Ticca
L’annuale Rapporto Rifiuti dell’Ispra, giunto alla sua undicesima edizione, ci fornisce un quadro di lento ma graduale miglioramento della situazione rifiuti in Italia.
I dati, riferiti al 2007, indicano in 32,5 milioni di tonnellate la produzione totale di rifiuti nel nostro Paese, in aumento di appena lo 0,1% rispetto al 2006. In calo, invece, la produzione pro-capite di rifiuti: 546 kg per abitante rispetto ai 550 del 2006, con un miglioramento netto soprattutto in Toscana (- 10 kg) e in Umbria (- 8 kg). Nonostante la virtuosità di queste due regioni, il Centro Italia si conferma pecora nera in questa speciale classifica: 630 kg prodotti a persona, ben distante dal Nord (539 kg) e dal Sud fermo a 508 kg.
Notizie positive sul fronte differenziata, che nel Paese ha raggiunto il 27,5% della produzione totale di rifiuti, in aumento dell’1,7% nel 2007. Rilevanti, anche in questo caso, le differenze tra le diverse zone d’Italia: il nord si attesta su un più che positivo 42,4 %, in costante aumento di 2-3 punti percentuale ogni anno, mentre Centro (20,8%) e Sud (11,6%) paiono ancora lontani dagli standard richiesti a livello legislativo (40%). Non può quindi sorprendere più di tanto che le 3 regioni più virtuose in tema di differenziazione dei rifiuti siano nel settentrione: il Trentino Alto Adige differenzia il 53,4% dei rifiuti che produce, il Veneto il 51,4%, mentre al terzo posto troviamo il Piemonte (44,8 %) appena davanti alla Lombardia (44,5).
Non mancano, comunque, progressi significativi anche nel Sud del Paese riguardo alla raccolta differenziata. La Sardegna, ad esempio, è passata in tre anni dal 9,9% del 2005 al 27,8% del 2007, mentre in Campania le province di Avellino e di Salerno presentano percentuali superiori al 25% e molti comuni sforano addirittura questa soglia. Si tratta di due chiari esempi su come, a seguito dell’attivazione di specifici sistemi di raccolta differenziata, soprattutto di tipo domiciliare, si possano ottenere risposte adeguate dalla cittadinanza.
Il 46,7 % delle 32 milioni di tonnellate di rifiuti prodotte in Italia nel 2007 sono state smaltite nelle discariche, che rimane quindi il sistema di gestione dei rifiuti più usato nel nostro Paese seppur in leggero calo rispetto al 2006 (- 2,4%). Sono quindi poche le regioni che seguono il percorso dello smaltimento alternativo alla discarica richiesto dall’Europa all’Italia: tra queste sicuramente la Lombardia, con appena il 10% dei rifiuti prodotti nella Regione che finiscono in discarica, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia che si attestano intorno al 28%. Nel recupero di materia ed energia (RD, Compostaggio ed incenerimento con recupero energetico), sono ancora le regioni del Nord le più virtuose, raggiungendo nell’insieme circa il 55%, il che vuol dire che oltre la metà dei rifiuti urbani prodotti sono gestiti ai fini del loro recupero in termini di materia ed energia.
Emerge, infine, dal Rapporto Rifiuti dell’Ispra, una crescita nella produzione di rifiuti speciali in Italia, che nel 2006 erano in totale oltre 134 milioni di tonnellate, di cui 73,4 milioni quelli non pericolosi, 9,2 milioni quelli pericolosi, e 52 milioni i rifiuti provenienti da attività di costruzione e demolizione. La maggior parte di questi rifiuti speciali viene recuperata in materia (circa 57,7 milioni di tonnellate), mentre 45,6 milioni di tonnellate sono i rifiuti destinati ad attività di smaltimento e 13,4 milioni di tonnellate quelli avviati ad impianti di stoccaggio. (Ideambiente)
Nessun commento:
Posta un commento