“Come è noto il Parco della Terra delle Gravine è stato istituito dopo 20 anni di attese e di rinvii con la legge regionale 18/05 su iniziativa della Giunta Vendola.
“Le finalità della legge sono indicate nell’art. 2 e puntano a salvaguardare e recuperare le biocenosi, gli habitat e le specie animali e vegetali individuate nelle direttive CEE.
“Tutti coloro che fanno precedere le proprie obiezioni da frasi di circostanza a sostegno del Parco dovrebbero pertanto riconoscersi in queste finalità.
“L’art. 1, concernente la istituzione dell’area protetta, prevede la possibilità per le aziende agricole e i titolari di diritti reali di presentare con determinate modalità domanda di esclusione dal Parco.
“Si tratta di un “compromesso” raggiunto dal Consiglio fra diverse concezioni ed esigenze, tutela della natura e delle sue risorse e valorizzazione dell’attività economica e in particolare di quella zootecnica. “Un equilibrio che portò al varo della legge con ampio consenso.
Tale possibilità, indicata solo in questa fra le 13 leggi istitutive i parchi pugliesi approvate nella legislatura, è oggi all’attenzione della Conferenza dei Servizi indicata dalla legge 19/97, dopo l’espletamento delle procedure di accertamento della validità delle domande pervenute.
“Di ciò dunque, si discute con i Comuni e in Conferenza dei servizi e non di altre, annunciate esigenze che non sono contemplate nella legge e ne vengono esplicitamente escluse.
“Il Parco, dunque, non è in discussione.
“Si ragiona del rispetto della legge e di come applicare l’art. 1, sapendo che sono giunte richieste di esclusione per il 27% della superficie, circa 7000 ha, in grande parte all’interno del perimetro.
“Questa circostanza rende difficile la separazione di tanti e a volte piccoli appezzamenti nell’interno del Parco e ha spinto la Regione a presentare alla Conferenza l’ipotesi di inserire una terza zona, a modifica della zonizzazione provvisoria, nella quale non si applicheranno le norme di salvaguardia previste dalla legge.
“Il tema è oggi alla riflessione delle Amministrazioni Comunali sapendo che la legge 18/05 non prevede la esclusione automatica dal Parco sulla base di una richiesta, ma indica invece la procedura dell’intesa fra Comune di riferimento e Regione.
“ La Regione conferma la disponibilità a una verifica serena delle esigenze del mondo produttivo sapendo però che le aree di maggior pregio naturalistico, anche se in alcuni cassi private, non possono essere sottratte al Parco pena lo snaturamento delle sue finalità.” (Press Regione)
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